
L’inizio di tutto
Serie: L'inizio di tutto
- Episodio 1: L’inizio di tutto
STAGIONE 1
Avevo appena varcato la soglia dell’ingresso della mia scuola.
Tutto era così silenzioso, buio e tetro… c’era qualcosa che non andava.
Era un giorno di settembre ed era ormai notte. Sono anni che soffro di insonnia e vari problemi ma quella notte mi sentivo diversa, stranita. Un miscuglio di sensazioni che non saprei descrivere.
Mi coricai nel mio amato lettone che nei miei momenti difficili era sempre stato un fedele compagno dove mi rifugiavo come quando un bambino è ancora nel grembo della propria madre.
Dopo aver scrollato un po’ le varie notizie e video sul mio cellulare, mi preparai per dormire.
Crollai subito, cosa molto insolita visto che anche in quei pochi giorni che riuscivo a dormire, ogni volta dovevo comunque girarmi e rigirarmi ma quella volta non fu così.
Quando aprii gli occhi mi accorsi di trovarmi fuori la mia scuola. Il cielo era ricoperto dei classici colori da tramonto e nell’aria si sentiva quella brezza marina irriconoscibile (la mia scuola era situata in una zona di mare).
Non sapevo perché mi trovavo lì ma decisi, anche se titubante, di varcare la soglia dell’ingresso della mia scuola. Tutto era così silenzioso, buio e tetro… c’era qualcosa che non andava.
Si sentiva un forte odore di incenso, odore che odiavo terribilmente perché mi procurava un prurito indescrivibile al naso. In quel silenzio assordante si udivano in lontananza dei lamenti, non riuscivo a capire di cosa si trattasse perché probabilmente proveniva da una delle zone più lontane di quel piano.
Decisi di incamminarmi e di non rimanere ferma, immobile anche se per la mancanza di coraggio ogni movimento era un impresa.
Alla mia sinistra avevo la sedia dove il custode si sedeva ogni giorno nell’attesa di qualche chiamata da parte dei professori o di qualche chiacchiera. Davanti invece si trovava un scalinata di uno, scalini che si collegava facendo in modo spigoloso al lato destro, dove ci si poteva trovare la porta dell’aula di scienze.
Decisi di salire questa scala. Mi fermai davanti a me dove c’era sia l’area bar che in quel momento (giustamente) era chiusa, le scale che portavano allo scantinato dove ci si trovava l’area palestra (dove anche di giorno era mega inquietante, infatti si vociferavano molte leggende) e per finire la scala che conduceva ai piani superiori.
Decisi di andare per l’area bar ma non fermandomi lì, ma continuando a camminare svoltando a destra.
Qui era un svolta e risvolta del corridoio dove si situavano le classi e dei bagni alternati ogni tot classe. Man mano che percorrevo il corridoio, i lamenti si sentivano più forti.
Ad un tratto mi fermai.
Vidi che da un aula c’era una luce e da lì, sulla parete situata di fronte, c’era la sagoma di un prete inginocchiato davanti una croce. In quel momento parve che tutto si fermò, anche il mio cuore perse qualche battito.
Decisi rapidamente di tornare indietro, ma fu una decisione che fece cambiare drasticamente tutto ciò che stava per succedere.
Scesi di fretta e furia le scale, per ritrovarmi accanto la sedia del custode. Tutto era buio e la porta d’ingresso era chiusa, impossibile d’aprire visto che era fatta di ferro.
Comparvero delle candele che illuminavano l’area che era completamente al buio, e dalle scale del piano superiore si iniziarono ad udire dei canti, canti inquietanti.
Quei canti erano sempre più forti, come se qualcosa si stesse avvicinando. Non sapevo che fare, ero in totale panico e sentivo che le mie forze si stavano prosciugando pian piano inspiegabilmente. D’un tratto da quelle scale, dove si udivano dei canti, vidi come se qualcuno stesse scendendo con delle candele in mano. Nemmeno il tempo di accorgermi che sbucarono da quel muro che ci separava, delle bambole. Bambole malconce, con i capelli sporchi insomma delle bambole non carine e coccolose. Quando si accorsero della mia presenza, si fiondarono verso di me.
Con tutte le mie forze cercai di difendermi anche se le mie forze erano quasi completamente state assorbite da quegli esseri demoniaci. Mi parlavano in una lingua che non comprendevo ma la cosa certa è che quei esseri volevano me.
Una di loro riuscì a prendermi, la sua presa su di me era disumana.
Piansi, piansi di dolore e sentivo che il mio cuore avrebbe retto per poco.
Ero ormai sfinita, i suoi occhi demoniaci mi osservavano e nel mentre non smetteva nel saltarmi addosso anche se io cercavo con tutta me stessa di liberarmi per scappare in qualche modo.
D’un tratto…il buio.
Aprii gli occhi saltando letteralmente da quel sogno, i battiti del mio cuore erano così veloci che pensavo di esser arrivata quasi ad avere un infarto.
Si trattava tutto di un sogno, anzi un incubo.
Dopo molto, anche se terrorizzata, tornai a dormire. Da quella notte mi sentivo sempre osservata, in ogni momento della mia giornata e in qualunque luogo.
Parlando con un mio amico, che da giorni mi vedeva angosciata e impaurita di tutto, lui mi consigliò di parlare con il professore di religione della scuola.
Rimandai spesso il momento perché intimorita di scoprire qualcosa di spaventoso ma un giorno, affiancata dal mio amico, mi feci coraggio.
Gli raccontai tutto, quasi per filo e per segno. Ma la sua risposta? Niente, la sua risposta fu che probabilmente prima di andare a dormire mi ero vista qualche film horror, cosa non vera. Erano mesi che non guardavo film horror.
Non ebbi mai una risposta, e quella maledetta sensazione che qualcuno mi osservava non scomparì anzi ebbi altri incubi disturbanti.
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- Episodio 1: L’inizio di tutto
Dovresti fare una revisione!