
Dolori e buoni amici
Serie: Lascia che passi la notte
- Episodio 1: La paura del ritorno
- Episodio 2: Ann
- Episodio 3: Quasi Natale
- Episodio 4: Via di fuga
- Episodio 5: Lasciare andare
- Episodio 6: Incompresa
- Episodio 7: La bussola per tornare a casa
- Episodio 8: Il tempo adatto per un addio
- Episodio 9: Milano-Bruxelles
- Episodio 10: Stereotipi
- Episodio 1: Allusioni e fastidi
- Episodio 2: Il senso dell’amore
- Episodio 3: Sguardi, insinuazioni e caffè
- Episodio 4: Al telefono
- Episodio 5: Calma apparente
- Episodio 6: Dolori e buoni amici
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Gennaio 2022
Annalisa percepì la mano di Andrew posarsi sulla sua schiena, un tocco delicato che, stranamente, non la fece scostare. Le sembrò un gesto naturale, quasi rassicurante, ma non si soffermò a chiedersene la ragione. Si voltò a guardarlo e, con la necessità di ripristinare le distanze almeno a parole, soffiò fuori: “Il mio nome non è Ann”. Si sentì un po’ infantile, ma non le era venuto in mente niente di meglio.
Lui trattenne un sorriso e sollevò appena un sopracciglio. “Credevo avessi pietà di un giapponese che non ha familiarità con i nomi italiani. Ti chiama così anche tuo marito?”
“Nessuno mi chiama così.” Le uscì con tono aspro.
“Bene, allora lo farò io.”
Annalisa aprì la bocca per protestare, ma lui le indicò un tavolo libero. “Ti va bene se ci sediamo là?”
Passarono accanto a una coppia con davanti un’ampolla alta e stretta in vetro azzurro da cui uscivano dei tubicini a spirale e un fumo bianco odoroso di agrumi. Un narghilé?
Annalisa notò che quasi ogni tavolo ne aveva uno sopra.
“Siamo in un shisha bar, spero non ti scandalizzerai.” Si sentì dire da Andrew alle sue spalle, nella voce una traccia di divertimento che la infastidì.
“E perché dovrei? È solo un modo diverso di fumare.”
Lui scostò la sedia e pronunciò con tono basso e lento: “È anche un modo interessante per socializzare”.
Annalisa si accorse di fissare le sue labbra e distolse lo sguardo, sedendosi. “Penso che prenderò una birra, hai qualche consiglio?”
Lui posò sul tavolo le chiavi dell’auto, le sigarette e il cellulare. “La mia preferita è la Hitachino Nest Extra High, ma non conosco i tuoi gusti.” Si inumidì le labbra, prima di distenderle in un sorriso.
“Andrà bene.” Annalisa distolse di nuovo lo sguardo, concentrandosi sul resto del locale. Al gruppo di ragazzi che ballavano si era aggiunta una tizia con i capelli verdi che agitava le braccia e la testa ridendo forte. La musica era un mix di bassi e un ritornello breve e incomprensibile.
Una ragazza passò con due cocktail azzurri e un hamburger sopra un vassoio.
“Non vuoi provare il shisha?” La domanda di Andrew la costrinse di nuovo a incrociare il suo sguardo.
“No, preferisco queste.” Sollevò il pacchetto di sigarette sul tavolo. Condividere con lui quell’aggeggio le sembrava troppo intimo, un po’ come bere dallo stesso bicchiere, dividersi il dolce o passarsi una sigaretta accesa. Quella bocca doveva rimanere il più possibile lontano dalla sua.
Si impose di pensare a Sebastiano, prese il telefono, ma non trovò nessun messaggio.
“Ti manca la tua famiglia?”
“Sì, certo, è normale.” Le sembrò di aver parlato a voce troppo alta. “Penso che prenderò anche delle patatine fritte” aggiunse con tono disinvolto. Immaginava la domanda successiva, quella che aveva temuto per tutta la settimana. Allora, perché sei volata a migliaia di chilometri da loro?
“Parlami del tuo paese” le chiese, invece, lui, un braccio sul tavolo e la schiena appoggiata alla sedia. “Ho viaggiato tanto, ma in Italia non sono ancora venuto.”
“Non saprei, per alcuni è la nazione più bella del mondo, per altri è un posto che offre poche prospettive.” Ad Alex, per esempio, era sempre andato stretto. Immaginava di trasferirsi in Thailandia, in Sudafrica o in Messico, tutti posti lontanissimi da esplorare con la sua moto e uno zaino in spalla. La vita per lui era un’avventura, non poteva essere una ripetizione di giorni tutti uguali fatti di obblighi e di orari da rispettare. Oppure, era solo alla ricerca di una via di fuga.
“Viaggi per lavoro o per passione?” Voleva distogliere l’attenzione da sé e aggiungere differenze tra lui e Alex. E voleva conoscerlo meglio, per quanto cercasse di non assecondare quel desiderio.
“Per necessità, direi.”
La cameriera arrivò in quel momento a interromperli. Andrew ordinò per entrambi, lo stesso sorriso che aveva rivolto a lei e quella che doveva essere una battuta, visto la risatina della ragazza. Annalisa intuì che si conoscessero e avvertì un’insensata punta di fastidio. Riprese in mano il telefono, aprì e chiuse Wathsapp, si mosse sulla sedia.
Rimasero di nuovo soli, lui spostò i capelli all’indietro. “Tutto bene?”
“Certo.” Lei forzò un sorriso, ma il risultato non doveva essere un granché. “Quindi, è per quello che parli così bene inglese? Perché viaggi molto?” Nonostante la loro azienda fosse una multinazionale, non erano molti i dipendenti locali a cavarsela con le lingue straniere.
Andrew rise piano. “È per merito di mia madre. Sono per metà inglese.” Si grattò il naso e guardò altrove per un attimo. “Sono frutto dell’amore tra un giovane giardiniere e la figlia di un diplomatico. Una bella fiaba finita male.” Continuava a sorridere, ma un’ombra si era insinuata nel suo sguardo.
Ad Annalisa mancò il coraggio per chiedergli di più.
La cameriera tornò con le birre.
“Assaggiala” la invitò Andrew con un cenno. “Voglio sapere se ho indovinato.”
Lei prese il bicchiere, la schiuma le solleticò le labbra e un mix di freschezza e calore le avvolse la lingua. In bocca le rimase un retrogusto di caramello. “È buona.”
Lui sorrise. “Lo so, la preferita della mia migliore amica.”
Ad Annalisa sembrò di cogliere nella sua voce una nota di malinconia. Buttò giù un altro sorso. “Hai molte amiche?”
La luce maliziosa che gli vide negli occhi la fece pentire della domanda. Ora penserà che stia facendo dei pensieri strani su di lui.
“Tu no?”
Lei strinse forte il bicchiere, mordendosi l’interno della guancia. “Non più.”
Andrew la fissò con intensità. “Peccato. Sono gli amici a tenerci a galla nei momenti più duri, quando stiamo troppo male per farcela da soli. “
Era vero, con Sebastiano era andata proprio così. L’unico amico a non essere inghiottito dal buco nero di Alex, l’unico che si era rifiutato di andarsene. E lei lo aveva ripagato con la pallida imitazione di un amore e un figlio per cui non riusciva a essere una buona madre.
Sentì la gola stringersi, inspirò. “Sarebbe meglio imparare a salvarsi da soli, oppure andare a fondo.”
Andrew inclinò appena la testa e sollevò il bicchiere verso di lei, come a voler brindare. “Per fortuna, non spetta a noi decidere come e se meritiamo di essere salvati.”
Serie: Lascia che passi la notte
- Episodio 1: Allusioni e fastidi
- Episodio 2: Il senso dell’amore
- Episodio 3: Sguardi, insinuazioni e caffè
- Episodio 4: Al telefono
- Episodio 5: Calma apparente
- Episodio 6: Dolori e buoni amici
Mi hanno molto colpita i pensieri di Annalisa mentre parla con Andrew. Questo ragazzo la attira, ormai è chiaro. “Si costringe” a pensare a Sebastiano, mentre il paragone con Alex continua a scattare in automatico. Dove corre la mente, lì è il nostro cuore, dicono. E la mente di Annalisa rimbalza tra il nuovo collega e l’amore perduto. Temo che questo dica molto riguardo al suo matrimonio, ahimè.
Ciao Irene grazie! Al momento è questa la situazione, ma c’è ancora molto da vedere. Un abbraccio
Questa serie non solo mi piace, ma continua a coinvolgermi sin dal principio. Mi ritrovo in tante cose che scrivi, le sento vere, nonostante la finzione natrativa. In piú mi piace molto viaggiare da ferma, là dove non oserei mai, per troppe ore di volo. Quindi, Melania, brava e grazie.
Grazie a te Maria Luisa per continuare a seguire con affetto questa storia😊
Cara Melania anche questo episodio è riuscito bene. 👍 Mi piace come caratterizzi i personaggi, i dialoghi sono credibili e caratterizzanti. Brava!
Ciao Tiziana, grazie di cuore! 😊
“Andrew inclinò appena la testa e sollevò il bicchiere verso di lei, come a voler brindare. “Per fortuna, non spetta a noi decidere come e se meritiamo di essere salvati.””
Questa battuta è tutto un programma 👏
❤️
Insomma, questo primo appuntamento sembra andare abbastanza bene! 😁 Brava Melania, episodio davvero piacevole da leggere!
Grazie mille Arianna! 😊
Molto ben scritto, come sempre, Melania. Ottimi i dialoghi e interessanti le considerazioni autocritiche di Annalisa.
Ciao Giuseppe, grazie mille!