Coriandoli

Serie: Il solo modo che conosco


Ho attraversato il confine dove finisce Villa di Chiavenna e inizia Castasegna. Mi รจ venuto istintivo guardarmi intorno, fra le insegne, le pensiline, i cartelloni. Nel caso avessi visto la pubblicitร  delle Marlboro, come รจ successo a quel bambino che ha attraversato il confine la prima volta.

A dieci chilometri da casa mia, nellโ€™entroterra, cโ€™รจ una piccola frazione che si chiama Borgonovo Ligure. Quando ci arrivi, fra quelle case scolorite fatte di mattoni umidi e i rilievi boschivi tuttโ€™attorno, come spesso succede dalle mie parti non penseresti mai che ti sei appena lasciato alle spalle il mare.

Nei miei ricordi piรน recenti a Borgonovo la strada ti faceva passare sotto uno stretto volto, largo giusto per una macchina, sormontato da un edificio un tempo abitato; si passava con lโ€™auto sotto a vecchie finestre e muri dallโ€™intonaco cadente. Oltre quel volto, al bivio, girando a destra si va verso Parma, a sinistra verso Piacenza. In entrambi i casi ti aspetteranno strade tortuose, perchรฉ quello che ho imparato sin da piccolo รจ che non ci sono percorsi semplici per uscire dalla Liguria, ancor meno per entrarci. Ora quel volto non cโ€™รจ piรน, giudicato pericolante lo hanno abbattuto. Si sono portati via un pezzo della mia terra, che il diavolo si porti loro. Resistono solo gli edifici laterali, ma se fate in fretta e guardate su Street View potete ancora vedere comโ€™era fatto. Prima che sparisca anche quel pezzo di memoria.

Nei miei ricordi piรน risalenti a Borgonovo cโ€™era (e cโ€™รจ ancora) la trattoria Marchin. Lรฌ ci si andava da giovanissimi. Era il tipico posto โ€œpoca spesa tanta resaโ€. Tonnellate di ravioli al sugo di carne, per i quali Marchin era famoso, ed ettolitri di vino della casa, di quello terribile che ne bevi un sorso e giร  ti brucia lo stomaco, perfetto per sbronze ammantate di leggenda, lรฌ dove persino Marco ha rivisto la cena appena consumata, nel parcheggio davanti agli orti. Il posto era gestito da marito e moglie, e quando chiamavamo per prenotare conveniva sperare che rispondesse il marito, un tipo alla mano che rideva di tutto. La moglie, una volta imparato a conoscerci, non ci voleva piรน; diceva che facevamo troppo casino. Ci piazzava sempre fuori in veranda, anche quando faceva freddo. Allora il marito allargava le braccia come a dire: โ€œCosse ghe fassu? A lโ€™รจ lee cโ€™a cumande โ€“ Cosa posso farci? รˆ lei che comandaโ€. Ma a noi non importava.

A dieci chilometri dal confine svizzero, nel mio presente, cโ€™รจ una frazione che si chiama Borgonovo, nel Cantone dei Grigioni.

รˆ il primo, vero momento in cui ho finalmente la percezione della montagna che incombe sullโ€™ambiente circostante, della salita che comincia a manifestarsi per quello che รจ, ripida e densa di tornanti, delle conifere che avvolgono tutto come carta da regalo.

รˆ il punto che per qualcuno segna la fine di un percorso, la meta raggiunta, mentre per altri segna lโ€™inizio. Ed io non posso che godere dellโ€™essere fra quelli che il percorso lo hanno appena cominciato mentre tiro su, il motore che spinge con la sua voce catarrosa e precisa, mettendo per la prima volta alla prova i copertoni in piega. Salendo verso pennellate di neve che ancora resistono sulle pareti di roccia, sotto un profondo cielo azzurro e un sole vivo, amorevole, paterno, luminoso eppure discreto. Guardando incrociarmi un numero infinito di motociclisti che mi salutano allungando il braccio o sporgendo il piede, ed io che ricambio con una mano che trema leggermente dallโ€™emozione, consapevole di essere esattamente nel posto in cui dovrei essere.

Il saluto del motociclista รจ uno dei gesti piรน inclusivi che possano esistere, proprio perchรฉ non esclude nessuno. Non fa distinzione su chi ci sia sotto il casco o la tuta, quanta esperienza abbia, che mezzo guidi, quale equipaggiamento indossi. Ti spetta di diritto per il solo fatto di tenere in equilibrio quei quintali di ferro su quelle due ruote di gomma, ed รจ un diritto che nessuno ti puรฒ negare. E lรฌ su quei quintali e su quelle gomme ci sono io, lo sto facendo io, io che fino allโ€™anno scorso nemmeno avevo la patente. Mentre mi arrampico e mi sporgo a destra e a sinistra per quelle curva a gomito, su pareti ripide come muri, sono pervaso da uno dei rarissimi momenti di autostima della mia vita, io che non sono mai capace di dirmi bravo in niente di quello che faccio; e spero con tutto me stesso di non abituarmici mai alla sensazione che mi sta regalando questa salita, di non darla mai per scontata nel futuro.

Conquisto il Passo Maloja dove mi dedico ad un servizio fotografico a Greta, perchรฉ di essere immortalata quassรน se lโ€™รจ meritato di brutto. La lascio riposare. Scambio due chiacchiere con alcuni motociclisti. Respiro unโ€™aria frizzante che sa di ghiaccio e di muschio.

Poi salgo nuovamente in sella, proseguo, e incontro tutto, tutto quello che avrei potuto desiderare. Laghi blu cobalto, foreste verdi come le sognano i bambini, il bianco gelido e ostinato della neve, torrenti tumultuosi e trasparenti che spumano e gorgheggiano, tanto vicini che li puoi toccare. Tutto assieme, tutto in una botta, il primo schizzo proibito della tua vita, quello che non saprai piรน ritrovare.

E ancora scendere per chilometri dando appena un filo di gas, andare avanti, mi aspetta ancora il Passo Julier e, alla fine della giornata, un altro confine importante.

Guardarsi intorno e non sapere contenere lโ€™emozione che trabocca da me, un uomo che vive in un posto di mare ma che forse รจ solo in prestito, forse solo in questa vita. O forse รจ solo che non mi so mai accontentare. Ma se penso a come potrebbe essere il Paradiso vedo gli stessi angoli, gli stessi colori, la stessa luce che mi sta attraversando ora.

Non lo dimenticherรฒ mai.

Sรฌ, questo mi piacerebbe poter dire, che non lo dimenticherรฒ, ma non รจ cosรฌ.

Sta giร  succedendo, anche adesso, รจ inevitabile e non posso farci niente. Alla fine rimarranno solo frammenti, bagliori che torneranno nei momenti piรน inaspettati, che si sovrapporranno in una sequenza che non saprรฒ piรน ricostruire. Ad ogni minuto che lascio trascorrere, frammenti di coriandoli spariscono via sospinti da un vento invernale.

Ma se ne scrivo, forse quello che ancora cโ€™รจ posso farlo restare, forse lo posso ancora salvare.

Perchรฉ ne vale veramente la pena.

Serie: Il solo modo che conosco


Avete messo Mi Piace6 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. “Ad ogni minuto che lascio trascorrere, frammenti di coriandoli spariscono via sospinti da un vento invernale.”
    Un episodio, scritto benissimo con il tuo stile asciutto che si lascia contaminare dalle emozioni, e che di emozioni me ne ha regalate tante. Un semplice grazie da parte mia.

  2. “e spero con tutto me stesso di non abituarmici mai alla sensazione che mi sta regalando questa salita, di non darla mai per scontata nel futuro.”
    Una bellissima metafora delle nostre vite di ‘scrittori’ emergenti. Questa salita che ci attende e che non dobbiamo dare mai per scontata.

  3. “Ma se ne scrivo, forse quello che ancora cโ€™รจ posso farlo restare, forse lo posso ancora salvare.”
    Le righe con cui concludi questo episodio sono da leggere piรน volte. E in generale รจ un episodio emozionante, soprattutto per chi ha percorso strade di montagna in moto. ๐Ÿ‘

  4. “quello che ho imparato sin da piccolo รจ che non ci sono percorsi semplici per uscire dalla Liguria, ancor meno per entrarci.”
    Direi che รจ una frase perfetta per descrivere la tua terra. ๐Ÿ˜ƒ

  5. Che meraviglia questo episodio. Ho riconosciuto il talento che ti appartiene, quando decidi di far suonare le corde dell’anima non ce n’รจ piรน per nessuno. Bellissimo il titolo, coriandoli. Forse รจ vero, si scorda tutto. Ma l’anima ha una memoria tutta sua, e qualcosa rimane.

  6. Ciao Roberto, ho finito questo episodio con i brividi. Leggerti รจ come guardare una serie di fotografie piene di dettagli. Mentre leggevo l’inizio ho pensato: “cavoli, (sarebbe piรน indicato belin) non avrebbe potuto scegliere parole migliori per descrivere Borgonovo e quell’emblematico pezzo di strada. E, senza conoscere la Svizzera, ma amando la montagna, penso che non avresti potuto neppure qui scegliere parole migliori. Non c’รจ una parte di questo episodio che non mi abbia colpito ed emozionato. รˆ un viaggio incredibile quello che hai fatto ed รจ incredibile come riesci a far viaggiare anche chi ti legge. Complimenti Roberto!

  7. Che figata! Te lo meriti tutto: un bel bravo!
    Anche questa volta mi hai portato con te in questo stupendo viaggio, mostrandomi qualcosa che (penso!) non avrรฒ mai lโ€™occasione di vedere dal vivo.
    Grazie alle tue descrizioni riesco a immergermi in una lettura che mi distrae, anche solo per qualche minuto, dal caldo e dalle mille cose da fare. รˆ un regalo.
    Ancora bravo, perchรฉ salire in moto non รจ uno scherzoโ€ฆ lo dice una che non ha mai imparato nemmeno ad andare in bici!
    Alla prossima tappa!๐Ÿ˜Š

  8. “Conquisto il Passo Maloja dove mi dedico ad un servizio fotografico a Greta, perchรฉ di essere immortalata quassรน se lโ€™รจ meritato di brutto. “
    Puoi inserire una foto di Greta nel prossimo episodio?๐Ÿ˜‰

  9. Che meraviglia! Un capitolo strepitoso. Me lo aspettavo, in prossimitร  del passo, perchรฉ posso dire senza tema di smentita, che ciรฒ che hai descritto รจ il paradiso del motociclista ed รจ qualcosa che da assuefazione. E sei stato bravo davvero, perchรฉ non รจ facile scrivere le emozioni, ma tant’รจ… Anche l’inizio mi ha colpito, chรฉ anche il mare รจ una di quelle cose che ti tolgono il fiato, specie per chi vive in una cittร  in mezzo alla pianura… non a caso, proprio in questi giorni sono in vacanza dalle tue parti. Grazie molte, Roberto, per la bella lettura e tutte le emozioni ritrovate.

  10. Non hai idea della gioia che ho provato per te leggendo questo capitolo. In quei gesti da motociclisti, in quelle descrizioni di paesaggi che sembrano usciti da una fiaba o una fantasia, in quelle emozioni che hai provato.
    Approvo in pieno il voler mettere tutto per iscritto, cosรฌ da poter rivivere ogni momento anche quando un domani rimarranno solo coriandoli. Altrimenti, a cosa servirebbero gli scrittori? โœ’๏ธ

  11. Mi ha emozionato. Cโ€™รจ dentro la nostalgia di chi guarda indietro e la meraviglia di chi sta vivendo qualcosa per la prima volta. Il modo in cui passi dalla Liguria ai Grigioni รจ naturale, potente, quasi poetico. E quel bisogno di scrivere per non dimenticareโ€ฆ mi ha toccato davvero. Perchรฉ lo capisco. Perchรฉ รจ vero.

  12. Uno scritto molto bello e suggestivo, con cui hai reso tangibile la pulsazione dei luoghi, con i loro colori e profumi. Scrittura scorrevole e ispirata, tipica di chi conosce โ€“ e sente โ€“ i luoghi profondi del suo narrare, fino ai suoi ultimi bagliori.