La morte nel cuore
Serie: Wiccats.
- Episodio 1: Lory
- Episodio 2: Mizu
- Episodio 3: Thanos
- Episodio 4: Ditteri
- Episodio 5: Order Received!
- Episodio 6: Velluto bordeaux
- Episodio 7: Il Libro della strega
- Episodio 8: Palla di pelo
- Episodio 9: Idropittura
- Episodio 10: Matilda
- Episodio 1: Argilla rossa
- Episodio 2: Diluvio
- Episodio 3: Clientela
- Episodio 4: I tuoi desideri…
- Episodio 5: Hollandia
- Episodio 6: La crudeltà delle streghe
- Episodio 7: Mamma mia
- Episodio 8: Battaglia!
- Episodio 9: Caramello
- Episodio 10: Luci e Ombre
- Episodio 1: T-shirt
- Episodio 2: Nhtoi
- Episodio 3: Divorare l’anima
- Episodio 4: Prigionieri segreti
- Episodio 5: Il nero più nero
- Episodio 6: Lezioni di metafisica
- Episodio 7: Una faccia maledetta
- Episodio 8: Ricordi neri
- Episodio 9: Vibrisse
- Episodio 10: Nuovi colleghi
- Episodio 1: Francesismi
- Episodio 2: Fantasmini
- Episodio 3: Un grido d’aiuto
- Episodio 4: Spettacolo di luci
- Episodio 5: Rompere il legame
- Episodio 6: Pace
- Episodio 7: Proiezione
- Episodio 8: La fata delle tempeste
- Episodio 9: Alessandrite
- Episodio 10: Separazioni
- Episodio 1: Sigilli
- Episodio 2: Otto & Mele
- Episodio 3: Snack
- Episodio 4: Una nuova vita, una vecchia morte
- Episodio 5: Nome di battaglia
- Episodio 6: Umori variabili
- Episodio 7: La morte nel cuore
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
STAGIONE 5
Se avesse mai avuto la possibilità di guidare un corpo altrui, lo stregone avrebbe utilizzato mille accorgimenti per evitare qualsiasi tipo di danno, più o meno come una macchina presa in prestito… o almeno questo era il concetto radicato nella sua testa.
Davide batté il piede destro con rabbia sul terreno freddo. Un’onda d’urto magica che sapeva appena di basilico, simile ad un colpo di vento soffiò dal basso verso l’alto colpendo in pieno Matilda che, sorpresa, sollevò lo sguardo e le braccia in un moto difensivo disordinato rivolta al suo avversario. Aveva già in mente due magie esplosive come reazione, quando si accorse che tutte le ustioni erano guarite, portate via da quella folata di vento alla Marilyn Monroe. La pelle era ritornata intatta, nuova di zecca e il finto tessuto in nylon, che le si era fuso addosso per via dell’eccessivo calore, cadeva in terra come pezzetti di plastica abbrustolita di un giocattolo andato a fuoco. Il mago si girò in fretta imbarazzato, dandole le spalle.
«Si-signorina, lei è completamente nuda, ha un cambio di vestiti che le posso prendere?»
L’espressione di Matilda rasentava la meraviglia.
«Cazzo. Ho vissuto tanti anni, ho combattuto migliaia di battaglie, ma questa è la prima volta che un mio nemico non solo mi cura, ma si preoccupa anche delle mie nudità .» Rise in modo sguaiato e un po’ forzato, coprendosi la bocca. Con un cenno della mano le apparvero degli slip di cotone e dei bermuda neri, una maglietta grigia da football americano con il numero quarantanove metallizzato stampato sul petto, delle calze alte fino a metà coscia, a righe bianche e nere e delle voluminose scarpe da tennis color argento con il logo del marchio del colore dei capelli, infine due polsini da tennis anch’essi neri completarono la vestizione.
«Girati demente! Non sono più un’offesa per la tua vista.» Ringhiò Matilda con voce graffiata e rabbiosa.
«Non ha niente di offensivo, signorina. Ma non sarebbe corretto godere della visione del suo bel corpo senza la giusta autorizzazione.»
«Senti qua. Che gran cavaliere che sto affrontando.»
Due lame rettangolari saettarono attentando alle braccia di Davide, due mannaie del colore dell’acciaio damasco più resistente e robusto, affilato meglio di un bisturi chirurgico. Le braccia del mago erano però ben corazzate, rivestite da uno possente strato di diorite. Il rumore del metallo spezzato fu simile a quello di uno schiaffo, acuto e secco. Le schegge caddero sul terreno con un leggero tintinnio.
Lo stregone osservò i movimenti della sua avversaria prevedendo uno spostamento laterale veloce e zigzagante, stava preparando una magia dal colore blu e rosso, si intravedevano degli aloni colorati sulla punta delle dita: magia fredda e appuntita.
Nella testa di Davide prese forma l’idea di un cilindro d’acqua, un bicchiere abbastanza capiente da contenere la piccola strega nera.
Una mini piscina fresca e limpida, immerse completamente Matilda che galleggiando cercò di girarsi per poter scagliare l’incantesimo che aveva preparato, ma nell’istante in cui lei aprì la bocca mostrando i canini aguzzi, l’acqua divenne solida, bastò un battito di ciglia. Si udì il chiaro scricchiolio dei cristalli di ghiaccio formatisi tanto precipitosamente e uno sfrigolio d’aria che attraversava le increspature del blocco forzoso.
Davide concentrò il suo potere abbassando ulteriormente la temperatura del cilindro e premendo da ogni direzione compattò quel grosso cubetto da whiskey, rendendolo solido come il cemento: ghiaccio amorfo vetroso pensò il mago dei computer. Il vento si era fatto gelido e pungente, ma Davide non aveva percezione delle temperature.
Stava osservando quella forma sfocata di ragazzina così piccola eppure tanto letale con un misto di ammirazione e rabbia per non essere riuscito a convincerla a desistere dal lottare. Toccò con la mano destra quella colonna di ghiaccio secco e fumante, talmente freddo da rivaleggiare con il ghiaccio superionico: «E ora pensiamo a come liberarti da quella specie di seppia nera gigante.»
La sua mano penetrò il ghiaccio solido come se fosse diventata eterea e incorporea, puntava il torace piatto di quella ragazzina malvagia, proprio al centro del petto. Era lì che aveva notato una luminosità sospetta, non aveva la sensibilità del tatto, così concentrò le percezioni visive sulle dita, come se avesse sempre avuto degli occhi sui polpastrelli. La natura non cristallina e disordinata di quel ghiaccio non proprio trasparente, limitava di parecchio la qualità di quella vista tattile all’interno del blocco congelato, arrivare alla maglietta grigia, nera e bianca però fu relativamente semplice, la mano proseguì la sua corsa attraverso il tessuto incontrando subito la pelle nuova e perfetta al centro del petto della strega.
Davide si sentiva relativamente tranquillo. Bloccandola dentro un iceberg, le impediva qualunque tipo di movimento o di suono che potessero generare l’attivazione di un incantesimo pericoloso… il suo compito adesso era rintracciare la fonte della sua magia: quella gatta spettro incontrata, ormai mille anni prima, mentre pranzava nel locale self-service con Nadine. Davide mosse la mano in modo da avere una visione completa della gabbia toracica della strega, niente, la pelle appariva intatta e perfe… al centro, appena sotto lo sterno notò un bozzo sospetto, un rigonfiamento piccolo e tondeggiante. La mano penetrò lo strato di epidermide, muscoli e ossa. La pelle rosa, venne sostituita dal rossore dei muscoli e del sangue, una punta chiara mostrava il processo xifoideo dello sterno ancora cartilagineo e poi…
L’espressione del mago divenne terrea, se avesse potuto, sarebbe esploso in un pianto disperato.
Chiuse gli occhi e desiderò che fosse tutto un incubo dovuto ad un pasto troppo abbondante di una pietanza difficile da digerire, ma erano mesi che non mangiava più nulla. Strinse delicatamente quella piccola escrescenza rotonda e le sue dita assunsero una tenue lucentezza verde, la stessa utilizzata per risanare la pelle della strega.
Tirò con la delicatezza di quando si solleva un pulcino appena nato dal nido, quella piccola pallina morbida e umida oppose una leggera resistenza: era stata legata magicamente a vene e arterie del corpo della strega surgelata.
Davide spezzò quel fragile legame, guarì i vasi sanguigni nel petto di Matilda e si girò accovacciandosi a terra, stringendo fra le mani ciò che temeva di più.
«Si-signorina, lei è completamente nuda, ha un cambio di vestiti che le posso prendere?»
L’espressione di Matilda rasentava la meraviglia.
«Cazzo. Ho vissuto tanti anni, ho combattuto migliaia di battaglie, ma questa è la prima volta che un mio nemico non solo mi cura, ma si preoccupa anche delle mie nudità .» Rise in modo sguaiato e un po’ forzato, coprendosi la bocca. Con un cenno della mano le apparvero degli slip di cotone e dei bermuda neri, una maglietta grigia da football americano con il numero quarantanove metallizzato stampato sul petto, delle calze alte fino a metà coscia, a righe bianche e nere e delle voluminose scarpe da tennis color argento con il logo del marchio del colore dei capelli, infine due polsini da tennis anch’essi neri completarono la vestizione.
«Girati demente! Non sono più un’offesa per la tua vista.» Ringhiò Matilda con voce graffiata e rabbiosa.
«Non ha niente di offensivo, signorina. Ma non sarebbe corretto godere della visione del suo bel corpo senza la giusta autorizzazione.»
«Senti qua. Che gran cavaliere che sto affrontando.»
Due lame rettangolari saettarono attentando alle braccia di Davide, due mannaie del colore dell’acciaio damasco più resistente e robusto, affilato meglio di un bisturi chirurgico. Le braccia del mago erano però ben corazzate, rivestite da uno possente strato di diorite. Il rumore del metallo spezzato fu simile a quello di uno schiaffo, acuto e secco. Le schegge caddero sul terreno con un leggero tintinnio.
Lo stregone osservò i movimenti della sua avversaria prevedendo uno spostamento laterale veloce e zigzagante, stava preparando una magia dal colore blu e rosso, si intravedevano degli aloni colorati sulla punta delle dita: magia fredda e appuntita.
Nella testa di Davide prese forma l’idea di un cilindro d’acqua, un bicchiere abbastanza capiente da contenere la piccola strega nera.
Una mini piscina fresca e limpida, immerse completamente Matilda che galleggiando cercò di girarsi per poter scagliare l’incantesimo che aveva preparato, ma nell’istante in cui lei aprì la bocca mostrando i canini aguzzi, l’acqua divenne solida, bastò un battito di ciglia. Si udì il chiaro scricchiolio dei cristalli di ghiaccio formatisi tanto precipitosamente e uno sfrigolio d’aria che attraversava le increspature del blocco forzoso.
Davide concentrò il suo potere abbassando ulteriormente la temperatura del cilindro e premendo da ogni direzione compattò quel grosso cubetto da whiskey, rendendolo solido come il cemento: ghiaccio amorfo vetroso pensò il mago dei computer. Il vento si era fatto gelido e pungente, ma Davide non aveva percezione delle temperature.
Stava osservando quella forma sfocata di ragazzina così piccola eppure tanto letale con un misto di ammirazione e rabbia per non essere riuscito a convincerla a desistere dal lottare. Toccò con la mano destra quella colonna di ghiaccio secco e fumante, talmente freddo da rivaleggiare con il ghiaccio superionico: «E ora pensiamo a come liberarti da quella specie di seppia nera gigante.»
La sua mano penetrò il ghiaccio solido come se fosse diventata eterea e incorporea, puntava il torace piatto di quella ragazzina malvagia, proprio al centro del petto. Era lì che aveva notato una luminosità sospetta, non aveva la sensibilità del tatto, così concentrò le percezioni visive sulle dita, come se avesse sempre avuto degli occhi sui polpastrelli. La natura non cristallina e disordinata di quel ghiaccio non proprio trasparente, limitava di parecchio la qualità di quella vista tattile all’interno del blocco congelato, arrivare alla maglietta grigia, nera e bianca però fu relativamente semplice, la mano proseguì la sua corsa attraverso il tessuto incontrando subito la pelle nuova e perfetta al centro del petto della strega.
L’espressione del mago divenne terrea, se avesse potuto, sarebbe esploso in un pianto disperato.
Chiuse gli occhi e desiderò che fosse tutto un incubo dovuto ad un pasto troppo abbondante di una pietanza difficile da digerire, ma erano mesi che non mangiava più nulla. Strinse delicatamente quella piccola escrescenza rotonda e le sue dita assunsero una tenue lucentezza verde, la stessa utilizzata per risanare la pelle della strega.
Tirò con la delicatezza di quando si solleva un pulcino appena nato dal nido, quella piccola pallina morbida e umida oppose una leggera resistenza: era stata legata magicamente a vene e arterie del corpo della strega surgelata.
Davide spezzò quel fragile legame, guarì i vasi sanguigni nel petto di Matilda e si girò accovacciandosi a terra, stringendo fra le mani ciò che temeva di più.
Serie: Wiccats.
- Episodio 1: Sigilli
- Episodio 2: Otto & Mele
- Episodio 3: Snack
- Episodio 4: Una nuova vita, una vecchia morte
- Episodio 5: Nome di battaglia
- Episodio 6: Umori variabili
- Episodio 7: La morte nel cuore
Sempre bello e originale leggerti!