
Argilla rossa
Serie: Wiccats.
La magia la si può considerare una forma grezza di materia indecisa o meglio, è un'idea di energia che potrebbe realizzare la volontà di chi la invoca. Finché questa non viene incanalata ed indirizzata a diventare ciò che si desidera, la magia rimane indefinita, oscura.
- Episodio 1: Lory
- Episodio 2: Mizu
- Episodio 3: Thanos
- Episodio 4: Ditteri
- Episodio 5: Order Received!
- Episodio 6: Velluto bordeaux
- Episodio 7: Il libro della strega
- Episodio 8: Palla di pelo
- Episodio 9: Idropittura
- Episodio 10: Matilda
- Episodio 1: Argilla rossa
- Episodio 2: Diluvio
- Episodio 3: Clientela
- Episodio 4: I tuoi desideri…
- Episodio 5: Hollandia
- Episodio 6: La crudeltà delle streghe
- Episodio 7: Mamma mia
- Episodio 8: Battaglia!
- Episodio 9: Caramello
- Episodio 10: Luci e Ombre
- Episodio 1: T-shirt
- Episodio 2: Nhtoi
- Episodio 3: Divorare l’anima
- Episodio 4: Prigionieri segreti
- Episodio 5: Il nero più nero
- Episodio 6: Lezioni di metafisica
- Episodio 7: Una faccia maledetta
- Episodio 8: Ricordi neri
- Episodio 9: Vibrisse
- Episodio 10: Nuovi colleghi
- Episodio 1: Francesismi
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4

Davide non sapeva niente del ciclo di rotazione dei pianeti, la domanda di Lilith lo spiazzò completamente.
– Cosa diavolo c’entra Shakespeare in tutta questa storia? – Il robot stava guardando la gatta non riuscendo a collegare in nessun modo quella domanda.
– Ma chi ha parlato di Shakespeare? Ti ho chiesto perché hai dato il periodo esatto dell’anno delle mercuriali? – Lilly sembrava altrettanto confusa.
– Mercullio non era quello di Romeo e Giulietta che poi duellava con Donlurio e veniva ucciso per colpa di Romeo? Dollurio, Trollario, non mi ricordo come si chiamasse il tizio! – In ogni caso Davide non capiva a cosa si stesse riferendo la gatta.
– Mercuzio e Tebaldo! Si chiamano Mercuzio e Tebaldo! Io parlo delle mercuriali! Le streghe seguaci di Mercurio! Le streghe del Fuoco folle! Ottantotto giorni è proprio il periodo di rotazione del pianeta attorno al Sole. – Chiarì la gatta certosino.
– Io ho sparato una cifra a caso! Non sapevo cosa inventarmi… Ma quella era una bimbetta di… non so, avrà avuto al massimo tredici anni! – Il robot non si dava pace di quanta ansia riuscisse a trasmettergli una ragazzina tanto giovane. – E il Fuoco folle a cosa servirebbe? –
– Non lasciarti ingannare! Con la magia l’età diventa davvero un qualcosa senza alcun senso! Io sono nata prima del settecento! Milleseicentosessantanove per l’esattezza, ma per te ho solo tre anni! Matilda è una strega con molta, molta esperienza. La mia padrona non si è mai scontrata con lei, ma ci arrivavano comunque delle voci sulla sua crudeltà… Il fatto che lei ti consideri uno stregone del Fuoco, potrebbe andare a nostro vantaggio! Lei si aspetterà fiamme e calore, mentre noi la attaccheremo con il gelo! – Lilith stava cercando di immaginare uno scontro potenzialmente disastroso.
– Crudeltà? Sì, va bene, ma comunque… T-tu hai più di trecentocinquanta anni! – Il robot non riusciva neanche ad immaginare una simile mole di esperienze, di vita vissuta e di…
– Ma io impazzirei! Tutti questi anni sul groppone mi farebbero diventare matto! – Bisognava davvero trovare delle ottime motivazioni per continuare ad alzarsi ogni giorno ed affrontare una sorta di routine infinita.
– È uno dei tanti rischi. Superati i trecento anni molte streghe non ce la fanno e rinunciano addirittura a muoversi, pietrificandosi in una sorta di sonno perpetuo, chiamiamolo coma volontario. Perdono il contatto con la realtà, ormai poco interessante e s’immergono in un loro personalissimo sogno vigile. – Altre ancora preferivano la morte, ma questo non lo disse.
– E tu come stai? – Il robot si avvicinò alla sua bella Lilly, carezzandole la testa e abbracciandola affettuosamente. La gatta, inizialmente sorpresa dalla domanda, chiuse gli occhi assaporando quel bel gesto premuroso di un robot da combattimento gentile.
– Cosa ti spinge ad andare avanti vivendo come una bella gattina di un addetto alle vendite sfigato in un negozio di elettrodomestici? – La gatta si allontanò da Davide dolcemente, per poterlo guardare nei LED.
– La vendetta. È quasi l’anniversario della morte della mia migliore amica. L’unica che abbia mai avuto e amato. L’anno prossimo saranno cento anni esatti che lei mi è stata strappata via. Ed io non vedo l’ora di distruggere colei che mi ha fatto questo. – Le parole di Lilly erano colme di una tristezza e di una rabbia indicibili e Davide riuscì solamente a spegnere i suoi due occhi blu luminosi non potendo piangere.
– Se faccio parte o se farò parte del tuo piano di vendetta, sappi che per te sono disposto a qualunque cosa, Lillina mia! – Questa volta fu la gatta a concedere un gesto d’affetto e ad appoggiare la fronte sul petto di quel suo strano golem di plastica.
La mattina seguente i gatti trovarono la casa già pulita ed ordinata, le lettiere erano splendenti, le ciotole dell’acqua linde e piene.
Thanos entrò in cucina trotterellando, attirato da un odore molto piacevole e stuzzicante. Subito dopo accorse Snupy, anche lui sospinto dalle sue ghiandole salivali stimolate da quel profumo tanto intenso.
Mizu e Kira avevano una faccia sorpresa e leggermente sospettosa.
– Da quando in qua sai cucinare cose che attirano la nostra attenzione? – Chiese Mizu mentre tentava di nascondere l’acquolina deglutendo continuamente.
Kira invece se ne fregava di nascondere la bava che le gocciolava da un lato della bocca.
– Cosa stai cucinando di così delizioso? – Chiese con la sua voce da aliena in bikini tigrato.
– Maiale in salsa agrodolce, modificato per i vostri stomaci! – Tutti si girarono a guardare il loro eroe. – Ho letto da qualche parte che è una delle vostre carni preferite. – Disse Davide osservando l’ingresso della sua gatta certosino.
– E dove hai preso il maiale? – Chiese Lilith annusando l’aria.
– L’incantesimo di caccia! Ti permette di selezionare anche il taglio che preferisci! – Davide era entusiasta!
– Hai letto il Libro? – La gatta grigia saltò sul tavolo della cucina, attirata dai progressi del suo golem di fiducia.
– Non sento più il bisogno di dormire! Così ho provato a pulire, riordinare ed alla fine mi son detto che se dovesse spuntare un’altra strega o la stessa Matilda, dovevo farmi trovare pronto! Ho scoperto un manicomio di magie utili! Come questa cosa della caccia… Abbiamo il frigo pieno adesso! Senza spendere neanche un centesimo! – Disse il robot ridendo.
– E la magia? Chi ti ha fornito la magia? – Lilly stava guardando i suoi amici felini per capire chi di loro fosse il complice dell’automa.
– Ho letto anche di questo potere dei golem! Sono un golem no? E, a seconda dei materiali che costituiscono il mio corpo, io posso diventare un catalizzatore non vivente! – Davide rigirò il brodo di carne.
Lilith scese dal tavolo e con fare preoccupato si avvicinò al robot.
– Fammi vedere quanto grande sei! – La gatta cercava di ricordare le dimensioni del giorno prima del golem robotico.
– Tranquilla c’è scritto pure questa cosa dell’accumulo di energia! In pratica se sfrutto e consumo la magia che mette da parte il golem per ribellarsi, io non cresco, mantengo il controllo sulla mia volontà e non serve estrarre altro mana dal terreno! –
Lilith cercò di dissimulare l’espressione di ammirazione dipinta sul viso.
– Ho scoperto anche che la magia su di me agisce in un modo stravagante! In pratica se una strega dovesse lanciarmi un qualsiasi incantesimo, con la tempistica giusta posso sfruttare l’energia magica a mio vantaggio, respingendo o utilizzando il potere per accrescere la qualità dei miei materiali. – Davide robot guardò Lilly con una certa soddisfazione.
– Con le giuste tecniche e un po’ di allenamento, posso considerarmi quasi immune alla magia! –
– Attento a non sottovalutarla! Se la strega è forte e soprattutto furba, può far breccia e sfondare qualunque protezione. Nel Libro cerca le combinazioni degli elementi! Se li misceli correttamente, il tuo unico limite sarà la fantasia… – Lilly si stava facendo trasportare dall’entusiasmo.
Il suono del campanello interruppe la conversazione.
– È il corriere! È il corriere! – Davide saltò giù dai fornelli, fermandosi un paio di secondi per concentrare la magia immagazzinata, su se stesso e sui materiali di cui era composto. Il robot crebbe improvvisamente di una quarantina di centimetri, raggiungendo la ragguardevole statura di quasi un metro e dieci.
Cambiarono anche alcuni elementi del corpo, rendendolo più snello e agile, ma allo stesso tempo più pesante e forte.
– Che stai facendo? – Chiese Lilith preoccupata.
– Tranquilla, tranquilla! Ci penso io! – Davide aprì la porta al corriere. Questi restò incantato osservando il robot sulla soglia.
– Buon-giorno! Mi chia-mo Robot-domo e so-no il servitore di que-sta fa-mi-glia! La-sci pu-re a me que-sta con-se-gna! – La voce da automa giocattolo gli veniva ancora bene.
– Che cazzo? – Rispose il corriere interdetto..
Si sentì il suono di una specie di interfono. – Salve! Mi scusi, è che non sono in casa, la sto osservando dal mio telefono! Lasci pure la consegna al robottino! Penserà lui a portare dentro la merce! – Una voce femminile sconosciuta parlò attraverso il robot.
– Signora, guardi che è un bancale di roba molto pesante!- Il corriere era armato di un transpallet a pantografo col quale aveva trasportato il carico fino alla porta dell’appartamento di Davide.
– Lasci fare tutto al robottino! È molto forte sa? I giapponesi sono dei geni per queste cose! Le auguro una buona giornata! – Blue Defender fece il rumore di una telefonata riagganciata.
– Come vuole lei signora… – Sospirò il corriere baffuto, premette la leva sulla maniglia e abbassò il bancale fino a farlo poggiare a terra, sfilò le forche e salutò il robot con un poco gentile: – Divertiti! – Ed andò via.
Davide aspettò che l’uomo salisse in ascensore, non appena si chiusero le porte sollevò l’intera pedana con una mano, la portò dentro facendo attenzione a non urtare gli stipiti della porta e la poggiò al centro del salotto.

– Che cavolo hai preso? – Mizu stava già immaginando migliaia di barattoli di ottimo cibo umido, stessa idea la ebbe Thanos…
– Argilla rossa! Mi serve un corpo decente per lavorare! – Disse serio il grosso robot.
Serie: Wiccats.
- Episodio 1: Argilla rossa
- Episodio 2: Diluvio
- Episodio 3: Clientela
- Episodio 4: I tuoi desideri…
- Episodio 5: Hollandia
- Episodio 6: La crudeltà delle streghe
- Episodio 7: Mamma mia
- Episodio 8: Battaglia!
- Episodio 9: Caramello
- Episodio 10: Luci e Ombre
Premetto di essere partita da questo episodio e anche non conoscendo il pregresso mi ha già presa!
Questa serie, mi pare di aver capito, racchiude due delle mie tante passioni: robot e gatti.
Continuerò la lettura e seguirò i prossimi capitoli! 😸
Ma…ma… ciao Mary! Non sai quanto piacere mi faccia sapere di aver attirato la tua attenzione! Beh, non dimenticarti che in questa serie gioca un ruolo abbastanza rilevante anche la magia… Gatti, robot (anche se prima Davide era un secchiello da mocio con una faccia dipinta sopra…), fattucchiere e libri magici enormi rigurgitati da ex gatti di antiche streghe… Cose così, insomma…
Ma così mi prendi per la gola. 😼
Queste rivelazioni mi obbligano a finire gli episodi della seconda stagione per poi recuperare tutta la prima! 😻
Sì, ma leggilo solo se ti va! Altrimenti rischia di diventare una specie di obbligo e se qualcuno mi costringe a fare qualcosa io trovo mille scuse per non fare quella cosa, ma sono reazioni tremendamente personali, quindi ognuno reagisce a modo suo. 😀
Questa roba degli incantesimi è sorprendente! 😁
E ora sono super curioso di capire che cosa se ne farà di tutta quell’argilla!
Qualcuno ha scritto in quel libro gigante che l’argilla è uno dei migliori materiali per la fabbricazione di un corpo umano che riesca a trarre in inganno chi lo osserva… Almeno Davide potrà tornare a fare una vita quasi normale.
Accidenti, questa serie è semplicemente splendida. Raccontata benissimo, con la giusta dose di ironia, verosimiglianza e quella punta di dolcezza che spilla fuori dal rapporto fra l’autore umano e i suoi gatti. Che bella che bella che bella.
Io non so che dire Roberto. Tu mi parli di serie splendida, quando ho appena finito di leggere la prima stagione della tua! Con Salvo che sale in macchina ed io ero lì in lacrime che sentivo quell’amicizia tanto reale quanto struggente! Mannaggia! Scritto da te, questo commento acquista un valore inestimabile! Sono felicissimo che la mia storiella di gatti, streghe e golem sia riuscita a metterti un po’ di buonumore! E non vedo l’ora di pubblicare i prossimi episodi per scoprire se riesco a mantenere un buon livello d’interesse! Grazie mille Roberto!
Sono curiosa, molto curiosa, di vedere la metamorfosi del robot. Ti giuro mi conforta il pensiero che Davide possa assumere sembianze più umane e tornare a lavoro. Sono una grande fan dei giovani che si fanno “il mazzo” e riescono anche ad essere creativi e a divertire i lettori con storie leggere che fanno riferimenti, con nonchalance, a storie della letteratura classica.
Ohhh! Non vedo l’ora di vedere le doti artistiche di Kira nella scultura! Con il secchiello era stata davvero brava, mancava tanto così a scambiare il secchio rosso per il vero viso di Davide… 😀
Grazie Emme per le tue bellissime parole. Ogni volta sai come far svoltare la giornata rendendola decisamente più piacevole! Un vero tesoro! ♥
“– Mercullio non era quello di Romeo e Giulietta che poi duellava con Donlurio e veniva ucciso per colpa di Romeo?”
Che dire? Già il ricordo di Donlurio, simpatico com’era mi fa sorridere, con questa associazione così apparentemente assurda e così azzeccata, posso solo confermare la mia idea iniziale di uno autore geniale, quale sei.
Emme, dillo chiaramente che vuoi che io mi precipiti da te a miagolare dietro la tua porta d’ingresso disperatamente! Se mi scrivi queste cose io divento matto! Più di sentire addosso il peso dei trecentocinquantacinque anni di Lilith! Aw! Ma anche se mi lamento, che è uno dei miei metodi per sconfiggere la timidezza, sappi che sto sorridendo guardando affettuosamente il tuo avatar vicino al commento! Sei troppo buona con me! ♥♥♥
No, non sono troppo buona. Sei tu che sei bravo. Come amica, collega e zia virtuale, sento la necessità di esprimere il mio gradimento per i tuoi racconti, non solo per i tanti sorrisi dovuti a questi gatti eccezionali o altri personaggi che ti inventi. Un piccolo stimolo, insieme a quelli di tanti altri che apprezzano le tue storie e i tuoi disegni, per non vacillare e andare avanti sempre meglio, con i tuoi talenti.
Sei fortunato che questa volta sono arrivata in fondo al racconto perché dopo le prime, irriverenti righe sul genio inglese, non sapevo se andarmene indignata sbattendo la porta oppure bacchettarti sulle mani come farebbe una profe vecchia e vecchio stampo 🤬. Bene, dicevo, sei fortunato che ho deciso di proseguire e, in realtà, fortunata anche io perché mi sono davvero divertita e incuriosita per questa trama che si fa sempre più articolata. Ultima nota. Questo episodio è scritto veramente bene, con dialoghi frizzanti che sostituiscono egregiamente la narrazione. Un aplauso anche ai tuoi disegni☺️
Cristiana, io ti chiedo perdono! Ma Tebaldo praticamente non lo ricorda mai nessuno! E Mercuzio mi serviva per introdurre le streghe mercuriali… Non credo neanche che Davide abbia mai letto la più eccellente e deplorevole tragedia mai scritta, ma poverino… è un commesso di un negozio. Figurati se potrebbe mai avere l’ispirazione di leggere uno scritto di fine 1500 inizio 1600! Al massimo, avrà visto Shakespeare in love! 😀
Grazie per aver letto fino in fondo Cristiana! Come al solito, adoro complicare le cose semplici e poi io stesso mi faccio prendere dai personaggi che creo e mi diverto insieme a loro! ♥
Questo si sente ☺️
Lo avevo già detto che le tue illustrazioni sono irresistibili?
Avaia! Questi sono solo schizzi molto babbi e soprattutto veloci! 😀 Ma se fanno un buon effetto allora sono ancora più contento! Giancarlo è inutile ringraziarti ogni volta, diventa ripetitiva la cosa! Ma sappi che a ogni tuo commento segue un grazie grande quanto una casa a due pieni più attico.
Non mi ringraziare, sennò sembra che ti faccio un favore!😂
Perché temo il seguito?
Bellissimo racconto.
Ciao Giancarlo! Beh, temi il prossimo episodio per via dei novanta chili di argilla rossa da modellare immagino! Pensa che su Amazon un panetto da cinque chili costa intorno ai tredici euro! Speriamo che la spesa riescano a valorizzarla… Magari vien fuori uno stregone in erba simile ai Barbapapà.
Grazie per la lettura Gianca! ♥
Grazie.a te per la condivisione. Per me è un appuntamento cui non credo di poter rinunciare.
Wow, wow e ri-wow!
Grazie Kenji! È sempre bello sapere che questa mia storiella abbia fatto breccia!