La nascita

Serie: Quando c'รจ la (s)fortuna


Era un giorno radioso di inizio Gennaio, tutta la famiglia era in trepida attesa.

Mio padre passeggiava freneticamente intorno al tavolo del soggiorno, mia sorella non stava piรน nella pelle e faceva voli pindarici su ciรฒ che il fato le avrebbe riservato infine mia madre che non sapeva se fosse piรน la gioia o la paura il sentimento prevalente in quella lunga โ€œdolce attesaโ€.

Erano veramente momenti di grandi aspettative ma era naturale: era la vigilia della Befana che riservava a tutta la famiglia lโ€™emozionante attesa del suo arrivo, con calze annesse!

Improvvisamente accadde qualcosa di inatteso a spezzare qellโ€™atmosfera.

Mia madre iniziรฒ ad avvertire delle fitte nel basso ventre, mio padre la fece prontamente sdraiare cercando di confortarla come poteva, mia sorella assisteva preoccupata alla scena: Cosa stava capitando alla povera mammina?

Il responsabile ero io, che avevo deciso di anticipare i tempi e venir fuori dal mio antro caldo, anche se tremendamente umido! Lasciato per quasi 9 mesi in una abitazione talmente umida da essere completamente sommersi da un liquido che ti infradicia tutto! Lโ€™ innato il senso di autoconservazione dร  la certezza che certe condizioni abitative, perdurando, causerebbero alla tua vita futura acciacchi e reumatismi vari!

Quando mio padre capรฌ che avevo rotto gli indugi, oltre che le acque, andรฒ di corsa a chiamare la levatrice. In quei tempi, infatti, si preferiva partorire in casa assistiti dallโ€™esperienza di donne che facevano di mestiere le โ€œlevatriciโ€.

Nonostante la sua scarsa avvenenza fisica, la signora Lina era una eccellente professionista che univa competenza e professionalitร  ad un carattere dolcissimo ed una infinita pazienza.

Appena mio padre andรฒ a chiamarla lo accolse con garbo e gentilezza:

โ€œMa che cavolo vuoi? Non vedi che รจ ora di pranzo? Ripassa tra 2/3 ore dopo pranzo e pennichella annessa!!โ€

Mio padre restรฒ quasi senza parole davanti a questa dimostrazione di comprensione e professionalitร  e rispose con voce pacata:

โ€œBrutta vecchiaccia figlia di padre ignoto, se non ti muovi subito e vieni di corsa a casa mia il riposino te lo faccio fare , ma per sempre, al campo santo!!โ€

Constatati i modi ossequiosi e percependo lโ€™imbarazzo di mio padre nel dover richiedere insistentemente il suo operato, si decise a seguirlo. Prima di andare lo pregรฒ di attendere solo un attimo il tempo di prendere i ferri del mestiere

โ€œGrandissimo imbecille, chi credi di spaventare!? Io adesso vengo ma solo perchรฉ mi hai fatto innervosire e mi si รจ chiuso lo stomaco e anche passare il sonno! Aspetta qua in silenzio, il tempo di preparare i ferri del mestiere: martello, sega, trapano, cacciaviti, una chiave inglese ed una a pappagallo, ventosa e tenaglie!โ€

โ€œ Vecchiaccia della malora! Cosa credi di fare? mica devi tenere un corso di bricolage!โ€

โ€œImbecille! E se si presentasse un parto difficile?โ€

โ€œE a cosa servirebbero tutti quegli arnesi in quel caso?โ€

โ€œPer il parto a niente, dovresti chiamare per forza un medico ma almeno io potrei, nel frattempo, fare qualche riparazione a casa tua, dato che sei un buono a nulla. In questo modo potrei spillarti lo stesso dei quattrini! Devo o non devo pensare alla mia vecchiaia?โ€

A quel punto mio padre non volle continuare la discussione poichรจ la presenza della levatrice al fianco della moglie diventava sempre piรน urgente, per non parlare del piatto di pasta e fagioli che aveva lasciato, fumante, sul tavoloโ€ฆ

Arrivati a casa trovarono mia madre che strillava come una scimmia urlatrice a cui hanno appena pestato la coda e mia sorella, atterrita, che si turava le orecchie con i suoi calzini che aveva prontamente sfilati dai piedi e infilati nelle orecchie.

Lina invitรฒ mio padre ad uscire dalla camera da letto e a portare con se la bimba, dato che quella visione della mamma sofferente le poteva causare dei traumi permanenti. Non disse perรฒ che principalmente lโ€™allontanamento di mia sorella era indispensabile per la propria salute, dato che lโ€™odore terribile emanato da quei calzini li rendeva piรน puzzolenti di unโ€™intera forma di gorgonzola andato a male!

Mio padre prese mia sorella e la fece uscire sul balcone: neanche lui riusciva a sopportare il tanfo nauseabondo di quei calzini! Le disse di avere un poโ€™ di pazienza e che presto le sarebbe arrivata una sorellina con cui poter giocare e divertirsi, nellโ€™attesa poteva farlo da sola in balcone.

Mia sorella rispose:

โ€œSono felice di sapere che presto avrรฒ una sorellina con cui giocare, ma perchรฉ, adesso, devo rimanere qui sul balcone visto che per il freddo mi si stanno formando degli stalattiti sul naso?โ€

โ€œSemplice, bimba mia, in questo modo raffredderai un poโ€™ lโ€™attesa che si sta facendo incandescente!โ€ rispose mio padre che non voleva ferirla con la faccenda dei calzini nauseabondi.

Mio padre lasciรฒ cosรฌ mia sorella e si precipitรฒ in cucina a mangiare, finalmente, il suo piatto di pasta e fagioli!

Nel frattempo Lina stava sollecitando mia madre a spingere e a regolare la respirazione.

A me, in quei frangenti, sembrava che tutto il mio mondo stesse per crollarmi addosso, una specie di terremoto. Fui colto dal panico e cercai una via di fuga,

Ad un tratto una luce si fece strada in quel buio uniforme che mi accompagnava da una vita, vidi per la prima volta una via dโ€™uscita da quel luogo ed iniziai a farmi strada attraverso quel lungo e stretto tunnel . Per mia fortuna le scosse telluriche sembravano aiutarmi in questo mio faticoso cammino, spingendomi violentemente verso lโ€™uscita!

Alla fine vi arrivai e riuscii a mettere la testolina fuori quellโ€™antro, fui sommerso da una luce abbagliante. Rimasi completamente accecato. Con un grande sforzo riuscii ad aprire gli occhi e davanti a me vidi un viso orribile di una vecchia brutta, ma cosรฌ brutta che pensai

โ€œE che schifezza di mamma doveva capitarmi!โ€

Per mia fortuna non era il volto di mamma!

La visione orrenda, perรฒ mi procurรฒ un enorme spavento e di conseguenza proruppi in un pianto a dirotto e per la rabbia urinai in faccia a quella brutta signora! Senza contare che era da nove mesi che cercavo di trattenerla e non ce la facevo proprio piรน.

Lina fece buon viso, si fa per dire, a cattivo gioco e disse:

La pipรฌ dei bimbi รจ grazia di Dio!

Mentiva spudoratamente

Per fortuna riuscรฌ a controllare la sua ira celata e mi consegnรฒ alle braccia amorevoli di mamma che mi guardรฒ teneramente e disse:

โ€œSei bellissimo, bimbo mio, ma quanto mi hai fatto soffrire! Quasi, quasi mi verrebbe voglia di strozzartiโ€ฆโ€

Intanto le mie urla avevano attirato lโ€™attenzione di mio padre che, seppure a malincuore, abbandonรฒ il terzo piatto di pasta e fagioli, liberรฒ dal balcone mia sorella, che ormai era in uno stato di semi ibernazione, e insieme accorsero in camera da letto. Immediatamente mia sorella chiese alla mamma:

โ€œFinalmente รจ nata! Mamma dammi la sorellina che insieme andiamo sul balcone a giocare!โ€

Mia mamma dolcemente rispose:

โ€œBimba mia, รจ ancora troppo piccolo per poter venire con te a giocare e soprattutto non รจ una sorellina ma un fratellino! Sei contenta?โ€

โ€œContenta? Contentissima! Come quando il mio amichetto Paolo mi ha rubato le caramelle! Sono piรน arrabbiata di un cane idrofobo, sia perchรฉ non la posso portare con me a giocare sul balcone e farle spuntare le stalattiti sul naso ma, soprattutto, perchรฉ รจ un maschietto e i maschietti mi fanno schifo! Sapete che vi dico? Buttatelo immediatamente dal balcone!โ€

Lina, che non aspettava altro, avendo nutrito per il sottoscritto un odio profondo sin dalla insistente chiamata di mio padre e soprattutto per il lavaggio innocente del suo viso con la โ€œgrazia divinaโ€, mi afferrรฒ rapidamente ed iniziรฒ ad avviarsi verso il balcone. Per mia fortuna intervenne prontamente mio padre che la placcรฒ, in pieno stile rugbistico, e mi divincolรฒ dalla sua terribile presa gridandole:

โ€œMa dove diavolo credevi di poter portare il mio giovane virgulto?โ€

โ€œUbbidivo agli ordini della bambina, dato che lโ€™accontentate sempre!โ€

โ€œAh si? Lโ€™accontentiamo sempre? Allora sai cosa ti dico? Questa volta non accontentiamo la bimba, piuttosto accontento un mio desiderio!โ€

Mio padre afferrรฒ Lina e la scaraventรฒ sul balcone richiudendo dietro di se la porta finestra, lasciandola, in questo modo, a crogiolarsi al freddo di quel Gennaio. Si dice che venne liberata solo il mattino seguente ridotta allo stato di merluzzo surgelato.

Scampato al pericolo, fui riportato tra le dolci ed accoglienti braccia di mia mamma che mi sussurrรฒ:

โ€œSei proprio nato con la camicia, piccolo mio, ci voleva pochissimo per terminare la tua brevissima vita con un volo dal balcone di casa!โ€

Mi baciรฒ teneramente.

Purtroppo mia madre, come tutte le puerpere fresche, possedeva un alito pestilenziale e il suo bacio mi procurรฒ uno stato di semi asfissia con blocco respiratorio!

Qualcuno, lassรน in alto, volle perรฒ che io mi riprendessi prontamente da quello stato di blocco respiratorio e potessi realmente iniziare quella vita che mi era stata donata.

Sin da allora perรฒ iniziai a chiedermi:

โ€œMa io sono veramente un uomo fortunato, o mi porto appresso una buona dose di scalogna?โ€

Solo la mia vita futura potrร  risolvere questo quesitoโ€ฆ

O forse no.

Serie: Quando c'รจ la (s)fortuna


Avete messo Mi Piace1 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

    1. Ciao Tiziano. Certamente negli episodi che verranno il quesito su fortuna/sfortuna sarร  il punto saliente dell’intera vicenda. Naturalmente, come tutte le cose, sono presenti le due facce della medaglia e molto dipende da noi se ci soffermiamo piรน su uno o l’altra. Ci sarร  anche espresso chiaramente la mia personale conclusione? Forse si, forse no… vedremo….