
A come Arcadia
Serie: Abbecedario sentimentale
- Episodio 1: A come Abbandono, Abbraccio, Accettazione
- Episodio 2: A come Adorazione, come Alienazione
- Episodio 3: A come Ambizione
- Episodio 4: A come Amicizia, come Amore
- Episodio 5: A come amore eterno, amore impossibile, anelito, angoscia, ansia, anticipazione
- Episodio 6: A come Amore tossico
- Episodio 7: A come Appartenenza
- Episodio 8: A come Arcadia
- Episodio 9: A come Ardore
- Episodio 10: A come Attesa
STAGIONE 1
Arcadia
Ci sono giorni in cui la città le stringe il petto come un corsetto troppo stretto. Le sirene, i clacson, le voci che si accavallano nei bar, nei corridoi, persino nei sogni. Tutto le graffia i sensi, come carta vetrata passata sulla pelle viva. In quei momenti, Clara chiude gli occhi e si rifugia altrove.
Il luogo non ha un nome scritto su una mappa, né un confine preciso. Lo chiama “la radura”, ma dentro di sé sa che è qualcosa di più. È la sua Arcadia. Un altrove immaginario, sì, ma così vivido da sembrare più reale di ogni ufficio, supermercato o palazzo.
Lì, l’erba ondeggia piano, mossa da un vento che non punge mai. L’aria sa di legno umido e fiori selvatici. Gli uccelli cantano con una dolcezza che non chiede attenzione, e ogni suono ha la morbidezza di una ninna nanna.
Lui è sempre lì. Seduto sotto un albero, le spalle larghe appoggiate al tronco, le mani che stringono un libro dal titolo cancellato. Non parla subito. Aspetta che lei si sieda accanto, che si tolga le scarpe, che affondi i piedi nudi nella terra tiepida.
Quando inizia a leggere, la sua voce è bassa, vellutata. Le parole fluiscono come acqua limpida. Non c’è autore, non c’è trama: sono versi sospesi, senza tempo, come scritti da un’anima che conosce solo l’essenziale.
Clara lo ascolta con il capo inclinato. Non lo guarda mai in volto. Ne conosce i tratti, ma li tiene sfocati di proposito. È la voce a importare. Il modo in cui la attraversa, lento, come una carezza che si deposita sulla pelle senza sfiorarla davvero.
In quell’Arcadia interiore, non esistono domande. Nessuno chiede “dove sei stata”, “perché non rispondi”, “che intenzioni hai”. Esistono solo due esseri che si riconoscono per frequenza, non per forma.
Eppure, Clara sa che è tutto finto. Sa che quell’uomo non esiste se non dentro di lei, che nessun prato la sta aspettando oltre la porta di casa. Ma ogni sera, mentre si spoglia, mentre la doccia cancella il trucco e i pensieri superflui, sente che qualcosa di lui rimane. Un’eco. Un’orma lieve.
Quando il corpo si posa tra le lenzuola, il sogno riprende. A volte lui le tende una mano. A volte tace, lasciando che sia lei a parlare. Altre volte si addormentano insieme, senza neanche toccarsi, condividendo solo il battito lento dei cuori allineati.
La realtà la reclama ogni mattina con le sue scadenze, le sveglie, le bollette, le parole dette per dovere. Ma Clara si porta dietro un frammento di quell’altrove. Un odore, una frase, una certezza che la aiuta a restare intera.
Ci sono sere in cui la stanchezza è tale che il mondo onirico non si presenta. Il letto resta solo un letto, la mente resta grigia. Ma poi, all’improvviso, una frase sussurrata senza bocca la raggiunge: «Sono qui.»
E allora sorride. Non serve altro. Non serve che lui sia reale, che la tocchi, che la baci. Basta sapere che può immaginarlo. Che può, anche solo per qualche minuto, rifugiarsi in quella terra silenziosa dove nessuno la giudica, dove il tempo non morde.
La chiama Arcadia. Ma forse è solo un modo elegante per dire speranza.
Serie: Abbecedario sentimentale
- Episodio 1: A come Abbandono, Abbraccio, Accettazione
- Episodio 2: A come Adorazione, come Alienazione
- Episodio 3: A come Ambizione
- Episodio 4: A come Amicizia, come Amore
- Episodio 5: A come amore eterno, amore impossibile, anelito, angoscia, ansia, anticipazione
- Episodio 6: A come Amore tossico
- Episodio 7: A come Appartenenza
- Episodio 8: A come Arcadia
- Episodio 9: A come Ardore
- Episodio 10: A come Attesa
“La chiama Arcadia. Ma forse è solo un modo elegante per dire speranza.”
Chiusura perfetta!
Bellissimo nome “Arcadia”. Anch’io l’ho usato
Un uomo dai tratti sfumati, sempre presente, con le parole giuste da dire al momento giusto: l’uomo ideale che esiste in un luogo inattaccabile dalle critiche e dalle gelosie: la fantasia. Quello che si immagina è un desiderio che a volte ci viene incontro nella realtà. Bisogna riconoscerlo, certo ha qualcosa di diverso, ma forse è meglio. Bravo Rocco.👏