
Larva
Serie: Nemesis
- Episodio 1: Inizia il gioco!
- Episodio 2: Segnalino secrezione
- Episodio 3: Larva
- Episodio 4: Pilot
STAGIONE 1
Fortunatamente le docce non erano state danneggiate, così riuscii a togliermi quella roba di dosso.
Fu la doccia più rapida della mia vita, non avevo tempo da perdere. La luce intermittente o completamente assente in alcune stanze e quei rumori provenienti da chissà dove iniziavano a stancarmi. Non avrei voluto perdere il controllo, ma avevo i nervi a fior di pelle.
Quando fui nuovamente in corridoio, ripresi il mio giro dirigendomi alla stanza successiva: non ne rimanevano molte prima di raggiungere la cabina di pilotaggio.
Entrai nel laboratorio con un brutto presentimento, come se il mio istinto stesse cercando di mettermi in guardia. Certo, dopo il trauma causato dalla sostanza gelatinosa (che probabilmente non avrei superato nemmeno in cento anni di terapia) ormai mi aspettavo di tutto.
Comunque, al di là di ogni possibile spiegazione razionale, il mio istinto non aveva mai sbagliato.
Sentii dei passi, veloci e leggeri, simili a quelli di un bambino, ma il grande tavolo in acciaio al centro della stanza mi impediva di vedere chi o cosa ci fosse sul pavimento.
Avanzai lentamente, puntando il fucile verso il basso, e notai con stupore che le mie mani stavano tremando: non mi era mai successo prima.
Lui, accortosi della mia presenza, si precipitò dall’altro lato del tavolo. Insomma, stavamo facendo una sorta di girotondo che, dimenticando per un attimo la situazione di pericolo in cui mi trovavo, mi parve comico. Magari da un momento all’altro sarebbe partita persino la musica, mentre noi due continuavamo a girare intorno al tavolo senza incontrarci mai.
Gli dimostrai la mia furbizia facendo uno scatto improvviso e tornando indietro, interrompendo così il girotondo. Mi voltai e lo vidi: alto circa mezzo metro, somigliava a un gambero. Anzi no, forse mi ricordava più la forma di un ragno. Diciamo che, per capire cosa mi trovai davanti, dovreste immaginare un incrocio tra un ragno gigante e un gambero, di colore beige striato, ricoperto di quella sostanza schifosa che avevo lavato via dal mio corpo poco prima.
Ci guardammo negli occhi per qualche secondo. Non avevo mai visto niente di simile: il privilegio di poter osservare una nuova forma di vita si trasformò in euforia, che prese il sopravvento sulla paura. Chissà, forse ero il primo essere umano in assoluto ad aver incontrato una creatura simile. E probabilmente lui stava pensando la stessa cosa di me. Che fare in circostanze del genere? Tentare una comunicazione? Sperare di poter diventare amici, come in E.T.?
Mentre pensavo a tutte queste cose, lui iniziò a dimenare le zampe. Poi spalancò la bocca, emettendo un verso che ricordava il sibilo di un gattino arrabbiato.
Io indietreggiai e lui avanzò verso di me: non sembrava molto amichevole, evidentemente non conosceva il film E.T. Voleva aggredirmi, quindi non ebbi altra scelta e sparai. Morì al primo colpo.
Mi avvicinai per osservare meglio quel corpo ormai privo di vita, continuando a non credere ai miei occhi.
La sostanza gelatinosa era schizzata ovunque, ma per fortuna stavolta mi trovavo a debita distanza.
Tirando a indovinare, si trattava di un alieno giovane: ingenuo, impetuoso, scattante (tutti i cuccioli si somigliano).
Quasi mi dispiaceva averlo ucciso.
Il rumore dei passi di qualcuno che si stava avvicinando, mi fece riemergere dai miei pensieri. Mi volsi a guardare e sulla porta apparve la pilota.
«Grazie a Dio sei ancora viva! Come stai, sei ferita?»
Stavo quasi per rispondere, quando accadde un fatto davvero curioso: tutto si fermò. Nessun rumore in lontananza, nessuna luce intermittente, persino la pilota rimase immobile, come congelata. Intorno al suo corpo si materializzò poi una delle due carte giganti che avevo visto poco dopo essermi svegliata: lei divenne così parte della carta, come se si fosse trasformata in un enorme documento di identità. Accanto alla sua immagine, in quella strana posizione in cui era rimasta bloccata, comparve un’iscrizione: il numero 3 non può sopravvivere.
Dopo qualche secondo, la carta scomparve e tutto tornò come prima.
«Allora, come stai?»
Ancora intontita dalla visione, risposi: «Sto bene. Ho appena ucciso un cucciolo di alieno. Sua madre mi troverà e sarò fottuta. Ma sì, tutto bene».
Serie: Nemesis
- Episodio 1: Inizia il gioco!
- Episodio 2: Segnalino secrezione
- Episodio 3: Larva
- Episodio 4: Pilot
L’impronta realistica è davvero impressionante, mi sono sentita pure io la sostanza gelatinosa ovunque! E la naturalezza con la quale descrivi l’uccisione del cucciolo alieno, davvero ben riuscita questa mescolanza tra realtà e finzione.
Buongiorno Irene, grazie ❤️🤗
Ciao Arianna, mi piace molto il modo in cui stai continuando ad inserire l’elemento del gioco in questo racconto. Finalmente scopriamo l’identità del giocatore da eliminare. Il modo in cui l’hai descritto mi è piaciuto molto e mi ha ricordato le scene iniziali del film Jumanji (quello con the rock, non il primo) in cui per ogni giocatore veniva visualizzata una scheda. È una bella trovata ed è la parte più originale e che più mi sta affascinando di questa serie: un misto di realismo e componente “gioco” che si palesa, mettendo in crisi la protagonista.
Grazie, Marco 🙂
Credo che dovró capire almeno un po’ come funziona il gioco, per poter cogliere meglio il senso di questi tuoi racconti che ho potuto apprezzare solo in parte. Vado quindi a documentarmi e grazie per avermi stimolato a scoprire qualcosa di nuovo.
Grazie a te ❤️❤️❤️
Una via di mezzo tra un ragno e un gambero: un grillo delle cantine gigante? 🥶 Ma adesso il pilota sarà la prossima vittima? Aspetto con curiosità il prossimo episodio. Brava, Arianna! 👏👏👏
Grazie Concetta ❤️❤️❤️
Avvincente!!😲 Se quello che ha ucciso Scout era un cucciolo non oso immaginare la versione adulta. Ho una curiosità: anche il pilota ha una missione da compiere nel gioco?
Ciao Tizianuccia❤️ Sì, in Nemesis ogni personaggio ha una sua personale missione che rimane segreta fino alla fine del gioco (la missione di Scout è quella di uccidere il pilota, anche se nel gioco non è possibile uccidere direttamente qualcuno, ma fare in modo, ad esempio, che gli accada qualcosa).
Ok, adesso ho un’idea più precisa
Ciao Arianna. Ok che sono per ora solamente tre episodi, ma questo è il mio preferito. Il ritmo della narrazione è vivacissimo, le immagini nitide, chiare. Esattamente come stare dentro al gioco, a una realtà virtuale.
Inutile dire che i ragni mi terrorizzato, come al 99% di noi 😅 E si, se ha una mamma, mi sa che sei proprio fottuta!
Grazie Cristiana! Sono felice che l’episodio ti sia piaciuto ❤️
Scout è decisamente simpatica, è riuscita a farmi sorridere nonostante la tensione. Ma il numero 3 è il capitano?
Bravissima Arianna!
Il numero 3 è il pilota (poveraccio😅). Grazie❤️
@Melania Mi hai fatto riflettere su una cosa: capitano e pilota potrebbero essere confusi🤔 in Nemesis si tratta di due diversi personaggi, ma non so se sceglierne un altro per non confondere le idee (in alternativa ci sarebbero: lo scienziato e il meccanico). Vedremo…😁
In effetti io avevo fatto confusione😂
Bello sviluppo.
Grazie 🙂