La regina

Serie: Nemesis


La pilota, senza dire una parola, si voltò e sparì dalla mia vista. Io andai avanti percorrendo il lato opposto del corridoio.

Avrei dovuto ispezionare le stanze che scorrevano alla mia destra e alla mia sinistra, mentre procedevo a passo spedito, ma ero troppo in collera per farlo: non riuscivo a pensare ad altro che alla faccia di quella presunta amica che mi osservava, chiaramente sorpresa nel vedermi ancora viva. Non avevo creduto nemmeno per un attimo alla storiella che mi aveva raccontato: l’Airlock attivato per errore? Una esperta come lei, non fa mai niente per errore.

Poi, d’un tratto, una voce proveniente da chissà dove interruppe i miei pensieri.

Mi fermai per ascoltarla meglio: era il sussurro di un uomo e mi parve di riconoscerlo.

«Che meraviglia, sei proprio una meraviglia.»

La voce proveniva dalla stanza alla mia destra, così mi avvicinai.

Arrivata sulla soglia, mi trovai davanti uno spettacolo incredibile: era quasi completamente buio e tutte le pareti erano ricoperte di quella sostanza gelatinosa che ormai conoscevo fin troppo bene. Al centro della stanza, sulla sua sedia a rotelle, c’era colui che chiamavamo “lo scienziato”: sulla mano sinistra reggeva, come se si fosse trattato di un trofeo, un enorme uovo verdastro, e con la torcia che aveva nella mano destra, lo illuminava osservandolo attentamente.

«Sì, sei proprio una meraviglia», sussurrava all’uovo sorridendo. «Mi senti, piccolino? Sono qui, ti vedo.»

Sbalordita e momentaneamente incapace di reagire, rimasi lì per qualche secondo, cercando di valutare la situazione. Mi accorsi che c’erano diverse uova sul pavimento e, osservando meglio, mi parve di vedere anche una struttura sulla quale le uova erano state poste. Era un nido, non c’era alcun dubbio.

«Ma che diavolo stai facendo qui?»

Lui, accortosi della mia presenza solo dopo aver sentito la mia voce, distolse finalmente l’attenzione dall’uovo e mi rivolse uno sguardo inebetito: «Ciao, che bello vederti. Stai bene, cara? Non rimanere lì impalata, vieni. Avvicinati, coraggio!»

Mi puntò la torcia, accecandomi per un attimo: «Ok ok, sto arrivando. Ma spegni quell’affare!»

Camminai tra la melma, cercando questa volta di non inciampare, e lo raggiunsi al centro della stanza. Lui illuminò l’uovo in modo che ne vedessimo il contenuto in controluce.

«Guarda, hai mai visto qualcosa di simile? Certo che no, come avresti potuto? È una meraviglia, un miracolo.»

All’interno dell’uovo effettivamente si muoveva qualcosa, e avrebbe anche potuto suscitare una certa tenerezza se non avessi saputo cosa fosse. Purtroppo però lo sapevo: ne avevo già incontrato uno. Non era prudente rimanere lì.

«Dobbiamo andarcene, è troppo pericoloso. Chi ha deposto queste uova potrebbe arrivare da un momento all’altro.»

«Vuoi dire la regina.»

«La regina?»

«Oh sì. Queste creature meravigliose somigliano ad alcuni insetti, come le formiche o le api, ma molto più evolute. Le loro colonie sono organizzate intorno a una singola regina: è lei che depone le uova.»

«Dobbiamo distruggere il nido, è un ordine del capitano.»

Lui mise da parte la torcia e afferrò l’uovo con entrambe le mani, come se volesse abbracciarlo.

«Non provare a toccarlo, capito? Lo porterò con me in laboratorio per analizzarlo. Nessuno sulla Terra ha mai visto nulla di simile, non ti permetterò di fargli del male.»

«Tu sei completamente impazzito. Dammi subito quell’uovo!»

«No!»

Provai a prendere l’uovo e lui mi puntò la torcia negli occhi. Insomma, andammo avanti così per un po’, litigando come bambini, finché avvertimmo una presenza dietro di noi.

La fioca luce proveniente dal corridoio era stata oscurata da qualcosa. Rimanendo completamente immobili, con le mani ancora sull’uovo, ci voltammo lentamente e scorgemmo sulla soglia una sagoma che, date le dimensioni, non sarebbe potuta passare attraverso la porta senza piegarsi.

«Cazzo.»

«Ecco, quella deve essere la regina», disse lo scienziato con un filo di voce.

Quella creatura enorme, una volta entrata non ci attaccò immediatamente. Rimase ferma, come perplessa. Mi domandai se riuscisse a vederci, ad annusarci, ad accorgersi in qualche modo della nostra presenza.

A quel punto lo scienziato, che evidentemente era proprio impazzito, fece la cosa più stupida che si potesse fare in una situazione simile: le puntò contro la torcia per vederla meglio.

Alta circa tre metri, la regina aveva delle robuste zampe posteriori che le permettevano di mantenere una posizione eretta. Le zampe anteriori somigliavano molto alle braccia umane, ma la pelle era simile a quella di un rettile. La lunga coda appuntita si dimenava sbattendo sul pavimento e sulle pareti, facendo schizzare quel viscidume dappertutto. Ma la cosa che mi colpì maggiormente fu il suo viso: non riuscii ad individuare gli occhi e questo mi disorientò. Il contatto visivo è fondamentale, specialmente quando si tratta di un nemico. Attraverso gli occhi, noi terrestri, siamo abituati a intuire le intenzioni dell’altro e agiamo poi di conseguenza. Ma la regina non aveva un vero volto. La sua testa aveva una forma schiacciata che ricordava alcune specie marine e dalla fronte uscivano, simili a ciocche di capelli, diversi corni color avorio. Il muso era lungo e culminava in un’apertura che, evidentemente, era la bocca: circolare con lunghe zanne tutt’intorno.

Anche se non riuscii a capire dove fossero i suoi occhi, era evidente che li avesse. Infatti, una volta colpita dalla luce accecante della torcia, si innervosì e avanzò verso di noi emettendo un suono stridulo e talmente fastidioso che continuarono a fischiarmi le orecchie per molto tempo.

Serie: Nemesis


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Discussioni

  1. Molto interessante il particolare degli occhi…lo facciamo quasi senza rendercene conto, ma in effetti gli occhi sono fondamentali. Anche lo scienziato mi è piaciuto molto, personaggio interessante. Così preso dalla passione di ciò che studia da mettersi in pericolo!

  2. Mamma questa regina: un mostro. Quella di Alice, al confronto, é la fata Turchina. Questa, peró non é una favola ma un genere e una trama in cui un personaggio così impressionante ci sta. Ora bisogna vedere quanto sia pericolosa questa regina, oltre che brutta nell’ aspetto.
    Hai movimentato la situazione e suscitato una curiosità in piú.
    Brava Arianna.

  3. La descrizione della regina è davvero inquietante. Non preannuncia niente di buono….
    Hai caratterizzato bene anche la figura dello “scenziato pazzo”: insopportabile e pericoloso. Mi sembra di capire che l’avventura sta entrando nel vivo… Bravissima

  4. L’incontro con lo scienziato è veramente inquietante e tu hai descritto benissimo la sua follia, come fosse una sorta di Smigol. Tutto è reso ancora più spaventoso dalla descrizione del nido e della Regina che ha veramente un aspetto terribile.
    Questo capitolo è degno dei migliori film di fantascienza perché sembra proprio di essere lì. La tua scrittura è talmente bella che immedesimarsi nella protagonista e ritrovarsi dove si trova lei, è davvero un attimo.
    Complimenti ancora Arianna.

  5. Non ha un aspetto rassicurante questa regina. Lo scienziato è caratterizzato molto bene. Non sarebbe né il primo né l’ultimo a sacrificare qualche suo simile per saperne di più. Brava, Arianna❤️

    1. Ciao Concetta! Ho cercato di descrivere la regina rimanendo fedele alla miniatura del gioco da tavolo 😁 grazie di essere passata❤️ Ho visto che hai appena pubblicato un episodio anche tu, arrivo!