
La giusta distanza
Come si può sapere quale sia realmente la giusta distanza? Forse un metro? Due? O un’intera città?
Non lo sapeva neanche Diana, una ragazza di provincia, quando si è trovata catapultata in una situazione più grande di lei, più grande del mondo intero.
Stava per iniziare la primavera, nella sua città gli alberi germogliavano appena e pochi uccellini cinguettavano felici, niente e nessuno sembrava prevedere quello che sarebbe successo dopo. Diana viveva le sue giornate aiutando la madre a gestire il piccolo panificio di famiglia, rassettava casa e guadagnava qualcosa vendendo nel mercato locale i racconti che scriveva; la sua musa era una sola, un ragazzo poco più grande di lei di nome Davide che viveva nella città limitrofa e per la ragazza vederlo era una boccata di aria fresca. I due si incontravano quasi tutte le sere in un vecchio casolare al confine tra le loro città, lei gli portava i suoi racconti, lui i fogli di carta colorata per scriverli. Quando erano insieme tutto il mondo si fermava e brillavano come il sole d’estate, non avrebbero mai pensato che, di lì a poco, si sarebbe manifestato il loro incubo peggiore.
Scoppiò una potentissima guerra, una di quelle che non si può combattere con le spade, una guerra con un nemico molto forte ed invisibile. Vennero imposte molte regole, la più importante: non uscire di casa. I due, così, furono costretti a separarsi, ma ciò che li turbava di più era il fatto di non sapere quando si sarebbero rivisti. Diana era sempre stata una ragazza ottimista, non vedeva mai il male nelle persone, ma in questo momento iniziò a provare un sentimento nuovo, doloroso, che sembrava la divorasse: il vuoto.
Passarono le prime settimane e capì di dover fare qualcosa per colmare la mancanza del suo amato, la cosa in cui riusciva meglio ad esprimere le sue emozioni era la scrittura, decise quindi di iniziare ad esprimere se stessa con delle lettere. Il destinatario, ovviamente, era uno solo. Scriveva dei loro ricordi, dei progetti futuri, di tutti i fiori colorati che sbocciavano nel suo giardino, ma soprattutto scriveva di lei. La ragazza iniziò a spiegare i suoi sentimenti tramite immagini e racconti che cambiavano a seconda di ciò che provava,sperando che, una volta finita la guerra, potesse farle leggere al suo Davide. Anche se le regole impedivano di spedirle,Diana continuò per mesi a scrivere le sue lettere ed ogni parola le infondeva sempre più speranza.
Il conflitto fu vinto, Diana dovette aspettare ancora per uscire, tutti avevano molta paura; scalpitava come un cavallo in gabbia e ad un certo punto riuscì a liberarsi. Corse più veloce del vento stando attenta a non far cadere nemmeno una delle sue lettere e finalmente arrivò al casolare. Davide era lì, la aspettava intrepido con molti fogli colorati in mano. Si videro. I loro volti scoppiarono in sorrisi e lacrime di gioia, finalmente entrambi capirono quale fosse realmente la giusta distanza tra loro: lo spazio di un bacio.
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Amore, Young Adult
Che bello!
Ciao Gaia, ci hai regalato un racconto pieno di poesia. Dobbiamo tenere ben stretta a noi la speranza.
Assolutamente si, dobbiamo essere molto forti. Spero che con questo racconto, è con i prossimi che arriveranno presto, di trasmettervi tanto amore
“Si videro. I loro volti scoppiarono in sorrisi e lacrime di gioia, finalmente entrambi capirono quale fosse realmente la giusta distanza tra loro: lo spazio di un bacio.”
❤️
?
Chissà quanti vivono oggi una storia d’amore così. Drammaticamente vera, ma con un finale di desiderata speranza.
L’ispirazione è esattamente quella 🙂