
Grandi confessioni, enormi promesse
Serie: Come fa la luna con le maree
- Episodio 1: Il passato รจ negli occhi
- Episodio 2: Figlia di NN
- Episodio 3: Scomode risposte
- Episodio 4: La fanciulla dei soffioni
- Episodio 5: Grandi confessioni, enormi promesse
- Episodio 6: Come alberi
- Episodio 7: I tre padri
- Episodio 8: L’astro
STAGIONE 1
Era trascorso un mese da quando Tito, grazie a quellโinaspettato incontro con la giovane dai capelli rossi, aveva ritrovato la sua ispirazione perduta in trincea. Aveva tentato di incontrare nuovamente Olga, per ringraziarla, recandosi ogni domenica al fiume, ma non lโaveva mai trovata. Non poteva sapere che le signorine Folliero, inviperite al sol pensiero che la loro serva avesse potuto imbattersi ancora in quel giovane gentile, si rifiutavano ormai categoricamente di prendere lโabituale scorciatoia.
Adesso Tito dipingeva ininterrottamente, in qualsiasi momento, non curandosi se fuori fosse giorno o notte, e non preoccupandosi di saziare gli istinti di fame o di sete. Con la sua tavolozza e i suoi pennelli tra le mani, non aveva bisogno di nullโaltro. Nel giro di pochi giorni, la sua casa si riempรฌ di curiosi, attirati dai quadri che talvolta lasciava ad asciugare allโaria ponendoli di fronte alle finestre aperte, e in paese, nelle taverne, nelle macellerie, e persino in farmacia, non si parlรฒ che delle sue opere dโarte. Il suo indiscutibile talento non passรฒ inosservato nemmeno ai nobili della zona che non tardarono a mettersi in fila davanti alla sua porta per pregare il giovane pittore di dipingere per loro. Cโera chi giร ordinava di voler esser ritratto in posa da ufficiale; chi affermava di volergli affidare la riproduzione dei volti delle proprie figliuole in etร da matrimonio; e chi giร si vedeva dipinto in mezzo a una battuta di caccia, in sella ad un cavallo e con la testa mozzata di un cervo tra le mani.
Tra gli strepitanti uomini in gilet gessato e papillon a pois, non poteva mancare il signor Folliero che, scavalcando quelli giร in fila, si era scorrettamente aggiudicato il primo posto in quella inusuale competizione, riuscendo cosรฌ a strappare al pittore un appuntamento nella propria villa per il giorno seguente.
Tito fu accolto in casa Folliero come fosse un re venuto da lontano. La tavola era stata apparecchiata in grande stile ed eccessivamente colmata di ogni genere di cibaria. I candelabri erano stati lucidati a tal punto da risplendere persino allโombra, e le vetrate del salone erano cosรฌ pulite da sembrare inesistenti.
l padroni di casa gli diedero il benvenuto scodinzolandogli dietro come cagnolini affamati, mentre Dora e Matilde, accomodate su un divanetto di fianco al camino, si torturavano ginocchia e gomiti per riuscire a mantenere una postura elegante e fiera, essendo risolute a testare la propria bellezza agli occhi di quello stimato artista.
Tito non si perse in chiacchiere nรฉ si lasciรฒ andare a ipocrite formalitร a cui non era abituato e da cui spesso prendeva le distanze. Ordinรฒ soltanto che fossero aperte tutte le tende perchรฉ potesse studiare meglio la direzione della luce, e chiese poi allโintera famiglia di disporsi di fianco al pianoforte e di pazientare in quella posa per dargli il tempo di tracciare una bozza del loro ritratto.
Mentre stava per poggiare la punta della matita sulla tela, qualcuno bussรฒ alla porta e contemporaneamente si fece avanti.
โ Sono venuta a servire il tรจ, signore! โ asserรฌ la cameriera avanzando timidamente nella stanza.
โ Scegli sempre i momenti migliori tu, ragazzaccia! โ le rispose il Folliero in tono di rimprovero, โ metti la teiera lรฌ e vattene!
Tito rigirandosi la matita tra le dita, si voltรฒ per guardare che volto avesse quella voce a cui il padrone aveva opposto un tono tanto dispotico.
Le sue labbra sorrisero, e i suoi occhi anche, nel momento in cui si vide di fronte Olga, proprio lei, la fanciulla che senza nemmeno saperlo gli aveva restituito lโispirazione.
Ma vedendola lรฌ, con la testa china, disposta a prendere bastonate senza alcuna reazione, ad obbedire a qualcuno che era costretta a chiamare โpadroneโ pur senza avergli accordato alcuna autoritร , sul cuore di Tito calรฒ una foschia spessa e compatta che non avrebbe saputo diradare o correggere nemmeno con i suoi colori.
โ Allora, cosa aspetti ad andartene? Ci vuole un interprete per farti capire che siamo impegnati? โ abbaiรฒ nuovamente il signor Folliero alla ragazza.
Olga incassรฒ il colpo e se lo immobilizzรฒ nello stomaco mentre, tendendo le mani giunte, simulรฒ un gesto di scuse per tentare di camuffare le vibrazioni che avevano iniziato a muoverle il petto dopo aver visto Tito. Uscรฌ dalla stanza senza dire nulla, chรฉ tanto a nulla sarebbe servito; chiuse la porta e tornรฒ in cucina mettendosi al lavoro per organizzare la cena a cui โ era stata avvertita โ avrebbe partecipato anche il pittore.
Preparรฒ una profumatissima zuppa di cereali, rimestรฒ la polenta fino a che non fu cremosa, e avviรฒ lo stufato di cinghiale. Poi giunse il momento di servire le pietanze.
Ogni portata che introduceva in sala era seguita da un elogio da parte del caro ospite, e da un rimprovero da parte del signor Folliero. Quellโuomo trovava da sbraitare per qualsiasi cosa, e lo faceva per il puro gusto di far mostra della propria superioritร . Tito questo lo aveva ben compreso e per questo avrebbe voluto scaraventargli contro piatti, bottiglie, cibo compreso, se non fosse stato che, a prepararlo, era stata quella Santa di Olga.
Dopo che ebbe servito il dessert, e posto al centro della tavola ceste ricolme di mandarini, fichi secchi, uvetta e castagne, la ragazza fu, ancora bruscamente, congedata. Si infilรฒ tra le coperte del suo letto e attese il sonno, un poโ piangendo un poโ ridendo: come si fa quando ci si sente tristi a metร .
Intanto in salotto si continuรฒ a conversare, a parlare del quadro commissionato, e delle aspettative che i Folliero nutrivano su di esso.
โ Mi pare che oggi siate giร arrivato a buon punto, no? โ esordรฌ la padrona di casa rivolgendosi al pittore.
โ Quando pensate che potrete concluderlo? โ continuรฒ il signore โ mi farebbe piacere averlo tra queste pareti prima dellโarrivo dei miei cognati dal Nord. Sapete che invidia quando lo vedranno?
Tito prese del tempo per rispondere, come se stesse valutando in silenzio tempi e costi dellโoperazione.
Il Folliero incalzรฒ: โ Sapete che sono disposto a pagarvi molto bene per il vostro lavoroโฆ
Tito prese altro tempo per rispondere, ma il Folliero rincarรฒ la dose: โ Volete forse che vi paghi il doppio? Posso farlo, ma voi dovete concluderlo il prima possibile.
Tito a quel punto esplose: โ Volete davvero sapere quando concluderรฒ il vostro quadro?
Al suo tono di voce, improvvisamente alterato, i signori restarono sbigottiti e proferirono una sola timida parola: โ Quando?
โ Quando mi permetterete di sposare Olga, ecco quando!
Tito pronunciรฒ quella frase come fosse stata una confessione che lo stava alleggerendo da un macigno che gli pesava per due.
Matilde e Dora digrignarono i denti per lโinvidia, e i signori restarono come freddati da un colpo di rivoltella. Un pittore che voleva sposare una serva che nemmeno la madre aveva voluto? Quasi scoppiarono a ridere ma dovettero resistere, e tollerare quel sottile ricatto perchรฉ accontentare quellโospite significava avere un simulacro in piรน con cui arredare il palazzo della propria apparenza. Tuttavia per evitare di agire in una maniera per cui difficilmente sarebbero potuti tornare indietro, si astennero dal dare una subitanea approvazione, pur lasciando intendere a Tito, con artefatti giri di parole utili a tenerlo buono, che unโapprovazione ci sarebbe stata.
Uscendo dallโimponente portone sovrastato da un arco di marmo massiccio, Tito, assicuratosi che i proprietari fossero rientrati, si guardรฒ intorno.
Sulle corde di un balcone, steso ad asciugare, cโera il vestito grigio che Olga indossava quella domenica al fiume: la sua stanza doveva essere lรฌ. Estrasse la solita matita dal taschino della camicia, strappรฒ un foglio dal suo blocco per gli schizzi e scrisse qualcosa.
Raccolse poi un sasso da terra, lo rivestรฌ col biglietto appena scritto e, dopo aver tirato fuori dalla tasca il nastro azzurro di Olga che aveva custodito, li legรฒ insieme. Lanciรฒ il fagotto verso il balcone e si allontanรฒ con la pace nella testa e la leggerezza nel cuore.
Olga avvertรฌ il rumore del sasso che colpรฌ il vetro. Si alzรฒ di scatto e timorosamente allungรฒ il collo per poter guardare allโesterno: in lontananza camminava la sagoma di un uomo che indossava un basco, un basco da pittore.
Abbassรฒ lo sguardo e scorse qualcosa che somigliava a un pacchetto. Lo afferrรฒ e lo disfece nel giro di un attimo, stendendo il foglio con le mani tremanti e impazienti.
La bianca luce della luna lasciava leggere perfettamente quello che Tito aveva scritto:
โUn giorno โ te lo prometto โ percorreremo la stessa strada. Terrรฒ accese milioni di lampade perchรฉ possano rompere la nebbia, e prosciugherรฒ ogni fiume apparso sul cammino soltanto per il gusto di dividerci. Ci ameremo per sempre come fanno gli anziani, e mai piรน soffierai da sola sul fiore dei desideri.โ
Ma le promesse piรน belle sono quelle che riusciamo a mantenere, e Olga lo sentiva: lui lo avrebbe fatto.
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Ciao Martina, รจ sempre un piacere per i miei occhi umidi divorare lentamente ogni passaggio di questo splendido e fiabesco racconto. Il sapore delle mitiche favole della buonanotte, dal retrogusto un po’ dolce un po’ amaro, che ti tiene sulla corda con semplicitร e anche un pizzico di ritmo incalzante che esplode, come Tito, in un colpo di scena che farebbe sobbalzare ogni cuore. Una stupenda frase d’amore quella di Tito, condita da forti emozioni, l’ennesima provata da me. Sono quasi alla fine, e quasi mi dispiace, ma sono certo che ciรฒ che resta saprร deliziare ancora la mia mente! Un saluto, alla prossima!
Molto bello anche questo episodio. Finalmente intravediamo un po’ di felicitร per Olga.
Un episodio bello come una favola. A volte nella vita non guasta sognare ed รจ accaduto leggendoti.
Altro episodio veramente riuscito, con passaggi che mi hanno portato alla mente le fiabe della mia fanciullezza.
Storia incalzante e densa di sentimenti e particolari, in grado di rapire il lettore. Lo stile fluido dell’autrice la trama ben strutturata sono elementi vincenti.
Ti sono grata per le tue parole e per il fatto che tu stia seguendo la serie con scrupolosa attenzione, puntata dopo puntata, senza lasciare nulla al caso. Speri di non deludere le tue aspettative nelle prossime puntate!
Che dire, un episodio dopo l’altro siamo sempre piรน col fiato sospeso e con la curiositร di sapere di piรน, sempre di piรน! Dalla penna di Martina Del Negro non poteva che venir fuori un piccolo capolavoro, capace di tenermi incollata allo schermo nell’attesa che venga pubblicata la puntata successiva. In trepidante attesa del sesto episodio!