
Guardati intorno
Parte 1: Viaggio
La sensazione che abbracci quando stai per partire verso un posto nuovo è quella che si dovrebbe conservare tutti i giorni, quando la sera, prima di addormentarti, fai un lungo respiro e ti lasci trasportare nel giorno seguente, conservando quel ricordo dentro di te. La mattina in cui tutto ha inizio è una mattina come le altre: il sole è alto nel chiaro cielo di settembre e qualche piccola nuvola sembra navigarci placidamente. Ed è proprio quando ti senti abbracciato da quel mondo celeste che ti viene voglia di esplorare, di viaggiare e di abbracciarlo anche tu allo stesso modo. Così inizi il tuo viaggio: entri in auto, la strada è libera e prosegui senza fretta: ti godi il vento accarezzarti il viso e ammiri l’immensità dei campi di grano che accompagnano il percorso stradale verso un luogo sconosciuto.
Ora sei concentrata sul momento. Ascolti una canzone che risveglia migliaia di ricordi e spargi al vento le tue invidiabili doti canore, mentre i capelli si muovono al ritmo della brezza di fine estate, fresca e brilla tanto da mandare chiunque su di giri. E’ la tipica aria estiva, quella che ti prende e ti spinge ovunque tu voglia: un paesino a te sconosciuto, ma che, stranamente, hai già iniziato a fare tuo, mentre ogni lettera del suo nome entra nella mente e produce immagini di ogni tipo: paesaggi, strade, profumi, persone. Già percepisci il tuo sguardo divenire sempre più desideroso di assaggiare nuovi colori del cielo, nuovi sguardi, nuove emozioni fino ad esplodere e contagiare chiunque stia intorno, e così è ancora pronto a riprendere la sua ricerca.
Parte 2: Città
Le strade, ora, sono meno libere: cittadini e turisti si spostano freneticamente, presi dall’atmosfera che tutti i palazzi e i vicoli d’epoca portano con sé; tu, invece, sei preso non solo da monumenti, profumi e storia ma anche dalle persone e dalla meraviglia impressa sul loro viso. Giungi in una piazza e ti siedi al tavolo di un bar, assaporando il caffè senza sentire alcun rumore se non i passi e i mormorii della gente. C’è, però, un suono che, spavaldo, richiama l’attenzione di tutti sul luogo: ognuno si volta verso il campanile e la chiesa, chi con sguardo interrogativo e chi già con qualche lacrima di gioia negli occhi. Compare, in quell’istante, una coppia di sposi che si riparano l’un l’altro da una pioggia di riso e dalla folla di gente che applaude, incontenibile. Tra tutti questi vi sono parenti e amici ma anche compaesani, che, dai balconi dei palazzi eretti sulla piazza, non smettono di esprimere le loro congratulazioni. Così si è presto formata un’orgia di gioia e i tuoi occhi non possono fare altro che godersi quel momento e conservarlo in qualche foto scattata dalla tua nuova Canon.
Sorridi quando noti che, insieme a te, un fotografo sta svolgendo il suo lavoro umilmente e quasi impazzisce mentre si muove tra un parente e l’altro per invitarli a farsi scattare qualche foto di gruppo. Ma tutti lo ignorano. Ognuno pensa all’altro, pensa ad ascoltarlo, a parlargli o ad asciugargli le lacrime dall’emozione. Ognuno è troppo impegnato a vivere la pienezza di quel momento. Il fotografo si arrende e scatta qualche foto spontanea alla folla, ai monumenti e a qualche damigella che, aggraziata, decide di posare per lui. Quando la piazza inizia a riscaldarsi troppo, decidi di muoverti verso una nuova meta.
Parte 3: Museo
Ora lo spazio si fa sempre più limitato: esci dalla città e ti addentri nel silenzio di un museo dove le luci sono soffuse, i turisti parlano sottovoce e nessuno è deciso a rovinare l’atmosfera con il flash di una fotocamera. Ti immergi nell’ambiente e cammini lentamente sulla moquette, una di quelle morbide, che ti fa sentire a casa. Tra un passo e l’altro, giungi di fronte a un dipinto: “Piccoli prati di primavera, Sisley, 1880”. Sollevi lo sguardo dalla targhetta e decidi di leggere ogni elemento del quadro: i colori della stagione fiorita, ricca del verde vivace dei prati, gli alberi in fiore e un sentiero gentilmente ignorato da una fanciulla che prosegue spensierata sull’erba fresca e, probabilmente, ancora impregnata di rugiada. Il celeste del cielo è ancora coperto da qualche nuvola padroneggiante, ma la pioggia è ormai passata e il lago placido e piatto sullo sfondo sembra ribadirlo. Continui a camminare tra le pennellate sfuggenti ed espressive e a volte sollevi lo sguardo per captare i vari momenti in cui il cielo cambia, diventa sempre più celeste. E’ in questo momento, però, che qualcosa ti spinge a volgere lo sguardo altrove: si vede una sagoma, un turista, alto e misterioso.
Parte 4: Sguardi
Giungi, quindi, nello spazio più ristretto in assoluto, il luogo più intimo e ravvicinato in cui due persone possano ritrovarsi: lo sguardo. Lo incontri, e dentro di te si apre una voragine e un mondo completamente nuovo, di cui vuoi comprendere, vivere e assaporare ogni aspetto. I tuoi occhi assistono alla collisione interiore di due mondi che prima erano tanto distanti ed ora tanto vicini da divenire un unico globo, che senti la necessità di conoscere da più vicino. E’ l’inizio di un nuovo viaggio: guardati intorno.
Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
Bellissimo viaggio, mille piccoli istanti che nella fretta non riusciamo più a gustare. Mi è piaciuto come hai preso ognuno di essi, rallentato il tempo, per far percepire il lettore ogni sacro secondo
Un racconto strutturato in modo originali, che dà piccoli assaggi di momenti che spesso passano inosservati perché riempiti dai vari impegni frenetici di tutti i giorni. E’ un bel promemoria a fermarsi e guardarsi attorno, come scrivi tu, per assaporare appieno quanto ci offre la vita. Complimenti!
Ciao Linda! Grazie. Apprezzo che il mio racconto possa essere fonte di riflessione… In questi due anni di pandemia molte cose ci sono sfuggite e, adesso che si vede una piccola luce infondo al tunnel, spero riusciremo prenderci più cura del nostro mondo. Un saluto 🙂
Quanta poesia… complimenti!
Grazie, davvero! 🙂
Mi è sembrato di vedere delle fotografie. Bella la descrizione di un incontro, in poche righe ci sono concentrate forti emozioni e l’anticipazione di una storia, i migliori incontri avvengono per caso.
Grazie Bettina! Mi fa piacere ti sia piaciuto. Un saluto 🙂