LibriCK – La rivista degli scrittori | N. 11

La libertà dei grandi

Stralcio di Editoriale

[…] Dov’è il nesso tra la scrittura e la prigionia? Ma è ovvio: quando scrivere o pubblicare è un’ossessione non più dipendente dalla nostra volontà, ma imposta dall’alto, da una mano invisibile, beh, significa che siamo prigionieri della scrittura; prigionieri dei rituali dell’editoria; prigionieri di una passione ardente e di un sogno che si è fatto realtà. Lo sa bene Paul Sheldon, protagonista di Misery (Stephen King), ampiamente sviluppato in un articolo di questo numero; Paul Sheldon costretto dalla sua “ammiratrice numero uno” a scrivere un nuovo romanzo, in una condizione di assoluta costrizione psico fisica. Ha forse avuto la possibilità di scegliere, di andare altrove e di lasciare che Il ritorno di Misery non venisse scritto? No. Annie Wilkes ha imprigionato uno scrittore grande per obbligarlo a creare. Non avrebbe certamente privato della libertà uno scrittore mediocre, no. Le serviva uno scrittore grande a cui togliere la libertà per costringerlo a produrre letteratura. Ma ora viene la parte consolatoria di questo discorso: sia pure in uno stato di costrizione, nel flusso creativo e artistico in cui talvolta si è costretti a navigare si trova una forma di appagamento e di riscatto che neanche la libertà può regalare. Nel flusso creativo si è vivi e vitali. Nel flusso creativo si trova la libertà dei grandi. Nel flusso creativo Paul Sheldon conoscerà il proprio riscatto e il proprio destino.

Tiziano Pitisci

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