
LA LUNA E IL CIELO
Serie: LA VALLE DELLE LACRIME
- Episodio 1: IL BAMBINO DEL BURRONE
- Episodio 2: ELENA CABALLARIO
- Episodio 3: LE PAURE DEL POLIZIOTTO
- Episodio 4: IL VALICO DELL’ALBA
- Episodio 5: LA PRIGIONE AI PIEDI DEL MONTE
- Episodio 6: GIULIO CABALLARIO
- Episodio 7: NASCONDERSI IN UNA SPELONCA
- Episodio 8: IL DISEGNO
- Episodio 9: LUIGI CABALLARIO
- Episodio 10: INDAGINI E RICORDI
- Episodio 1: INIZIATIVA PERSONALE
- Episodio 2: L’INTERROGATORIO
- Episodio 3: I BOSCHI SUI MONTI
- Episodio 4: LA LUNA E IL CIELO
STAGIONE 1
STAGIONE 2
CASA DI LUIGI CABALLARIO
L’interrogatorio era stato estenuante. Cleros lo aveva incalzato con una miriade di domande per più di quaranta minuti, a un ritmo quasi serrato.
Del resto, un comportamento del genere se lo aspettava: tenendo conto dei loro pessimi rapporti, Cleros non poteva fare altro. Anzi, quasi si poteva affermare che i rapporti con suo fratello fossero “idilliaci” rispetto a quelli con lui.
Inserì la chiave nella toppa e la girò tre volte a destra, producendo il classico rumore metallico di una serratura che si apre. Poi entrò.
Aveva accompagnato a casa le sue amiche, e al ritorno si era fermato in un tabacchino lungo il tragitto verso casa sua: «Le solite…» disse al tabaccaio, suo conoscente. Fumare lo tranquillizzava.
Chiusa la porta, posò il giaccone sulla sedia e si coricò sul divano. Continuava a pensare alle domande di Cleros, ma la sua attenzione venne distolta dalla suoneria del cellulare.
«Pronto?»
«Cosa ti ha chiesto il commissario?» chiese la voce all’altro capo del telefono.
«Sei tu» rispose, riconoscendolo. «Nulla di importante, mi ha chiesto alcune cose su quella notte. Principalmente è stato Cleros a scassare…»
«Sempre il solito. È convinto che sia stato tu a ucciderlo.»
«L’ho pensato anche io» confermò Luigi. «Ma ha toppato in pieno, Elena e il bambino non li ho neanche toccati. Ma sai com’è…» sottintese.
«…È anche per l’amicizia con tuo fratello, l’hai dimenticato?» precisò suo padre, immediatamente.
«No, non l’ho dimenticato. Comunque, resta il fatto che io abbia due testimoni che possono confermare la mia versione.»
«Per fortuna» rispose Giulio. «Ma ora ci mancava anche questa: tu indagato ed Elena assassina…»
«Non si sa ancora nulla di Elena.»
Torturava forsennatamente il bracciolo del divano nella vana speranza di rilassarsi, fallendo miseramente. Proprio in quel momento, il desiderio di fumare era inquantificabile, lo percepiva.
«E secondo te, tua sorella non ha combinato nulla?» sottolineò suo padre, con un tono rigido, quasi sbraitando. «Quell’incapace sta scappando proprio per questa ragione, altrimenti non avrebbe fatto perdere le sue tracce.»
«Non lo so. Onestamente non so cosa pensare» rispose. Abbassò lo sguardo sulle mattonelle di casa.
«È così» ripeté Giulio.
CITTà
«Un interrogatorio, ti sembra normale? La prossima volta cosa faranno, mi diranno che ho ucciso io Enea?» urlò, con tutta la forza che aveva in corpo. La tensione accumulata nell’ufficio del commissario non aveva potuto scaricarla col diretto interessato per evitare conseguenze.
«È una normale procedura. Che ti abbia interrogato non vuol dire nulla, sei semplicemente una ”persona informata sui fatti”, non un indagato» precisò Cleros.
Sapeva di non aver provocato lui quell’imprevisto, ma al tempo stesso voleva tranquillizzare Gregorio, già piuttosto agitato. Gli dispiaceva per quanto successo.
«Ti riporto a casa.»
«No» rispose seccato l’altro allontanandosi dall’auto parcheggiata dell’amico. «Magari mi arresti.»
«Non dire idiozie» controbatté Cleros con un gesto della mano, a sottolineare l’assurdità di quell’affermazione.
Ma Gregorio era già lontano. Non l’aveva nemmeno salutato.
Camminava, ma dentro di sé si sentiva morire: era arrabbiato, indispettito, stanco, triste. Nella sua mente balenavano mille preoccupazioni: dove era sua sorella, chi aveva ucciso suo nipote, suo fratello…
Si fermò e alzò la testa al cielo in maniera quasi automatica: era pieno di stelle e la luna emanava un allucinante chiarore. Sorrise.
Era solito guardare il cielo con Enea e rispondere ogni volta alle sue domande curiose: «ma quante sono le stelle?» oppure «ma chi ha colorato il cielo così?
Ma una conversazione avuta qualche settimana prima di quella notte ricordava soprattutto:
«Ma perché la luna non rimane sempre in cielo?» gli chiese Enea.
«Perché si stanca» rispose, improvvisando. «E come noi, se ne va a dormire. Tu quando sei stanco e hai sonno, vai a dormire?»
«Sì»
«Anche la luna lo fa.» disse, sorridendogli.
Un brivido gli attraversò il corpo. Chiuse gli occhi per un attimo e si rivide in quelle stesse parole: anche lui, come la luna, era stanco, e avrebbe tanto voluto addormentarsi, per poi risvegliarsi e scoprire che era stato solo un brutto sogno.
Si sedette su un marciapiede, le lacrime a rigargli le guance. Il recente acquazzone e le rigide temperature avevano in qualche modo amplificato enormemente i profumi della natura. Rimase lì, fermo, per un po’. Poi si alzò, asciugandosi gli occhi con la mano, e si incamminò verso la contrada del lupo.
Serie: LA VALLE DELLE LACRIME
- Episodio 1: INIZIATIVA PERSONALE
- Episodio 2: L’INTERROGATORIO
- Episodio 3: I BOSCHI SUI MONTI
- Episodio 4: LA LUNA E IL CIELO
In questo episodio Gregorio da sfogo a tutte le sensazioni che ha accumulanto dalla scomparsa di Enea. Il finale è intenso e commovente. Bravo!
Mi piace questi episodio, ne ho saltato alcuni, cercheró di recuperarli e credo che potró apprezzare meglio tutta la storia. Il tuo modo di scrivere é scorrevole e distensivo, nonostante il contenuto drammatico.
Mi commuove sempre l’atteggiamento di Gregorio, le sue manifestazioni di rabbia e dolore. Hai reso molto bene il peso che porta nell’anima e quello delle domande cui non trova risposta. Un episodio davvero bello.
Il mistero si fa sempre più fitto: un giallo con tutte le carte in regola. Complimenti, Alfredo🙂