La seconda birra 

Serie: L'ultima birra insieme


Paolo ha giĆ  le mani sulle mie spalle, sono calde e morbide, l’olio alla lavanda scivola sulla mia pelle in modo delicato, c’è nell’aria il profumo del sesso, quello non dichiarato ma che sai perfettamente che sarĆ  avverato, ogni tanto sorseggia della birra dalla bottiglia e quando torna sul mio corpo, i brividi di freddo mi fanno eccitare ancora di più, e devo sforzare la mente ad essere più lucida possibile.

ā€œSei molto tesa.ā€

ā€œUn periodo pieno di dubbi.ā€

ā€œIo?ā€

ā€œNo, no. Anche se potrei non avere più tempo per tutto questo.ā€

ā€œPeccato.ā€

ā€œGiĆ .ā€

ā€œQualunque sia il problema io la vedo come un omicidio, lo ammazzi e non ci pensi più.ā€

Rabbrividisco di nuovo e questa volta per puro terrore, sapendo che quello che ha detto lui ĆØ una possibilitĆ  che continuo a vagliare.

ā€œPiù facile a dirsi che a farsi.ā€

Mi gira davanti a lui, occhi negli occhi, e mi toglie la maglietta piena di schizzi di colore.

ā€œBasta volerlo. Ma la birra? Non hai toccato nemmeno quella di oggi.ā€

ā€œĆˆ che vedi, io proprio non posso.ā€

Paolo mi guarda con occhi nuovi e mi abbraccia senza il minimo segno di passione.

ā€œLorenzo lo sa?ā€

ā€œNo. Per questo voglio tornare presto.ā€

Mi rimette la maglietta addosso e mi sfiora la guancia delicatamente.

ā€œAndrĆ  tutto bene. Vieni, ti accompagno io a casa.ā€

Per tutto il tempo nella macchina di Paolo ho desiderato che il mio problema fosse anche suo, invece ĆØ Lorenzo che devo affrontare e in un attimo ho assimilato che nulla, dentro la mia vita grigia e placida e monotona, ha un senso preciso e giusto, nemmeno io.

———————————————————————————————————–

Ha detto che stasera torna a casa a presto, lo spero.

Devo parlare, devo dirle tutto.

Sono notti che faccio finta di dormile accanto, beato e tranquillo, ma ĆØ lei quella che sta bene in questa vita piatta, senza mai un balzo, una propensione in avanti.

Lei che torna dal lavoro, io che se esco prima l’aspetto e preparo la cena, il sesso ogni tanto, tanto per farlo, i regali di Natale, la solita birra al nostro anniversario, questo non può più bastarmi, non ora che passati i vent’anni non c’è una spinta naturale e innata alla follia, ho bisogno che qualcosa mi scuota, ho bisogno di sentirmi vivo oltre il tempo.

Vado al frigorifero e mi prendo una birra, l’aspetto sul divano, deciso, irremovibile.

La porta di casa si apre con lentezza.

ā€œLorenzo, che ci fai lƬ?ā€

ā€œDevo parlarti.ā€

ā€œAnche io.ā€

ā€œComincio io, sennò non lo faccio più. Ti lascio, ĆØ finita, me ne vado.ā€

ā€œSono incinta.ā€

Un pugno diretto nello stomaco, un rifiuto totale, un senso di vomito insistente e quella dannata sensazione di essere impotente davanti a lei.

ā€œCazzo Anita no, sono giĆ  fin troppo relegato in questa vita, non passerò il mio tempo a mantenerlo e fargli delle pappette, sbarazzatene.ā€

ā€œAspetta, parliamone almeno.ā€

ā€œTu non hai capito, io me ne vado, ti mollo, mi fai schifo, io non voglio essere te, tu ti sei accontentata, sei una mediocre. Voglio di più.ā€

ā€œUn figlio ĆØ qualcosa di più.ā€

ā€œUn figlio ĆØ qualcosa di troppo. Che poi ĆØ mio?ā€

ā€œChe figlio di puttana, di chi vuoi che sia?ā€

ā€œNoi non scopiamo praticamente mai, da qualche parte andrai pure a sfogarti.ā€

ā€œIl bambino ĆØ tuo.ā€

ā€œSbagliato, ĆØ solo tuo Anita, solo tuo. Sei sola. Questo figlio non dovrebbe essere di nessuno. Io comunque non ne voglio sapere, che tu lo tenga o no, io non ci sono.ā€

Mentre sbatto la porta alle mie spalle mi sembra di sentire Anita piangere, mi scolo la bottiglia fino all’ultima goccia, questa ĆØ la nostra ultima birra insieme, tutto quello che chiedo ora ĆØ di essere libero.

Serie: L'ultima birra insieme


Avete messo Mi Piace1 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni