
La notte dei morti – il sentiero
La nebbia umida permea la gelida notte.
La prima parte del sentiero รจ illuminata dalla fioca luce dei lampioni. Al termine, le querce secolari disegnano un arco, oltre il quale lโoscuritร prevale e la luce cessa: la porta per la foresta.
Mi blocco dinnanzi a essa.
Lโaria gelida soffia sul mio volto e io socchiudo gli occhi. Sento lโatmosfera umida, impregnata dellโeffluvio del bosco: terriccio, roccia, felce e sottobosco. La brezza fra i tronchi sta eseguendo oscuri accordi e un gufo intonando arcane litanie: รจ lโorchestra lugubre della notte, che si esibisce sotto il debole bagliore della luna. Le ombre dei cespugli assistono assieme a me a quel misterioso spettacolo.
Sul lato del sentiero si erge imponente e tetro il castello quattrocentesco. File di bastioni squadrati, tra i quali si affacciano ghigni malefici e sguardi raccapriccianti. Aperture deformi tra le mura entro le quali si scorgono accadimenti sconvolgenti del passato. Fantasmi di prigionieri deliranti, cavalieri dal capo mozzato e sinistri sovrani capricciosi. Questo รจ il lascito di una buia epoca, ma le tenebre evocano dal castello e dalla radura circostante le memorie orribili. Il male รจ ancora qui, e lo sento.
Il lume diffonde sicurezza, ma lโorrenda selva attrae ancor di piรน. Proseguo sul sentiero, verso lโentrata per lโinfermo tenebroso. O forse lโinferno non รจ cosรฌ spaventoso. Unโanima malsana mi attrae nella dannata oscuritร . Avvicinandomi, odo venir dal bosco i lamenti dei morti, e tremende maschere appaiono alla mia vista. Aria gelida e fetore e oscure apparizioni !
Ormai posso presagire ciรฒ che sta accadendo: la mia psiche รจ guasta e io proseguo il cammino addentrandomi nellโoblio. Varco il confine col mondo dei vivi, lasciando ogni certezza, in una terra senza amore contaminata dallโodio e dalla scelleratezza.
Il complesso cessa allโistante. Lโuniverso intero indugia e il grottesco orologio del campanile sembra sostare, contro ogni legge della fisica. I lamenti sono ora lontani, la brezza รจ debole e il fetore lascia spazio agli aromi dei frutti selvaggi e dei funghi e del fogliame. Le tetre figure spiano malignamente lโintruso umano, invasore ancor puro del loro putrido mondo malato. Ma quella che sembra unโaccoglienza normale, presto si trasforma nel peggiore stato delle cose. Scricchiolii sono uditi di sovente e presenze invisibili muovono in un moto estraneo a tutto ciรฒ che รจ noto nei manuali scientifici.
Rimango bloccato. I muscoli del mio corpo scossi dagli spasmi e la mente pervasa dal terrore. Ai lati del sentiero, nel luco profondo, le anime dei dimenticati marciano nel piรน rumoroso silenzio, non curandosi della mia presenza. Antichi strumenti, forse ottoni, risuonano note sinistre da esotici luoghi inimmaginabili, accompagnando il corso degli eventi. Eโ la notte dei morti e nulla, nemmeno Dio, potrร bloccare la macabra processione. Eโ la notte dei morti, dei miserabili condannati a unโassurda esistenza. Non sento ormai alcunchรฉ, il mio volto รจ congelato e la mia mente corrotta dallโinconcepibile evento. Ormai quel mondo mi possiede.
Ritornerรฒ?
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Un ampio spettro di emozioni nella tua opera….che indaga con profonditร la mente e l’animo umani….
Fai leva sul nostro inconscio, ci inquieti con timori ancestrali, ci permetti di affrontare le nostre paure piรน ataviche che fanno parte di noi non solo come individui, ma come civiltร …..facendo penetrare lo straordinario nel reale con un’incredibile bellezza stilistica ed emotiva……
Grazie, davvero!
La prima cosa che ho pensato: uso un linguaggio che mi appassiona! Dei termini bellissimi e altrettanto cupi che si addicono al tema. Molto bello! Un racconto molto appassionante che consiglio a tutti.
Ciao Nicola! Davvero ben strutturato e denso di particolari e sensazioni. La parte finale รจ davvero suggestiva con le note sinistre da esotici luoghi inimmaginabili e lovecraftiani oserei aggiungere! Bravo!
Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato questo mio lavoro ๐ Grazie!
Concordo sul fatto che il tuo stile sia particolarmente elegante. Un genere che a me piace, soprattutto quando viene maneggiato cosรฌ bene. Molto interessante come descrivi il passaggio fra la vita e la morte
Grazie mille!
Un linguaggio orrorifico elegantissimo, che ricalca in modo sorprendente quello di autori come Lovecraft (ma non solo). Notevole il lavoro di rifinitura su un testo che, di per sรฉ, รจ davvero tanto evocativo. Bravo.
Molto ben fatto. Non un genere nuovo, ma chi lo ama, come me, non se ne stacca mai. Belle le descrizioni, d’effetto. In qualche frase raggiungi, e ci fai raggiungere, un apice emotivo:
“Le tetre figure spiano malignamente l’intruso umano, invasore ancor puro del loro putrido mondo malato”.
Ottima prova, se posso permettermi un consiglio asciuga appena di qualche aggettivo, e te lo dice chi su questo ci ha dovuto lavorare non poco. Ma prendilo come un consiglio di stile prettamente focalizzato su questo genere, non un appunto perchรฉ scrivi davvero bene.
Non credo ci conosciamo ma approfitto di questa tua bella prova per esporre una mia idea: avrei intenzione di aprire una serie del genere horror, coinvolgendo alcuni appassionati che ho incontrato qui come, per esempio, @gabriel-e e @LaMascheraRossa . Ti ho aggiunto alla mia lista se non ti dispiace… ora si tratta solo di capire se e come realizzare questo piccolo progetto.
Complimenti, piaciuto molto… continua cosรฌ.
Come narrare il grande passaggio alla morte in un modo poetico e affascinante! E a proposito di fascino, esiste qualcosa di piรน attraente delle cose che non lo dovrebbero essere?
Mi ha ricordato il concetto che sta alla base di The Imp of the Perverse di Poe, soprattutto quando scrivi “il lume diffonde sicurezza, ma l’orrenda selva attrae ancor di piรน”: infatti vedo che lo hai menzionato fra i tag, assieme al signor Lovecraft. Adoro questa nicchia di genere, continua cosรฌ! ๐
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