Dramma in poesia. Atto Primo.
Serie: Dramma in poesia
- Episodio 1: Dramma in poesia. Atto nono.
- Episodio 2: Dramma in poesia. Atto decimo.
- Episodio 3: Dramma in poesia. Atto Primo.
- Episodio 4: Dramma in poesia. Atto Secondo.
- Episodio 5: Dramma in poesia. Atto terzo.
- Episodio 6: Dramma in poesia. Atto quarto.
- Episodio 7: Dramma in poesia. Quinto atto.
- Episodio 8: Dramma in poesia. Atto sesto.
- Episodio 9: Dramma in poesia.
- Episodio 10: Dramma in poesia. Atto ottavo.
STAGIONE 1
Dramma in poesia.
Atto Primo:
“Prologo”
Oggi.
Il giorno del suo diciottesimo compleanno abbandonò l’orfanotrofio. La ragazza aveva passato la propria infanzia dentro quel macabro luogo, sorretta dalla speranza per un futuro con coloro che la abbandonarono ancora in fasce.
Diciotto anni prima.
Giunse nell’orfanotrofio portatrice di un dolore ben peggiore di molte malattie, un dolore perenne che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita, un dolore germogliato in lei con la sua stessa nascita, cresciuto con ciò che le fecero nell’orfanotrofio e divenuto eterno con la sua fuga da quel luogo.
I due padroni dell’orfanotrofio WhiteVillagePacific non si curavano dei bambini. Si chiamavano Mr. e Miss Jerriks. Una ragazza di nome Agata badava ai più piccoli mentre i due signori Jerrics lavoravano in soffitta.
Quando a suo tempo giunse nell’orfanotrofio Agata aveva circa 12 anni, i suoi genitori erano rimasti uccisi durante un incidente stradale. All’epoca l’orfanotrofio era gestito da un uomo di nome Thomas Fueni e vi era un gruppetto di ragazzi più grandi che si divertivano a terrorizzare i più piccoli. La loro vittima preferita era un bambino ebreo di nome Timmy, gli raccontavano che il signor Fueni fosse un ex generale nazista fuggito al termine della seconda guerra mondiale e che teneva segregati in cantina i genitori del povero Timmy. Una notte Agata e Timmy s’introfularono nella cantina per controllare e trovarono maschere con corna, disegni raffiguranti il demonio, uno strano altare e croci capovolte appese alle pareti. Capendo che non vi fosse traccia dei genitori di Timmy tornarono a dormire tranquilli.
Oggi.
La ragazza fece molte ricerche ed alla fine trovò la casa dove crebbe il suo padre biologico. Era abbandonata e colma di polvere. Nella libreria dei defunti nonni paterni trovò una poesia scritta dal padre, datata il giorno della sua nascita.
“Il bieco appassire del suo respiro
scendeva sul foglio bianco,
senza sfregio d’inchiostro alcun,
preannunciando il macabro dolore
che sarebbe giunto in pochi istanti.
L’uomo tesseva nel pensier soave
i fili della propria vita, rivivendola.
Ad ogni istante diede uno spazio nel testo,
ponendolo nell’ebrezza del momento placido
e dunque senza frammento d’inchiostro
del ricordo passato.”
Era senza rime e semplice, tuttavia s’intuiva facilmente che fosse incompleta. Il foglio su cui era scritta sembrava esser stato strappato da un libro. Le porte dell’abitazione si aprirono improvvisamente.
Dodici anni prima.
Quando la bambina raggiunse i sei anni, si era oramai affezionata ad Agata ed iniziò a considerarla come una sorella maggiore. Agata quell’anno iniziò a notare qualcosa di strano nell’orfanotrofio. I bambini più grandi che avevano sempre bullizzato Timmy sparirono una notte d’inverno. Il signor Thomas Fueni iniziava a comportarsi in maniera strana. Ogni sera un gruppo di uomini giungeva nell’orfanotrofio e si rinchiudevano tutta la notte nella cantina assieme al signor Fueni. Ogni tre settimane portavano nella cantina uno dei malcapitati orfani ed il selezionato non ne usciva più. In quel periodo, guardando in televisione un documentario sulla seconda guerra mondiale, un gruppetto di orfani notò una strana somiglianza tra Thomas ed uno dei generali nazisti.
Oggi.
La ragazza fu portata alla caserma della polizia, accusata d’irruzione in proprietà privata. Quando scoprirono chi fosse, i poliziotti le raccontarono che in realtà i suoi genitori erano morti in un incidente stradale e che lei si era salvata per miracolo, ancora in fasce. In cuor suo sentiva che quella non fosse la verità. Gli agenti le diedero un quaderno contenente le poesie del padre e lei diede un occhiata veloce:
“Pagina volgeva
essa, la qual gemeva.
Seme nel bianco scriveva
e speranza vi poneva.
Perenne dolor emanava
ignara della ver leva
che rotaglie cambiava
al su destin che in ella s’ergeva”
Fine primo atto.
Serie: Dramma in poesia
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- Episodio 5: Dramma in poesia. Atto terzo.
- Episodio 6: Dramma in poesia. Atto quarto.
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- Episodio 9: Dramma in poesia.
- Episodio 10: Dramma in poesia. Atto ottavo.
Una scelta stilistica molto insolita e particolare, oltre la poesia io intuisco anche dei generi musicali, che devo ancora individuare, però so che ti leggo e mi viene in mente come una cantilena. Bravo per la scelta inconsueta, aspetto di leggerti di più per dirti altre cose, intanto complimenti!
Grazie di cuore, mi fa piacere che hai notato queste cose e grazie per leggermi 🙂 🙂
Molto intrigante questo alternarsi di prosa e versi enigmatici. Il “dramma” si intuisce ma non si svela. Aspettiamo il secondo atto 🙂
Mi fa piacere che ti sia piaciuto 🙂
Probabilmente pubblicherò il continuo entro 2-3 giorni 😉