
La pagina mancante
Serie: Buio al tramonto
- Episodio 1: Pesca grossa
- Episodio 2: Qualcosa che mi appartiene
- Episodio 3: Nicholas
- Episodio 4: George Robertson
- Episodio 5: Eliah Blackthorne
- Episodio 6: La pagina mancante
STAGIONE 1
Capitolo 1
“Signor Robertson…” disse il direttore finanziario, accigliandosi, sfogliando velocemente le pagine in cerca di qualcosa. “Questo bilancio è incompleto.”
Nella sala si levarono mormorii. Le parole arrivarono a Nick, che pure aveva atteso con crescente terrore quel momento, come da lontano. Per tutto il tempo fino ad allora la sua mente non aveva fatto altro che rimuginare su un’unica cosa: Eliah Blackthorne. Si era chiesto più volte, per esempio, come diavolo facesse quell’uomo a sapere cosa mancasse nel bilancio che solo lui (e di sfuggita suo padre) avevano visto. E un brivido gli era serpeggiato lungo la spina dorsale, rizzandogli i peli sul collo, mettendo in relazione quell’avvenimento con le ricerche che aveva condotto sul conto di Blackthorne. Se quest’ultimo era a conoscenza della sua svista nella redazione del bilancio, allora perché mai avrebbe dovuto essere all’oscuro della curiosità di Nick riguardo alla sua storia? Alla fine, tra un assenso evasivo e l’altro rivolti in risposta alle domande di suo padre, era giunto alla conclusione che Eliah Blackthorne fosse a conoscenza di tutto ciò che volesse sapere. Ed era certo – se lo sentiva così come avvertiva il battito del suo cuore accelerare dopo un grosso spavento, o un torpore all’inguine se guardava una donna nuda – che fosse un uomo da cui guardarsi, una persona il cui attrito sulla minima questione sarebbe stato un buon motivo per non chiudere occhio la notte. Perché un uomo dotato di un tale potere non poteva che essere pericoloso.
Lo si capiva dall’espressione del suo viso, quel ghigno stampato sulla faccia pallida di un morto, e dall’ardore degli occhi quando sapeva di avere in pugno il suo interlocutore (o forse meglio dire la sua preda?), come a voler dire Ti tengo per le palle, ragazzo. E proprio il suo dire, il suo parlare era prova del suo essere non comune: Nick aveva pensato quasi con ossessione alle cose che gli aveva detto quando si erano presentati, nell’atrio, come se gli avesse parlato con le mani a cono a pochi centimetri dal suo orecchio. E ancora non si era dato una spiegazione sul perché nessuno avesse reagito alle battute – e all’avvertimento, quello sul bilancio incompleto – dell’uomo più importante nello studio in quel momento. Né tantomeno Nick aveva scordato un fatto strano, ovvero che le labbra di Eliah non si erano mai aperte. E qui arrivava la seconda conclusione: quel vecchio gli aveva parlato da dentro di sé. Si era insinuato nella sua mente per dirgli quel che voleva, senza che nessun’altro lo udisse.
“Come sarebbe…” farfugliò suo padre, “in che senso incompleto?”
Nei pensieri di Nick, ogni supposizione su Blackthorne scemò all’istante. Il macigno che era diventato la sua pancia non gli permetteva di pensare ad altro se non a cosa avrebbe detto suo padre di lì a un istante; gli rendeva impossibile ogni azione diversa dall’inspirare ed espirare.
Il direttore finanziario, accennando un sorriso compiacente, gli porse il blocco di fogli. “Mancano le scritture di assestamento, Signor Robertson.”
George ricambiò il sorriso, evidentemente sforzandosi di controllare qualcosa che dentro di lui stava esplodendo, qualcosa di molto simile alla collera, come testimoniavano gli occhi fuori dalle orbite e il colorito purpureo del volto. “Volete concedere un paio di minuti?” chiese rivolto ai presenti, e così dicendo si alzò, afferrando con decisione il polso di suo figlio.
I soci della Rocky annuirono.
George, senza mollare la presa sul polso di Nick, lo condusse a passo svelto lungo il tavolo in direzione della porta. Nick non si azzardò ad alzare lo sguardo; voleva risparmiare al sé del futuro ogni ricordo di quell’orribile momento, e in particolar modo le facce a metà divertite e a metà indignate di tutti quei signori importanti. Ma, giunto a pochi passi dalla porta che dava sull’atrio d’ingresso, non poté fare a meno di ruotare il capo alla sua destra. Là, all’estremità del tavolo di vetro, come il capofamiglia di un prestigioso clan, sedeva Eliah Blackthorne. Lo guardava sorridendo; un ghigno che gli diede la nausea e tuttavia, in quel momento, gli sembrò amichevole, quasi che fosse una possibile via d’uscita.
All’improvviso nella sua testa qualcosa vibrò. Nick, che stava per distogliere lo sguardo dal più vecchio socio vivente della Rocky, tornò a guardarlo in volto. La sua curiosità venne soddisfatta: le labbra di Blackthorne non si mossero, ma nella testa di Nick rimbombarono, distinte, le parole: “Quando vorrai, sarò pronto ad accoglierti.”
Serie: Buio al tramonto
- Episodio 1: Pesca grossa
- Episodio 2: Qualcosa che mi appartiene
- Episodio 3: Nicholas
- Episodio 4: George Robertson
- Episodio 5: Eliah Blackthorne
- Episodio 6: La pagina mancante
Stai facendo un ottimo lavoro con il personaggio di Eliah. Indubbiamente malvagio e inquietante, ma con quel fascino del male in grado di attrarci…le parole che sembra udire Nick sono una trappola invitante. Chissà se si affiderà …
Ciao Irene, gentilissima!
Ho cercato di far leva proprio su questo: una cosa che ci spaventa, ma che allo stesso tempo ci attrae.
Ciao Nicola, episodio interessante. I personaggi principali si confrontano e inizia a delinearsi la relazione tra i due. Vediamo come va a finire👍😉
Grazie per la lettura, Tiziana 🙂
Ciao Nicola, continua a destare interesse la vicenda del nostro scrittore in erba. E, certamente, la figura ancora ambigua di Blackthorne che, in questo episodio, riconferma la mia precedente congettura (che non sia esatttamente un antagonista). Grazie per la lettura, a presto
Vedo che un po’ tutti state sviluppando una certa visione di Eliah… per me che sono l’autore questa cosa è mooolto interessante 😀
Questo Eliah avrebbe bisogno di più spazio, una pagina troppo corta non gli giova. Ma la colpa, Nicola, non è certo tua.
In ogni caso, la tua storia mi piace e mi interessa e continuerò a seguirla.
Mi rendo conto che si voglia scoprire di più (e probabilmente il limite alle parole pesa), ma non preoccuparti: nei capitoli successivi avrai tutto lo spazio per scoprire di più riguardo a questo personaggio 🙂
Grazie per il tuo interesse, Francesca!