Colpo basso

Serie: Lascia che passi la notte


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Sebastiano è stato convinto da sua sorella Laura ad andare a una mostra di fotografia. A sorpresa incontra Lorenza, l'ex migliore amica di Annalisa e la tensione è subito evidente.

Aprile 2022

Alla melodia del pianoforte si aggiunse un violino.

Sebastiano cercò le parole adatte, qualcosa per disinnescare la tensione. “Ti trovo bene.” Ma che bella frase intelligente ti è uscita.

Lorenza sorrise solo con la bocca. “Anche io.”

Sembravano due attori impacciati alle prese con un copione banale. Sarebbero servite altre battute, ma non erano abbastanza coraggiosi per improvvisare. Almeno non lo era lui.

Il suo profumo sapeva di rose e zucchero, gli scivolò in gola a tradimento e diminuì lo spazio tra i corpi.

“Posso salutarti?” La voce di lei era un misto di incertezza e speranza. Un tempo lo avrebbe travolto con uno dei suoi abbracci, stampandogli un bacio sulla guancia, per poi strofinargli via le tracce di lucidalabbra e prenderlo in giro per un motivo qualunque. Ma ora quel gesto sarebbe stato sbagliato, inopportuno come tra due estranei.

“Anna non è qui.” Si sentì pronunciare lui. Complimenti per la frase idiota numero due.

Lorenza accennò un sorriso rassicurante. “Me lo ha detto tua sorella, l’ho appena incontrata.” Si mosse con gesti misurati, gli chiese ancora permesso con lo sguardo. Avvicinò la guancia alla sua, lasciando che fosse lui a decidere se sfiorarla con le labbra.

La pelle era calda e morbida, l’aroma di vaniglia che veniva dai suoi capelli era lo stesso di allora.

Sebastiano si scostò, due passi indietro per ripristinare la giusta distanza.

Dove era finita Laura? Aveva urgente bisogno di lei.

Un sospetto lo attraversò. Sua sorella non gli aveva più parlato di Lorenza, ma sapeva che non avevano perso del tutto i contatti. “Quando sei tornata?”

“Neanche da un mese.” Come intuendo i suoi pensieri aggiunse: “Nessuno della compagnia sapeva niente”.

Lui si grattò il viso, guardò altrove. “Non ho più contatti con nessuno.”

“Lo so, è per Anna.”

Un tizio brizzolato e uno robusto con le mani dietro la schiena si fermarono davanti allo scatto del fiore di loto.

Sebastiano spostò parte dell’attenzione su di loro, pronto a captare qualche commento fuori luogo. “Non è solo per lei se non ti ho più cercato.”

“Lo so.” Lorenza indicò il tatuaggio in bianco e nero. “È perché non potevamo più essere gli stessi di quel periodo, amici e basta.”

Il tipo brizzolato si chinò sulla foto. Cosa sperava di trovare, il numero della modella in un angolo?

“Non volevo illuderti, non più di quanto avessi già fatto.”

“Non lo hai mai fatto. Eravamo entrambi innamorati di chi non potevamo avere.” Le sfuggì un sorriso ironico. “Non c’era competizione con Alex e Anna.”

Un uomo sulla quarantina, barba e capelli curati tendenti al rossiccio e spalle squadrate fasciate in una giacca elegante, si avvicinò a passo deciso.

“Vita, eccoti qui!” Lo sconosciuto cinse il fianco di Lorenza con aria possessiva e la baciò sulla tempia.

Gli occhi grigi trapassarono Sebastiano, un sorriso amichevole che gli ricordò It. “Con chi stai parlando?”

“Un vecchio amico” replicò lei senza sciogliersi dalla stretta. “Seba, ti presento Cristian, l’autore di tutte le foto che vedi qui.”

“E, soprattutto, compagno di questa meraviglia.” Il nuovo arrivato sollevò con l’indice il mento di Lorenza e le posò un bacio sulle labbra.

Stai marcando a sufficienza il territorio?

Lorenza ripristinò le distanze con un sorriso imbarazzato e Cristian, soddisfatto, allungò la mano verso di lui. “Non credo di aver mai sentito parlare di te.”

Sempre più simpatico l’artista. Sebastiano si appiccicò un sorriso sulla bocca. “Da quando si è trasferita in Svizzera ci siamo persi di vista.”

“Ah e dove vi siete conosciuti?”

Lorenza lo spinse piano da una parte per far passare due visitatori. “Abbiamo iniziato nello stesso periodo a frequentare la compagnia di amici di sua sorella Laura. Mi hai presentato poco fa suo marito.”

Le sopracciglia di Cristian scattarono verso l’alto. “Ma dai! Il mondo è proprio piccolo. Tu saresti il cognato di Max.” Gli allungò una pacca rumorosa su un braccio. “Sembra quasi organizzata questa rimpatriata.”

Sebastiano cercò conferma nello sguardo di Lorenza, ma lei si girò verso Mister discrezione & gelosia. “Non ci sarebbe niente di male. Seba è felicemente sposato e papà di un bimbo.”

Sposato con la tua ex migliore amica, ma questo non è il caso di aggiungerlo.

Cristian continuò il suo interrogatorio con tono affabile. “E perché non hai portato anche tua moglie e tuo figlio?”

Perché lei è dall’altra del mondo da mesi ed è più contenta così, non suona bene, giusto? “Una mostra non è il posto adatto per un bambino di tre anni.”

“Immagino di no.” Cristian cinse di nuovo un braccio intorno a Lorenza. “Ti intendi di fotografia? Sono curioso di sapere cosa ne pensi dei miei scatti.” Un sorriso sornione gli comparve sulle labbra. “In particolare, quelli con la tua vecchia amica.”

A Sebastiano non sfuggì il tono delle ultime parole. Evitò di incrociare lo sguardo di Lorenza e si schiarì la voce. “Non sono un esperto, ma le trovo molto evocative. Mi colpisce come sei riuscito a esaltare le forme, a scolpirle con luci e ombre. C’è sicuramente uno studio accurato dietro.”

L’altro lo ascoltò concentrato, gli occhi puntati su una delle ultime foto. Con un movimento della testa lo invitò a spostarsi. “Voglio farti vedere quella che preferisco.”

Lorenza sembrò esitare a muoversi, si morse un angolo della bocca.

Sebastiano si ritrovò davanti il suo corpo nudo tra onde schiumose, una miriade di gocce sulla pelle, come piccole gemme, un dito tra le labbra e gli occhi fissi nell’obiettivo, provocanti e bellissimi.

Un colpo basso.

Deglutì una, due volte. Doveva smettere di guardarla, ma lei era davanti e dietro di lui, sentiva il suo sguardo pizzicargli la pelle.

Quella era soltanto un’altra versione di Lolly, la ragazzina che lo aveva convinto a salire sul Blue Tornado a Gardaland e trascinato a ballare in discoteca; per cui aveva cantato al karaoke la sua canzone preferita; l’unica per cui avesse dato e preso dei pugni.

“Sei rimasto senza parole?” Il tono sarcastico di Cristian lo riportò alla realtà. “Non te la immagini così una dea?”

“Ecco dove vi eravate nascosti.” Laura e Massimiliano comparvero al momento giusto mano nella mano, ognuno con un calice di vino bianco.

“Abbiamo fatto conoscenza senza di voi.” Sorrise Cristian. “Direi che ora non resta che decidere dove andare a cena.”

Serie: Lascia che passi la notte


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Amore

Discussioni

  1. Ciao Melania! Eccoci finalmente 😉Devo ammettere che Sebastiano mi fa tantissima tenerezza. I dialoghi sono stupendi e sei stata bravissima a bilanciare l’equilibrio di potere tra i personaggi. All’inizio Sebastiano sembra sempre subire, ma è fantastico come nella seconda parte il potere passi naturalmente verso Cristian. La tensione si percepisce non solo nello scambio di battute, ma anche nell’alternanza tra quelle pronunciate e quelle pensate. Una regia davvero magnifica.
    Unica pecca: ci metti troppo tempo a pubblicare! Io muoio dalla curiosità 🤣🤣
    Bravissima, davvero complimenti! ❤️

    1. Grazie Tiziana, non penso di meritare tutti questi complimenti, ma da te sono tanto graditi❤️so di essere lenta nel pubblicare, ci ho messo giorni per scrivere questo capitolo e ritenerlo abbastanza buono per essere letto😅
      Grazie davvero di cuore, i tuoi apprezzamenti e il tuo sostegno sono preziosissimi❤️

  2. Ho apprezzato la tecnica di accostare le parole di Sebastiano al contrasto dei suoi pensieri, frenati dalle circostanze e dal suo carattere garbato. Di tutt’ altra pasta il tizio di nome Cristian, decisamente antipatico. Forse sbaglio ma mi dà la sensazione di uno che ama mettersi in mostra in modo spavaldo, con ció che crede di possedere e non solo con la mostra delle sue foto.

  3. Brava Melania! Ho vissuto tutta la tensione di Sebastiano, prima con Lorenza e poi con quel simpaticone di Cristian. Sai che amo Sebastiano, capisco anche il suo lato gentile (anzi, credo che abbia solo quel lato) e sempre troppo accondiscendente con tutti. Vorrei tanto che i “vaffanculo” che pensa potesse qualche volta esprimerli ad alta voce. Non sono incline a sottovalutare le persone che riescono a confinare l’astio nei limiti della assoluta tolleranza, so che sono i più forti, ma sull’immediato sembrano perdenti. Alla fine, mi auguro, la sua ammirevole capacità di ammortizzare sarà premiata. Un abbraccio!