
Araat Varkut
Serie: SID-Pianeta 0
- Episodio 1: Pianeta Zero
- Episodio 2: Araat Varkut
- Episodio 3: Ascolto
STAGIONE 1

[3] Il Dekka ĆØ un fenomeno inspiegabile e mai visto in altri mondi; con il passare del tempo ĆØ divenuto il centro di una strana teologia germogliata nelle menti delle ultime generazioni. Da nessuna delle prime anime avrebbe mai potuto scaturire una simile religione. Il Dekka di Armiun ĆØ il più esteso e più sacro, quando si manifesta apre la roccia, scavando il ventre della terra, quasi fosse lo squarcio dāun pugnale invisibile; lascia una ferita lungo tutto il diametro dellāequatore, nella quale fiottano gonfi flussi di lava viva, che, innalzatosi dagli abissi, ricadono, aprendosi in voragini ribollenti di fuoco liquido e metallo fuso. Per i nuovi nati non ĆØ affatto invisibile la mano che taglia in due quella roccia. Vi sono molte mani/pugnali, lame viventi e non osservabili ai mortali, i Dekka. Non credo possano associarsi allāidea di dei o a un pantheon noto presso la nostra vecchia specie o le altre specie che abbiamo incontrato lungo la storia, perciò non capisco a cosa alluda in modo esatto, quel termine, Dekka. Armiun ĆØ il più potente fra questi, forse, se non erro lāinterpretazione di questo sistema teologico. Per i primi di noi arrivati su questo mondo non ĆØ possibile respirare senza venire soffocati dai veleni eruttati dal profondo della terra, per questo motivo mi ĆØ quasi impossibile pensare a una dimensione mistica che non preveda il respiro, la meditazione, i sogni. Trascorse ben più di tre generazioni, la mutazione della nostra specie ha costruito Araat Varkut, la CittĆ -Accademia sui gorghi sobbollenti di Armiun, dai quali ĆØ riuscita, con una rapida quanto notevole crescita dellāinventiva, a mungere lāenergia necessaria per nutrire tutto lāagglomerato costruito nello scorrere di poco tempo. Ampi spiazzi pensili e un grottesco groviglio di torri e cupole coi tetti aperti al centro, si allungano sui vertiginosi baratri dei laghi iridescenti di metalli fusi che costellano gli abissi di Armiun. Centinaia di schiavi si accalcano sulle gradinate di Araat Varkut, sporgendosi dallāincomprensibile intreccio di bracci protesi sugli abissi, dragando nei pozzi di metallo e roccia fusi lāaura espulsa da entitĆ bioluminescenti. Incolonnati al pari di insetti formicolanti, si affastellano lāuno sullāaltro sui bordi dei calderoni geotermici, e lāuno dopo lāaltro sāimmergono nei gorghi di plasma.
[4] Il Dekka di Armiun ĆØ lāutero di una teologia straniante e questa massa brulicante di insetti sono i suoi figli, perciò orde isteriche sciamano in quei pozzi ribollenti, in preda a furori mistici; hanno dipinti i corpi con una vernice particolare, capace sia di non farli inghiottire dal fuoco, sia di contenere una radiazione proveniente da particolari processi digestivi di agglomerati batterici che si nutrono di calore. Una volta cosparsi con quellāimpiastro glauco, non potranno lavarselo di dosso per il resto della loro vita. Non vāĆØ alcun modo di strapparsi la vernice una volta che sāĆØ lasciata essiccare sulla pelle. Torme di spettri dalla pelle opalescente sāimmergono nei crateri bulbosi del Dekka, uscendone con unāinnaturale luminositĆ verde azzurrastra. I batteri dei fanghi bollenti di Armiun impregnano la vernice ancora molle della loro radioattivitĆ sulla pelle degli insetti, poi questi tornano nei termitai dove passano per unāaltra immersione, in una piscina il cui pavimento ĆØ inguardabile per la profonditĆ nella quale ĆØ stata scavata. Una vasca dal fondo senza fine ove il luminoso veleno del sacro Dekka ha conferito alle sue acque un colore blu cobalto, ĆØ il sangue di Aarat Varkut che nutre lāintera civiltĆ .
[5] Le piazze interne di Aarat Varkut sono grandi fori dedicati ai Ghor Neti Hegut letteralmente Esercizi sul Giudizio. Tribunali in cui si discute per assiomi ed assoluti, usando un bizzarro quanto assurdo sistema fatto di logica stringente e al tempo stesso intriso talmente di unāempatia imbizzarrita, la quale, indoma, ascende a vette inimmaginabili dāeccitazione, in un irripetibile spettacolo di glaciale fermezza nei volti mischiata a una furibonda crisi isterica di grida. I Ghor Neti Hegut decretano su qualunque aspetto della vita e lo fanno infusi del glorioso fumo del Dekka cui rivolgono culto, intronati nel cuore del complesso, ampie aule edificate al centro di tutta la struttura, dalle quali provengono urla intraducibili e freddi silenzi di morte, in quella violenta coesistenza di estremi che non parlano fra loro, di cui sono fatte le anime delle nuove generazioni. Da questi cantoni interni sono esclusi gli insetti che raccolgono la luce radioattiva, i giovani, i reietti. Ć facile diventare un reietto in Aarat Varkut se si ĆØ usi a un filtro di mediazione fra la fredda razionalitĆ e lāisterica empatia; perciò i sopravvissuti delle vecchie generazioni rimangono in disparte, abitando i confini esterni della cittĆ -accademia, temendo di venire esclusi da un momento allāaltro dal contesto sociale e buttati nei deserti di fuoco dellāemisfero diurno del pianeta o in quelli glaciali dellāemisfero notturno. Il culto al Dekka di Armiun ĆØ costellato di riti a cadenza quotidiana. Le fasi del giorno stesso, qui, non essendo determinate dal muoversi del pianeta, vengono scandite dal pulsare della bioluminescenza batterica nei pozzi dei sacri abissi. LāintensitĆ di luce e i giochi cromatici di quelle fosse variano secondo i cicli vitali dei batteri e scandiscono lāanno delle nuove generazioni, lo Yecom Dekkrut.
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Serie: SID-Pianeta 0
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- Episodio 2: Araat Varkut
- Episodio 3: Ascolto
Fantascienza e teologia, visioni d’incubo aliene descritte con una ricchezza di dettagli, con una passione da risultare cosƬ vivide e forti da prender vita davanti agli occhi di chi legge.
Ribadisco, i tuoi racconti non sono solo lettura, sono un “viaggio”. E complimenti anche per le illustrazioni coi quali li accompagni
So che ĆØ inflazionato ma uso il termine “affascinante” per descrivere le tue descrizioni che, nella loro lettura, io immagino con una colonna sonora epica, tipo quelli di Star Wars, mentre vedo le viscere di un mondo che si crea e si forma. E’ esattamente la faccia opposta del mio modo di fare sci-fi, che ĆØ assolutamente specifico nella vita di una persona che vive nel futuro, dall’altro ĆØ una realtĆ sicuramente più grande che potrebbe vivere in essa. Prima o poi dovrò leggere Asimov
Una visione incredibilmente nitida, alienante e coinvolgente allo stesso tempo, complimenti davvero per la capacitĆ di creare, sono molto colpito.