I passaggi

Serie: Adiacentia


Una realtà parallela

    STAGIONE 1

  • Episodio 1: I passaggi
  • Episodio 2: Ricordi

Non mi ero ancora abituata a quel luogo: i colori (troppi e troppo forti) mi davano la nausea; quell’odore dolciastro, simile a tanti fiori diversi, ma con una nota zuccherata, non riuscivo a sopportarlo. I volti sorridenti che incrociavo continuamente, sembravano infierire. Non avevo nessuna voglia di relazionarmi con loro.

Così in quel periodo, subito dopo il mio arrivo, il mio unico pensiero era quello di cercare un punto isolato, uno qualsiasi, per nascondermici dentro. Ma sembrava una missione impossibile: ovunque guardassi, c’erano facce. Scorrevano, una dopo l’altra, in ogni direzione. Mi osservavano come se si aspettassero qualcosa da me, forse che ricambiassi il loro sorriso.

Avrei voluto vomitare, se solo ne avessi avuta la possibilità.

Poi, tra le innumerevoli facce sorridenti, eccone finalmente una simile alla mia: più scura, più seria, sembrava che stesse per vomitare anche lei. Oppure era un lui? Impossibile capirlo.

Mi avvicinai e lui (questa era la mia sensazione) si fermò. Mentre gli altri continuavano a scorrere a destra e a sinistra, al centro c’eravamo solo noi due, fermi lì a scrutarci: due esseri simili che si riconoscono tra la folla. Mi rivolse un pensiero e io lo udii.

«Allora, te la stai passando male anche tu, mi sembra di capire.»

«È un sollievo averti incontrato, pensavo di essere l’unica disadattata.»

Avvertii come una risata. Poi continuò: «Ricordi il tuo nome?»

«Certo, io sono Arja! Tu non ricordi il tuo?»

«Purtroppo no. Non ricordo tante cose. Sono qui da tanto tempo e i miei ricordi sono sempre più evanescenti.»

Questa rivelazione mi terrorizzò: non volevo dimenticare! Ma come avrei fatto a conservare la mia memoria in quel luogo assurdo?

Lui ascoltava i miei pensieri.

«Stai tranquilla, ti ci abituerai.»

Stentavo a crederlo.

«Hai già visitato i passaggi?»

«No, cosa sono?»

«Vieni, ti faccio vedere.»

Iniziò a muoversi verso sinistra e io provai a stargli dietro: anche i movimenti mi risultavano difficili, ero così impacciata! Lui capì che ero in difficoltà e rallentò.

«Scusami.»

«È assolutamente normale all’inizio, avresti dovuto vedere me la prima volta! Ma credimi, è molto più semplice di quanto possa sembrare: devi solo lasciarti andare e scivolare nella direzione che hai scelto, senza opporre resistenza. Vedrai che diventerà naturale e non ci farai più caso.»

Ci provai, ma continuavo a sentirmi sbilanciata e avevo paura di cadere.

Arrivammo a destinazione: una distesa infinita, blu come il mare. Simili a barche galleggianti sull’acqua, c’erano migliaia di sfere trasparenti, ognuna alta circa due metri. Era uno spettacolo meraviglioso: la cosa più bella che avessi visto da quando eri lì.

In realtà, era proprio quello il luogo dal quale ero arrivata, ma non ero più tornata a visitarlo e non l’avevo mai visto da quella prospettiva.

«Ecco, quelli sono i passaggi.»

«Sono bellissimi. Credo di essere arrivata qui attraversandone uno.»

Mi fece segno di seguirlo. Ci avvicinammo a una di quelle sfere e lui la toccò. All’interno della sfera comparve l’interno di una casa: un divano rosso, un tappeto sul pavimento, un camino acceso.

«Continua a guardare, adesso viene il bello.»

Qualcuno entrò in quella camera: un uomo anziano. Si accomodò sul divano, prese in mano il telecomando e accese il televisore (almeno credo. Il televisore non riuscivo a vederlo, ma cos’altro avrebbe potuto fare con un telecomando?)

«È incredibile! Chi è quella persona? Lui può vederci?»

«No, non così. Ma potrebbe.»

«In che modo?»

«Entrando nel passaggio arriveremmo direttamente nel luogo in cui si trova. Ma per vederci, occorrono condizioni particolari, non è così semplice.»

Stavo quasi per proporre di entrare nella sfera, quando una voce alle nostre spalle ci rimproverò con prepotenza: «E voi cosa fate qui? Non avete il permesso di usare i passaggi!»

Lui (decisi di chiamarlo così, dato che non ricordava il suo nome) staccò immediatamente la mano dalla sfera e la camera con dentro l’uomo anziano sparì.

L’essere luminoso alle nostre spalle continuò usando un tono più gentile: «È pericoloso per voi attraversare un passaggio, dovete fare attenzione. Ma se volete, potete osservare mentre preleviamo una persona che sta per arrivare qui proprio adesso» e indicò l’altro essere luminoso accanto a lei.

Io ero molto curiosa, così non me lo feci ripetere e rimasi lì a godermi lo spettacolo. I due (che poi scoprii venivano chiamati “beati”) si avvicinarono al passaggio. Uno di loro mise la mano sulla sfera e comparve immediatamente quella che sembrava una camera d’ospedale: una donna anziana sdraiata sul letto, alcune persone intorno a lei, probabilmente membri della sua famiglia e un medico. I due entrarono nella sfera e si posizionarono in piedi di fronte al letto. La donna anziana sembrava sofferente: era vicina alla morte, senza dubbio. Respirava a fatica e il medico cercava di aiutarla iniettando qualcosa nella flebo, forse per alleviare i dolori. D’un tratto lei guardò nella direzione dei due beati e li indicò con la mano: riusciva a vederli! Soltanto lei però. Le altre persone si guardavano intorno disorientate e chiaramente non riuscivano a capire cosa stesse guardando. Poi, arrivò il momento fatidico: emise il suo ultimo respiro e il corpo morì. Immediatamente lei, luminosa esattamente come i due membri del Comitato di Benvenuto (mi scappò una risata pensando al geniale nomignolo che avevo appena inventato) uscì dal suo vecchio corpo e andò verso di loro. Prima di seguirli, si voltò per dare un ultimo sguardo: i parenti in lacrime e un involucro di pelle e ossa che ormai non le apparteneva più. Sembrava serena. Dopodiché, i tre entrarono nel passaggio e ne uscirono subito dopo, fermandosi per qualche istante davanti a noi. Sorrisi alla nuova arrivata e lei ricambiò.

Serie: Adiacentia


Avete messo Mi Piace7 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Bello Arianna. Mi piace come sempre il tuo modo scorrevole di scrivere, apparentemente senza scosse, ma in gradi di accompagnarti li dove deve! Inizio intrigante. Curioso di capire perchè la protagonista si trovi a disagio in un luogo che in apparenza sembrerebbe ‘paradisiaco’.

  2. Ottimo inizio, brava Arianna. Questa serie promette bene e credo che ci trasporterai in una dimensione ricca di personaggi e situazioni molto interessanti. Vado subito a vedere il secondo episodio e poi… a presto col terzo.

  3. Molto interessante, l’inizio quasi come un normale trasferimento della protagonista in una nuova città per poi rivelarsi molto di più, un contatto tra la vita e la morte ma con un certo velo di serenità. Complimenti, da seguire per comprendere come si svilupperà la trama

  4. Ciao Arianna, che bello trovare una tua nuova storia😊un inizio molto promettente, molto belle ed eloquenti le descrizioni. Mi sembra di capire che questo posto sia una sorta di aldilà. Bravissima!

  5. Molto bello Arianna! Sai quanto ami l’argomento, le ipotesi sul passaggio da uno stato all’altro mi affascinano e la tua personale visione è originale e interessante. Sono curioso di quanto e come ci ricamerai attorno. Brava! 🌹

  6. Inizio eccellente, Arianna. Anche il titolo che hai dato alla serie suona bene. La prima cosa che vorrei scoprire è perché Arja e Lui non stanno bene lì … Non resta che seguirti 😃