
2 – La preghiera
GENUFLESSA.
Sul tappeto, ad un millimetro dalla canna, un attimo prima che l’arma mi faccia fuoco addosso. Con una mano la tengo ben salda, puntata in faccia. Mi scalda la sensazione di imprevisto che ne scaturisce, l’intimo alternarsi dei protagonismi di preda e carnefice: comanda l’arma o comanda la mia mano che la stringe?
OCCHI NEGLI OCCHI.
Non perdo un tuo battito di ciglia. Dall’alto mi guardi con una smorfia della bocca altamente decifrabile. Rock. Pulp. Noir. Porn. Tutto in una contrazione delle labbra verso destra, la fossetta della guancia ti si fa più pronunciata. “Good girl” ti dice lo sguardo o forse l’hai detto davvero.
ACCOLGO.
Sono per l’ingordigia e i sapori decisi. Non mi basta la mezza dose. Schiudo le labbra, anch’io decifrabile. Rock. Pulp. Noir. Porn. Percepisco che un lieve gemito ti sussurra nella gola, hai deglutito rapidamente, hai preso aria dalla bocca, l’hai richiusa stretta in una morsa nel momento stesso in cui sento la tua mano farsi vortice tra i miei capelli.
DENTRO.
Uno… due… tre… quattro… cinque… sei…Nei sette secondi finali in cui tu non sei più tu e io non sono più io mi immolo a preda. Lascio la presa. Le mie mani sono sciolte a penzoloni, la mia testa è tua. Segue il movimento inerme ma flessibile, la perfetta passeggera di una moto e guidi tu. Dal basso ti vedo accelerare. Rock. Pulp. Noir. Porn. Good boy ti dice il mio sguardo.
TUTTO.
Sono vinta e vincente. E come fosse questa una guerra e fossi io vampiro libero di vagare in un campo di sterminio tra i caduti, non sprecherei una goccia di sangue. Fossi agnello fragile e avido immolato alle mammelle materne in sete di cibo, non cadrebbe una goccia di latte. Fossi schiava nel deserto a cui viene offerta una caraffa ricolma, non avanzerei una goccia d’acqua.
Non una goccia.
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Racconto avvincente, che lascia tutto all’immaginazione di chi legge anche se è tutto scritto.
Complimenti!!
Posso dire POTA? Pota brava! Molto conturbante.
Questo vis a vis e dualismo psicopornoir é riuscitissimo: preda/cacciatore, pistola, simbolo fallico, violenza e fellatio sublimato da una ironia compiaciuta. Top!
GENUFLESSA: manca il calibro di quest’arma, e il calibro in un’arma è tutto. OCCHI NEGLI OCCHI: come fai a guardarlo negli occhi da quella distanza? No, devi guardarlo nell’arma e basta. ACCOLGO: beh, certo, una mezza dose non varrebbe il lavoro fatto. DENTRO: esageri, sette secondi è impossibile, forse c’è un refuso, so che il record è diciassette secondi. TUTTO: sei ampiamente vincente, non avrei dubbi, te lo sei bevuto tutto, è così bello essere ingordi.
Ciao Maria, non avevo mai letto niente di tuo e mi sono persa una bravissima autrice! Lo stile di questo brano mi piace davvero, il ritmo, i richiami visivi, le metafore davvero originali. E il finale forte. Bravissima!
Devo ringraziare @micol-fusca per la card di oggi, perché questo racconto me l’ero perso ed era davvero un peccato.
Che dire, Maria, bravissima! Hai saputo usare benissimo le parole, scrivendo un racconto estremamente sensuale, altamente erotico e mai volgare. I sottintesi la fanno da padrone, racconti senza dire, ma il messaggio arriva benissimo. Bellissimo brano!
Maria Maria…ho fatto proprio bene ad aggiungere la categoria “erotico”, di cui sei la raffinata interprete. Poetico e conturbante il messaggio in stampatello, tutto il resto è velato, intravisto, immaginato…hai descritto senza mostrare. Che dire, se non che è stato bello.
Thanks Tiz!
“Sono vinta e vincente”
Questo passaggio mi è piaciuto
“Rock. Pulp. Noir. Porn”
❤️
Ahahah, cavolo ma un po’ “folle” lo sei per davvero!?
Ho apprezzato lo stile con il quale hai dato vita al racconto; quasi una prosa poetica. Se mi permetti, ho rivisto qualcosa della mia serie Cronache dal mondo di fuori ( come stile, perché le tematiche sono diverse). Ciaoz. ??
Se assomiglia a qualcosa che hai scritto tu almeno un po’ di buono c’è! Grazie ?
Qualcosa di buono? Molto buono direi!
P.S. Non è che io sia ‘sto gran scrittore.?
Come sempre sai raccontare con molti ironia e originalità episodi pruriginosi 🙂 mi piace molto anche il titolo, genuflessa, sacro e profano, preda e cacciatore, vinta e vincente.
Molto piacevole, scritto in modo assolutamente originale.
Apprezzo molto l’attenzione ai dettagli, grazie Ale!
Be’ che dire, un racconto molto intimo, intenso, con un pizzico di dolcezza, nei nomignoli fra i due amanti, intenti a consumare la loro passione in uno degli atti che spesso viene visto come un tabù, ma che in fondo fa parte del consumo carnale della passione e perché no, anche dell’amore. Mi é piaciuta la metafora della pistola pronta a sparare, non chiara subito, ma prende forma già nel secondo atto del racconto. Ho apprezzato molto le parti in stampatello, sintesi dell’intero racconto, conclusosi con l’apoteosi della goduria. É stato molto bello leggerlo, e non avevo idea di cosa significasse il 2 nel titolo, quindi ho cercato tra i librick e trovato il numero 1, che ho letto e apprezzato molto anche. I miei complimenti
Grazie Eliseo, l’amore è un gioco molto serio e come tale il confine tra piacere e pericolo a volte è impercettibile (a mio avviso).