La fata delle tempeste

Serie: Wiccats.


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Davide sente di dover fermare la strega nera, a qualsiasi costo. Così chiede alla nuova amica e alleata di mostrargli l'intera sua collezione di incanti e magie.

Davide riapparve nel suo salotto, stringendo ancora la mano di Nadine.

– No… Ti prego, basta. – Mizu balzò in piedi mentre stava leccandosi una zampa posteriore allungata in una posa da ballerino classico sul divanetto monoposto davanti alla televisione.

– Lilith! LILY! – Il tono dello stregone non ammetteva repliche: accorsero tutti.

– Ma è la tipa dell’altra volta. La vuoi torturare? Come l’hai catturata? –

Kira sembrava quasi felice di avere la possibilità di assistere ad una esecuzione capitale dal vivo.

– È la strega della terra? Quella della cucina distrutta? – Thanos lo disse usando la voce riflessiva del gladiatore.

Dalla mano di Davide l’incantesimo di comprensione animale venne trasferito, con una leggera luminosità rosa e un aroma di pane tostato, alla strega francese.

– Ma è la spilungona dell’altra volta? Perché non la uccidi subito? – Snupy rimase vicino alla porta, ormai aveva imparato quanto pericolosa fosse la magia e voleva assicurarsi una via di fuga privilegiata.

– Hei! Non voglio più uccidere Davide. Voglio solo imparare a usare gli incantesimi come fa lui… Ah! Ma che bella voce che avete tutti, ve l’ho già detto, no? – Miagolò Nadine con gioia.

– La tua assomiglia a quella di un vecchio gatto in calore o in agonia. – Mizu non trattenne una risata divertita, seguito da Kira, Thanos mugugnò qualcosa di incomprensibile sentendosi punzecchiato dalla battuta del gattino nero, Snupy rimase in disparte, serio e sempre sul chi vive.

– Che ci fa qui la strega delle rocce? – Lilith arrivò lentamente studiando le espressioni di entrambi e ricercando dei segni di incantesimi costrittivi.

– Ciao Lily. È un’alleata, tranquilla. Mi serve consultare il suo Libro per vedere se trovo incantesimi protettivi migliori. – Davide carezzò la testa della sua gatta certosino dal collare rosso.

– Le streghe non si alleano mai con niente e con nessuno, non possono fidarsi. E morirebbero piuttosto che mettere in pericolo la loro preziosissima fonte di ogni incantesimo. – La gatta continuava a fissare Nadine con sospetto.

– Io sono una strega ehm… novella. Ho solo ottantanove anni. Di solito gli incantesimi complessi richiedono una pratica di almeno un centinaio d’anni, ma Davi usa i suoi poteri come se ne avesse migliaia di anni di esperienza. E invece ha solo… quanti anni hai detto di avere? –

– Davi? – chiese il mago sorridendo. – Ventisei. Perché? –

Rispose come se non si rendesse conto della difficoltà nell’uso delle arti arcane.

– Ma lo sentite? Nei miei primi quaranta anni di allenamenti durissimi non riuscivo neanche a creare una pietruzza dalla forma desiderata, venivano fuori deformità insulse. – la bella ragazza pareva infastidita.

– No… non ci siamo capiti. Io ho solo qualche settimana di esperienza con le magie. Non conosco gran parte degli incantesimi segnati sul Libro, non ho neanche idea di come funzionino o del perché – Davide guardava seriamente la strega francese. – …so solo che sono finito in una delle tane del Bianconiglio che si è rivelata essere una specie di enorme parco di… inquietudini e preoccupazioni, un Gardaland tetro e oscuro. –

– Stai scherzando, vero? Vero? Sta scherzando! – Nadine adesso guardava la gatta dal collare rosso aspettandosi una risata e la rivelazione che in realtà Davide aveva l’età di uno dei bonsai più antichi.

– È tutta colpa mia. Gli ho fatto assorbire il Libro per errore. Ora lui stesso è un volume di magia primordiale… non ho mai sentito di una cosa simile, un risultato totalmente inatteso. – Lilith, stranamente, si stava fidando di quella ragazza tanto bella, rivelando la genesi accidentale del suo padrone.

– Di chi… Di chi era quel Libro? –

– La mia ex padrona si chiamava… – La gatta sembrò tentennare come se delle ombre oscurassero i suoi pensieri. – Vainilla. Fu lei ad affidarmi il tomo, per poi perdere ogni… tutto. –

Nadine sgranò gli occhi, quello non era un nome qualunque.

– La strega del mare? La fata delle tempeste? Proprio lei? –

Davide aggrottò la fronte guardando la sua elegante gattina grigia, era la prima volta che faceva riferimento al suo passato.

– Tu non sei una gatta di strega comune, vero? –

– Diciamo che io ho accumulato dell’esperienza in più… qualche annetto extra. – Lily fissò Nadine con intensità come a cercare di farle capire di non proseguire con la sua intervista scomoda, la strega francese sorrise chiudendo gli occhi: – Andiamo da Juno? – indicò il pavimento con l’indice.

La raffinata e sinuosa mustelide nera con la mascherina più chiara sugli occhi, aveva preso sonno sul divanetto azzurro a forma di fiore gigante da un’oretta circa.

L’intera mattinata era stata dedicata a sistemare magicamente il mobilio nel nuovo appartamento. Il flusso magico era costante, ma utilizzarlo era qualcosa di estenuante: fare da tramite e far confluire l’energia alla sua strega, la rocciosa Nadine, era una cosa naturale, ma convertire quel torrente impetuoso mutandolo in una forma tangibile capace di alterare la materia circostante, spostare gli oggetti, cambiare le forme, si trovava su di un livello completamente diverso.

I foglietti con gli incantesimi, che erano stati lasciati sul tavolo della cucina dalla sua padrona, ogni volta che venivano attivati le prosciugavano le forze, era come partecipare ad una maratona e lei preferiva di gran lunga gli scatti brevi.

Il sonno era giunto senza alcuna fatica e lei lo aveva accolto grata, perdendosi in un pensiero che si era trasformato velocemente in un sogno piacevole dove il suo nuovo vicino, un ragazzo barbuto ed estremamente gentile, le stava accarezzando la testa con un dito e lei si godeva ogni singola attenzione.

– Juno. – Chiamò Davide con un leggero sorriso affettuoso e una strana voce femminile.
 Juno! – Nadine usò un tono più deciso.

Il furetto aprì gli occhi con ancora il sapore di quelle carezze non richieste, ma molto gradite.

Davide le stava davvero carezzando la testa.

– Ciao Juno, come stai? – Potpottò il mago.

– C-Che? – Fece una giravolta allarmata e si arrampicò in un lampo sullo schienale del divano a forma di margherita.

– Scusami! Non volevamo spaventarti… – il mago si rimise in piedi accanto alla strega delle rocce.

Serie: Wiccats.


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Discussioni

  1. C’è un fatto che ho apprezzato particolarmente in questo capitolo: quel “ritorno alle origini”, citazioni di eventi accaduti nei primissimi episodi. Che nostalgia! È incredibile pensare a quanto si è evoluta la storia assieme ai suoi protagonisti, quanta strada hanno fatto per arrivare a dove sono ora.
    Prima o poi arriverà anche la fine di questa serie, spero il più tardi possibile. ✒️

    1. Sta arrivando, sta arrivando… Ma è il classico finale che ti fa dire: «Ah ok! Quindi era solo la prefazione…» 😀
      Comunque l’arco di tempo trascorso dai protagonisti è relativamente breve. Ma Davide da secchio per il mocio è passato a robot da combattimento per poi diventare una bella statuetta di terra cotta.
      Ora ho preparato il terreno per una piccola scena d’azione e poi aspetto che mi chiami Netflix con un offerta per una serie animata. 😀 Mary come al solito ti voglio un gran bene! ♥

  2. “L’intera mattinata era stata dedicata a sistemare magicamente il mobilio nel nuovo appartamento.”
    Che invidia, voglio anche io un incantesimo per sistemare casa! Poco importa se è faticoso, lo faccio dal divano, così se mi abbiocco sono già sdraiata! 😹

    1. Lo stai dicendo a me? A me, che sono praticamente tutto il giorno in magazzino, la notte in un pub e poi torno a casa per scrivere e disegnare? Ah, adesso ho anche un orfanello che ha meno di un mese a cui devo assicurare una poppata ogni tre ore…
      Voglio assorbire tutti i ca**o di Libri magici del mondo e morire consumando tutta la mia energia vitale per rassettare ogni cosa. Ciao Mary! ♥♥♥

    1. Ma, ma… che gran piacere che mi fa leggere un commento simile!
      Non esagero affatto dicendoti che mi sento onorato che tu abbia dedicato del tempo ad una serie che, senza che me ne rendessi conto, sta per sfondare il muro della quinta stagione. Quindi grazie, con tutto il mio cuore.
      Tieni sempre presente che i miei mondi sono piccole Terre che si trovano leggermente più in là rispetto alla nostra disastrosa realtà. Qualche mondo ha la magia, come quello in cui vive Davide, qualche altro mondo possiede delle divinità che pilotano corpi fittizzi che fanno innamorare ragazzini che stanno per compiere tredici anni…
      Sono mondi sciocchi ed infantili, ripieni di anime buone molto spesso al limite della stupidità e sapere che esistono ancora persone in grado di sognare, mi infonde un minimo di speranza. Grazie mille Marta! ♥