
Gran Finale – L’inizio di tutto
Serie: La Sci-Fi secondo me
- Episodio 1: Uccidere non รจ mai la soluzione
- Episodio 2: Famelico
- Episodio 3: Il Parco del Kakadu
- Episodio 4: Luna Park
- Episodio 5: Romantica Fantascienza
- Episodio 6: Mangiasogni
- Episodio 7: Le stele e il cubo
- Episodio 8: Gran Finale – L’inizio di tutto
- Episodio 9: Un normale viaggio in treno (Bonus Track Lab 06/2021)
STAGIONE 1
Spazio aperto.
Tutto intorno si vedevano miriadi di punti luminosi distanti infiniti anni luce.
La visione venne distorta in una spirale che generรฒ un fascio di luce verde, si materializzรฒ un oggetto metallico.
Alto circa 1,50 m e largo 90 cm, il piccolo modulo spaziale uscito dalla spirale era color argento, aveva la forma di un parallelepipedo ed era spinto da piccoli propulsori, che non generavano nessuna combustione, sembrava che si muovesse tramite invisibili onde, sonore o elettromagnetiche che fossero.
Una delle due facce piรน piccole presentava tre fessure, due agli angoli e una al centro del margine opposto, ognuna chiusa da una lamina di metallo. Lโaltra base aveva solo unโapertura al centro.
Le facce laterali presentavano due insenature al centro della loro superficie, di grosse dimensioni, e due piccole in basso. I restanti due lati erano delle vere e proprie porte e su entrambe era stata incisa a caratteri ben visibili una scritta, probabilmente il nome della sonda: หง อฬบ อถอฐอณ ฬบอ หฅ.
La piccola navicella, priva di equipaggio, ma fornita di unโintelligenza artificiale, viaggiava spedita e incontrastata. Il computer di bordo tracciรฒ una mappa del pezzo di cielo circostante, individuรฒ cinque pianetoidi e due pianeti piรน grandi.
Un sottilissimo filo collegato a un minuscolo oggetto uscรฌ dalla sonda, un altro fascio di luce verde investรฌ la navicella, che venne teletrasportata a pochi minuti luce dal pianeta piรน grosso. Venne scansionata nuovamente lโarea circostante e furono visualizzati sul monitor dellโintelligenza artificiale due giganti gassosi, uno circondato da diversi anelli mentre quello piรน grosso da solo tre anelli. A pochi parsec di distanza unโinfinitร di asteroidi formava una fascia compatta grazie allโattrazione gravitazionale del pianeta gassoso con tre anelli.
Il modulo si teletrasportรฒ su uno degli asteroidi piรน grossi, come se volesse fare una pausa per ricaricare le batterie. Una nuova analisi spaziale evidenziรฒ una piccola stella, oltre la fascia, e quattro piccoli pianeti. Il modulo fu coinvolto in un nuovo salto spaziotemporale verde.
La navicella orbitava intorno a un piccolo pianeta rosso. Fece un giro completo e passรฒ oltre, raggiunse il pianeta piรน prossimo atterrando sul suo satellite roccioso costellato da crateri, puntรฒ i suoi strumenti analitici e iniziรฒ a raccogliere dati.
Il tempo necessario allo studio non fu quantificabile ma, una volta ottenute tutte le informazioni necessarie, il modulo spaziale, spinto dalle invisibili propulsioni, abbandonรฒ il satellite naturale e iniziรฒ il suo viaggio verso il pianeta.
Lโatmosfera era rarefatta e composta principalmente da azoto, idrogeno, metano, ammoniaca e una piccolissima quantitร di xeno.
Il modulo divenne incandescente e il suo atterraggio non fu dei piรน semplici. La livrea era diventata rosso vivo con sfumature arancioni e quando mancavano poco piรน di tre metri al suolo, dai fori della base inferiore, uscirono tre robuste gambe metalliche munite di piedi metallici tenuti saldi da un perno.
Toccato il suolo, si alzarono tuttโintorno degli sbuffi di polveri. Altre due robuste aste, con la punta trivellante, sbucarono dalle rimanenti facce, che formavano la superficie laterale della sonda, ficcandosi nella dura terra rendendo la navicella il piรน stabile possibile. Dalla base superiore venne fuori unโantenna a forma di tronco di cono che iniziรฒ a roteare inviando segnali radio risucchiati dal bagliore verde del cubo teletrasportatore ancorato ancora al filo. I due sportelli laterali si aprirono dando spazio a dei pannelli quadrati divisi in celle piรน piccole, sembravano trarre energia e fatto il pieno si ritraevano allโinterno del parallelepipedo per diverse ore.
La colonizzazione del pianeta aveva avuto inizio.
Le sonde trivellanti, dopo aver assestato la navicella, continuarono a scavare prepotentemente quel manto roccioso. Il loro utilizzo iniziรฒ a creare dei piccoli sussulti, la superficie, dopo diversi mesi di scavi, si muoveva sempre piรน.
Piccoli terremoti scuotevano la terra facendo scivolare alcune placche su altre. Le enormi fenditure arrivavano fino al centro del pianeta e il fuoco del nucleo centrale iniziรฒ a fuoriuscire avviluppando pietra lavica, che si raffreddava immediatamente a contatto con la temperatura non certo mite del pianeta.
I fenomeni sismici e vulcanici diventavano sempre piรน frequenti, i vulcani sempre piรน alti e ingenti quantitร di magma fuoriuscivano dai loro crateri. I vapori erano inizialmente tenui ma con il passare dei mesi e degli anni divennero sempre piรน densi.
La piccola sonda spaziale continuava il suo infaticabile lavoro di analisi e prelevava, con piccoli bracci meccanici, campioni di terra inviando i dati tramite la sua antenna.
Il vapore acqueo sprigionato dai vulcani iniziรฒ ad ammassarsi in grossi nuvoloni generando cosรฌ le prime piogge. Lโacqua che scendeva era molto acida e non era sufficiente a purificare la sottile atmosfera che circondava il pianeta.
Lโintelligenza artificiale passรฒ al setaccio il globo sul suo monitor e identificรฒ un nuovo punto da trivellare. Sul monitor spuntarono degli incomprensibili segni, probabilmente delle coordinate, e il cubo risucchiรฒ il modulo spaziale portandolo a destinazione. Iniziรฒ una nuova trivellazione. Nuovi terremoti e nuove eruzioni si manifestarono sul pianeta. Le placche tettoniche erano in subbuglio e continuavano a dare una nuova conformazione allโambiente circostante. Il vapore acqueo aumentรฒ notevolmente e le piogge divennero sempre piรน copiose e frequenti.
La luce verde allโinterno del cubo diventava piรน fioca ad ogni pioggia finchรฉ non si spense del tutto. Le onde radio non potevano piรน essere trasmesse.
Il monitor del computer di bordo iniziรฒ a lampeggiare minacciosamente, venne analizzata lโaria circostante: la quantitร di ossigeno era aumentata a dismisura. Le onde radio evidenziarono a 15 km di altezza una barriera naturale contro i raggi della stella vicina. Lโallarme cessรฒ e venne avviata una nuova procedura. Lโultima.
Facendo leva sui bracci trivellanti, la navicella spaziale si spostรฒ di qualche metro, scavรฒ decine di buche e al loro interno raccolse dellโacqua piovana. Fece scivolare dentro di sรฉ le grosse e deteriorate gambe metalliche, che lโavevano sostenuta per diverse centinaia di anni, ruotรฒ su se stessa, molto lentamente, e si adagiรฒ al suolo. Uno degli sportelli venne espulso e dal suo interno ne fuoriuscirono dei rulli trasportatori. Lโaltro sportello si alzรฒ leggermente incrinando la navicella di qualche grado, i rulli si azionarono trasportando piccoli germogli verdi che trovarono casa nelle buche scavate in precedenza.
Il modulo spaziale vegliรฒ sulla crescita delle piante per dieci anni finchรฉ non divennero dei robusti alberelli, il vento trasportava in giro per il pianeta i semi dei loro frutti puntellando di verde le zone piรน propense alla crescita di quella flora.
หง อฬบ อถอฐอณ ฬบอ หฅ aveva compiuto la sua missione e si disattivรฒ.
La vita era ufficialmente stabile sul pianeta Terra.
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- Episodio 9: Un normale viaggio in treno (Bonus Track Lab 06/2021)
A me piace giocarci e fantasticarci su questo tema, mi diverte un sacco, a motivo per cui ho inventato il cubo nero ๐
Ciao Eliseo, e se tutto questo non fosse solo frutto di fantascienza? L’universo รจ immenso, quello che noi chiamiamo Dio รจ una forza cui non sappiamo dare vero nome o consistenza. Pensare di essere soli, รจ follia.