
I cachi
1902
«Ehi, li avete visti?».
«Già. Che sciocchi».
Dylan si vergognò di non indossare la giubba rossa ma la divisa cachi. Continuò a marciare col suo plotone.
Intorno, la savana del Transvaal era bella e lussureggiante, invece i commando e i loro tiratori scelti no.
Il plotone di Dylan aveva già subìto fin troppe perdite.
Adesso Dylan e gli altri soldati stavano guadando un torrente in cui si muovevano dei tronchi sospetti, la paura che fossero coccodrilli superò la gioia nel constatare che gli stivali erano così resistenti da non bagnargli i piedi.
Fu allora che si udì uno sparo.
Bestia, no!
Un altro soldato, l’ennesimo, cadde in acqua la quale presto si screziò di purpureo.
Il plotone corse al riparo fuori dal campo aperto, Dylan vide che il tenente balbettava e piagnucolava. Fu il primo ad abbandonare il torrente e a nascondersi ma senza dire nulla ai suoi uomini.
Dylan si ricordò dei baffi di caporale che aveva sulle braccia e ordinò: «Seguitemi».
Il piccolo reparto si radunò sulla sponda del corso d’acqua, il cadavere del commilitone rimase bloccato fra le rocce e i tronchi sospetti si rivelarono tronchi, fossero stati coccodrilli avrebbero spazzolato via il corpo fino all’osso.
«Sì, ottima scelta, non a caso ve l’ho detta io» esclamò il tenente.
La fortuna che avevano era che indossavano uniformi cachi che li mimetizzavano, la sfortuna era il tenente.
Adesso che il plotone si era attestato, Dylan aspettò che il tiratore scelto si facesse vedere.
Non accadde.
Approfittando dell’abbrivio in loro favore, un commando di boeri calò dall’altura che si gettava a strapiombo sul ruscello e prima spararono all’impazzata, poi fecero lavoro di baionetta.
I britannici reagirono, era l’ora del corpo a corpo.
Si affrontarono, Dylan rotolò nella sabbia con un boero a cui strappò un orecchio a morsi, poi gli cavò un occhio con la baionetta e lo lasciò vagare mutilato mentre strillava frasi nella sua lingua simile a un sibilo di serpente. Dopo pensò a un altro boero che sgozzò.
Quello dopo finì per cadere e non rialzarsi più, la testa in una posizione innaturale. Era il trionfo dei cachi.
Il commando boero capì che non ce l’avrebbe fatta contro quel plotone inglese, forse avrebbe avuto più fortuna con i soldati che ancora indossavano la giubba rossa.
Dylan volse lo sguardo sul tenente che era sudato e aveva i pantaloni bagnati, ma non sembrava essersi unito al combattimento: «Potevamo morire per colpa vostra. Tutti!» gli gridò Dylan.
Il tenente lo guardò obliquo: «Finiscila di ciarlare caporale e…».
Dylan gli sparò un colpo in faccia.
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