Il Parco del Kakadu

Serie: La Sci-Fi secondo me


Lo scroscio delle cascate accompagnato dal cinguettare degli uccelli e dei suoni in lontananza della variegata fauna del Kakadu rendevano il lavoro sotto il caldo afoso meno sgradevole.

Le gocce di sudore cadevano copiose e dopo averle asciugate con un fazzoletto di stoffa bianco, Teodoro si sventolรฒ con il suo cappello di paglia appoggiandosi alla parete rocciosa che stava esaminando. La roccia franรฒ leggermente e Teodoro rischiรฒ di perdere lโ€™equilibrio. Qualcosa allโ€™interno di una fenditura luccicรฒ e Teodoro, attratto dal luccichio, colpรฌ leggermente la piccola fessura col suo scalpello, venne alla luce un cubo di ferro.

Le sei facce erano decorate da alcune incisioni. Teodoro fece una lieve pressione lungo il solco di uno dei lati che fungeva da guida, la piccola scatola metallica si aprรฌ e generรฒ un bagliore verde. Lโ€™archeologo portรฒ le mani agli occhi per proteggersi facendo cadere a terra il reperto dal quale uscรฌ un denso vapore anchโ€™esso verde.

Riacquistata la vista, Teodoro raccolse lโ€™oggetto e lo ripose nel suo tascapane continuando a lavorare.

Tornato al villaggio, la sera, cenรฒ silenziosamente e si recรฒ, subito dopo, presso il suo giaciglio fatto di bamboo. Teneva in mano e scrutava attentamente il cubo di ferro. Le incisioni rappresentavano uomini e donne adagiati al suolo, probabilmente morti, e altri uomini intenti ad agitare bastoni, asce e utensili vari.

Teodoro si addormentรฒ assorto nei suoi pensieri con lo sguardo perso nel firmamento.

Il cielo stellato e la leggera brezza facevano da sfondo alla ronda di due aborigeni allโ€™interno del parco del Kakadu. I due guerrieri, armati di lancia e boomerang, camminavano silenziosi e concentrati uno di fianco allโ€™altro pronti a difendersi da eventuali attacchi di belve selvagge o ad attaccare intrusi allโ€™interno del parco.

Le foglie vinacce di un giovane mango frusciarono e i due aborigeni si misero in guardia puntando gli armamenti verso lโ€™alto. Uno dei due fu sorpreso alle spalle, una mano di colore rosso gli avvolse il viso mentre sui quadricipiti poggiavano dei piedi villosi, lโ€™altra mano era ben salda al petto. Il compagno dellโ€™ostaggio, pietrificato dal terrore, assisteva alla scena.

Il guerriero perdeva vigore, sembrava come se la sua muscolatura perdesse tonicitร , prima cadde sulle ginocchia, dopo che gli occhi diventarono completamente bianchi stramazzรฒ prono al suolo. Lโ€™assalitore mollรฒ la presa, fece un paio di giri intorno alla vittima e poi si allontanรฒ lentamente.

Gli schiamazzi degli aborigeni svegliarono Teodoro, che aprรฌ gli occhi, era ancora buio, mancava poco allโ€™alba. La flebile luce della lampada ad olio proiettava grandi ombre al suolo che si rincorrevano e mescolavano in modo confusionario come confusi erano gli aborigeni.

Lโ€™archeologo non riusciva a capire il motivo di tale caos, si avvicinรฒ a Koa, il giovane che lo guidava durante le escursioni e gli scavi, e gli fece cenno di seguirlo. I due si allontanarono di qualche passo.

  • Cosa sta succedendo?
  • Due dei nostri erano di guardia e durante il giro sono stati attaccati.
  • Da chi? โ€“ chiese Teodoro con tono ansioso.
  • Non ne abbiamo idea. Uno รจ stato aggredito ed รจ svenuto, lโ€™altro รจ stato ignorato dallโ€™aggressore ed ha corso fino al villaggio. Adesso stanno radunando tutti i guerrieri per dare la caccia a lโ€™assalitore.
  • Vengo anche io.

Teodoro si vestรฌ e preparรฒ la propria borsa, cercรฒ qualcosa sotto il cuscino e, dando le spalle agli uomini in fermento, la adagiรฒ sul fondo del tascapane.

I guerrieri armati di lance, giavellotti e boomerang, iniziarono a marciare con a capo della spedizione lo sciamano e il superstite.

Dopo circa una mezzora di cauto e lento cammino, il gruppo di uomini arrivรฒ sul luogo dellโ€™aggressione. Il corpo del loro compagno non cโ€™era piรน e al suo posto una putrida bava imbrattava il sentiero. Lo sciamano ne raccolse un piccolo campione con la punta del dito, la annusรฒ e lโ€™assaporรฒ, ebbe un conato di vomito.

I rami di un fico si mossero, quella sera il vento non era cosรฌ forte da scuotere gli alberi, i guerrieri dunque puntarono i giavellotti contro il fico, si posizionarono sotto la fronda, i rami si mossero di nuovo e un sibilo anticipรฒ la caduta di un grosso corpo dallโ€™albero. Due aborigeni furono colpiti in pieno volto e caddero a terra. La creatura si gettรฒ su di loro appoggiando mani e piedi, si rialzรฒ e perdeva sangue dai polpastrelli.

Teodoro non riusciva a distinguere lโ€™entitร , sembrava un uomo ma era troppo basso, poco piรน di un metro, aveva un andatura sbilenca e claudicante, la zona cervicale e le spalle erano esageratamente sbilanciate in avanti, le braccia e le mani erano abominevoli, assolutamente non proporzionate con il resto del corpo e le gambe corte. Teodoro prese la sua torcia e la puntรฒ contro il mostro illuminando un essere rosso avvolto da una folta peluria con una testa gigante dalla bocca di serpente. Si passava tra le labbra la grossa lingua viola.

Gli impavidi guerrieri si scagliarono contro la creatura cercando di infilzarlo ma le punte di pietra non sortirono lโ€™effetto sperato, altri aborigeni provarono a lanciargli contro i boomerang ma come risposta ottennero soltanto un sibilo minaccioso.

Lo sciamano fece cenno ai suoi guerrieri piรน forti di entrare in azione, i tre uomini nerboruti, tinti di bianco, con un osso infilzato nel setto nasale, tentarono di afferrarlo ma la creatura appoggiรฒ le mani e i piedi sui loro corpi e questi iniziarono a perdere vitalitร  e forza finchรฉ, con gli occhi bianchi, caddero a terra.

Teodoro notรฒ che le dita di mani e piedi, a contatto con gli uomini, sembravano gonfiarsi.

  • Koa, Koa โ€“ chiamava Teodoro a bassa voce
  • Cosa?
  • Hai notato pure tu le sue dita?
  • No.
  • Sembrava come se succhiassero qualcosa e adesso gocciolano di sangue.

Koa sgranรฒ gli occhi e corse verso lo sciamano riferendo i particolari svelati dallโ€™archeologo.

Il vecchio stregone non si scompose e con voce sicura gridรฒ โ€“ Yara-ma-yha-who!

La creatura lo guardรฒ per qualche istante, capรฌ che fu scoperto e identificato, iniziรฒ a girare intorno in cerca di una via di fuga. Lo sciamano colpรฌ tre volte il suolo con il suo bastone e la sua ombra raggiunse i piedi rossi del vampiro australiano immobilizzandolo.

Nel frattempo nel tascapane di Teodoro qualcosa vibrava ed emanava unโ€™intensa luce verde. Il giovane prese il cubo che aveva trovato. La luce illuminรฒ tutta lโ€™aria circostante, lo sciamano colpรฌ nuovamente il suolo e fece segno allโ€™archeologo di puntare la luce verso lo Yara-ma-yha-who, che fu risucchiato allโ€™interno del cubo. Teodoro fece scivolare il coperchio, il cubo tremรฒ per qualche istante emanando una luce intermittente verde.

Quando tutto cessรฒ i primi raggi solari iniziarono ad illuminare la bellezza del Kakadu dando vita ad una esplosione di colori, suoni, odori unici e inimitabili come la serenitร  di ogni giorno.

Serie: La Sci-Fi secondo me


Ti piace0 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Ciao Eliseo, ci credi se ti dico che sono andata a cercare lo yara ma yha who in internet? Mi piacciono le storie che prendono vita da leggende popolari e questo vampiro australiano mi era del tutto sconosciuto. Bella la storia, come sempre, questa volta con un lieto fine. Per fortuna ci ha pensato lo sciamano, gli uomini “bianchi” finzione o realtร  hanno sempre combinato troppi casini.

    1. Sono contento, per me scrivere, come anche leggere, non รจ solo entrare ed esplorare un nuovo modo, deve essere cultura ed emozione, riscire a far conoscere nuove cose ai lettori รจ fantastico, tramettere emozioni il sogno di una vita