
Corazzati contro corazzati
«Vai, vai, vai!». Nicola lo gridava all’intercom, poi fece forza sulle braccia e sbucò dalla torretta dell’Ariete.
Di fronte a lui, un’arida distesa. Era il frutto degli esperimenti atomici, e oltre a questa vista, c’erano pure i nemici.
Le nemiche.
Gigantesche formiche metalliche.
La colonna di Ariete, in tutto un battaglione corazzato, si era fatta vicina al formicaio e loro lo difendevano. Come se fossero professioniste del wrestling, afferravano con le mandibole e con le zampe i corazzati e li allontanavano facendoli ruzzolare neppure fossero palle di bowling.
Nicola strinse i denti. Non desiderava che il suo Ariete facesse quella fine. «Fuoco a ore dodici» gridò all’improvviso, dopo aver ingaggiato con il mirino del casco la vittima sacrificale.
Il cannone esplose un colpo e la pallottola impattò fra il cranio e la zampa anteriore destra della formica, ci fu un gemito di metallo violato, e l’essere perse il capo.
Uccisa.
Nicola batté una mano per la felicità. «Ottimo lavoro, ma non basta. Brandeggiare di venticinque gradi a sinistra».
Il resto dell’equipaggio obbedì.
Mentre l’Ariete si muoveva, Nicola si ricordò che era il capocarro di un main battle tank, non il comandante di tutto il reparto, doveva ricordarsi che doveva fare gioco di squadra. Si coordinò con gli altri capicarro, e vide che, dal formicaio, stavano sbucando un’ondata di formiche che gli fece capire una sola cosa.
Siamo finiti.
Nicola non desiderava morire in quei luoghi dimenticati da Dio, e si prestò ad affrontare la nuova ondata di mostri le cui mandibole facevano un rumore atroce.
Tutti gli Ariete si difesero, spararono, respinsero il primo attacco e tentarono un contrattacco, la punta della formazione fu l’MBT di Nicola, tanto che arrivò a sfiorare il formicaio, e lui lo vide come un’immensa altura che non sapeva bene cosa ci fosse dentro, poteva darsi che contenesse l’inferno.
Non gli importò.
Ordinò il bombardamento, sempre più fitto, a cui si unì quello delle altre bocche da fuoco e le esplosioni sollevarono ondate di polvere che caddero a pioggia sugli Ariete, per poco Nicola non si fece male, e allora potè vedere cosa conteneva il formicaio.
Come avevo pensato.
L’inferno.
Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Sci-Fi
Come al tuo solito riesci a farmi partecipare alle azioni adrenaliniche che proponi. Ti ho citato nell’Intervista, lo meriti!
Grazie per il tuo commento e per il complimento, ma… Quale intervista? Avrai detto che sono un fetentone. Linkami pure qua o via messaggio privato, sono curioso
L’intervista è un raccontino che ho pubblicato l’altro ieri, poco prima del tuo, lo trovi in bacheca. Non sei affatto un fetentone! Hai uno stile tutto tuo, molto preciso, che io apprezzo.
Ora guardo
Si sente il rombo dell’Ariete, la polvere in bocca e il metallo che urla. Il finale sull’“inferno” apre un’immagine potentissima.
Molte grazie per il complimento!
I mezzi impegnati in uno scontro infernale. In un’altra epoca, la medesima sorte che toccò alla famosa 132ma divisione corazzata, evocata dai nomi dei corazzati “Ariete”. Grazie per la lettura.
No, grazie a te! E riguardo la 132a divisione, amo la storia militare
Una visione da apocalisse di San Giovanni. Bravo, Kenji!
In effetti nel film “Assalto alla Terra” viene citata l’Apocalisse. Grazie per il commento!