
Lei
Serie: Incontri
Ho già un ritardo di dieci minuti.
Quando stamattina mi ha scritto quel ragazzo sull’app di incontri ho deciso di incontrarlo senza pensarci troppo.
Probabilmente ero già fatta, quando fumi più erba che sigarette è difficile dire quando si è fatti o no. Esco di casa senza nemmeno truccarmi, metto su le prime cose che trovo nel mio armadio monocromatico: maglietta nera su pantaloni neri. Non ho voglia di apparire.
Arrivo dove ci siamo dati appuntamento, piove forte ma lo vedo subito mi aspetta sotto una tettoia, sembra spazientito e si guarda intorno.
Immagino che dopo aver visto le mie foto si aspettasse una me più magra e decisamente più curata, magari con un buon profumo di quelli di marca e i capelli in ordine. Oggi gli va male, la pioggia tira sempre fuori la mia versione più sciatta.
Mi avvicino, una stretta di mano poco convinta, due baci sulla guancia. Lo invito ad accompagnarmi a comprare le sigarette. Ha una stringa slacciata ma non si ferma, mi corre dietro come uno di quei cagnolini fastidiosi che saltellano dappertutto.
Arrivati al distributore mi rendo conto che non lo conosco nemmeno e già sto dando ordini. Bella presentazione come al solito… Penso che avere la situazione in pugno sia l’unica cosa che mi renda davvero sicura. Trovare una persona disposta ad obbedirmi mi mette a mio agio. Pochi pensieri, io ordino, tu agisci. Nessuna sorpresa. Tutto come previsto. Facile. E’ per questo che studio regia.
Intanto mi ha portata a casa, “qui almeno non piove”.
L’odore del legno ammuffito che viene dal parquet mi infastidisce e mi colpisce allo stesso tempo. L’idea di una casa vissuta non fa altro che ricordarmi che il tempo scorre per tutti e io sono stata talmente impegnata con lo studio e il lavoro che adesso mi trovo sospesa in una vita piena di cose da fare ma senza nessuno con cui viverla.
Basta, sto ricominciando a pensare troppo, lo odio.Mi siedo per terra, prendo il telefono e avvio la riproduzione casuale. Bleu di Worakls, non potrebbe essere capitata canzone migliore. Inizio a mischiare l’erba al tabacco.
Lui mi guarda come se non avesse nulla da dirmi, seduto per terra non lontano da me, ma comunque non così vicino da potermi toccare. Sembra imbarazzato dal silenzio. Non capisce che il sogno di qualunque donna è trovare proprio qualcuno con cui dividere i silenzi?
Il joint, come spesso accade, facilita le cose e rilassa la situazione. Ci sdraiamo sul letto stretto, pensato per una persona sola, coontinuo a fumare e mi giro verso di lui. Baci al gusto di fumo che riempiono i polmoni e svuotano la testa. I pensieri sono spariti di nuovo, posso lasciarmi andare.
Non è la prima volta che mi succede. Trovo persone nuove sulle varie app ogni settimana. Appuntamenti tutti diversi che seguono tutti lo stesso copione.
Nessuna sorpresa. Tutto come previsto. Facile.
Non sei diverso da uno dei tanti con cui sono uscita nell’ultimo periodo. Perchè non ti comporti diversamente? Perchè non mi capisci? Perchè non mi chiedi di restare?
Serie: Incontri
Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
Marte e venere come specchi dell’animo. cambio di prospettiva ben studiato ed articolato. Molto bene. Mi piace, intriga, proseguo.
Complimenti all’ autore e curiosità..come nasce questa storia?
Mi piace molto il cambio di prospettiva, le due versione lui e lei funzionano bene.
Più si procede e più si conoscono i caratteri, i pensieri, i punti di vista della stessa scena. Fantastico come riesci a creare le immagini, le dinamiche. Sembra un movimento di macchina unico. Interessante anche il concetto di “facilità” e “normalità” espresso da lei, come se ci fosse qualcosa di scontato e già visto.
“…il sogno di qualunque donna è trovare proprio qualcuno con cui dividere i silenzi?” : bellissima!
Grazie Simone
Soltanto leggendo lei il racconto prende forma e colore. Sembra che in questa giornata lei abbia bisogno di lui quanto un fiore ha bisogno della pioggia , che poi si ritrovi fradicio è quasi naturale. In quel parquet umido hanno forse provato a improvvisare un sole caldo.
Ciao Sara, è bello che tu veda dei colori nella storia; io la immagino nera come i vestiti di lei, al limite con qualche sfumatura di grigio. Trovo sempre interessante come ognuno leggendo un testo lo possa interpretare secondo il suo essere e non secondo il pensiero dell’autore… è un pò come se il testo si liberasse da colui che l’ha scritto diventando di tutti.
Fantastico, dai titoli dovevo intuirlo che si trattava di un gioco di punti di vista. Spesso nelle scuole di scrittura viene chiesto di raccontare la stessa storia da prospettive differenti e l’effetto (proprio come in questo caso) è sempre sorprendente. Esercizi di stile a parte, la storia sa di iper realismo e di solitudine; sa di contemporaneità, di scenari metropolitani e persone che si stringono nei loro cappotti e in incontri delosati. Bello davvero, lo stralcio che più mi ha colpito è stato “Non capisce che il sogno di qualunque donna è trovare proprio qualcuno con cui dividere i silenzi?” (Concetto già sentito da qualche parte ma in questa storia si incastra a meraviglia). Unica domanda: questa micro-serie termina qui, giusto?
Ciao Tiziano, grazie per i complimenti. Non ho mai partecipato a una scuola di scrittura, il primo racconto è il mio punto di vista su una situazione realmente accaduta. Questo episodio è invece un tentativo di elaborare quello che poteva passare nella testa della ragazza. Condivido pienamente il fatto che quello del condividere i silenzi non è unconcetto particolarmente originale ma come dici se usato nel momento giusto può sempre essere suggestivo…
per quanto riguarda gli episodi ce n’è programmato ancora almeno uno 😉