L’isola delle Stelle

Nel buio tiepido della cameretta, solo una piccola lampada a forma di razzo proietta luce sulle pareti, che tremolano come onde. Il bambino รจ sotto le coperte, gli occhi ancora pieni di sonno ma spalancati, mentre il padre siede accanto a lui, con un libro mai scritto in mano.

ยซStaseraโ€ฆยป inizia, la voce bassa e calda. ยซTi porto sullโ€™Isola delle Stelle.ยป

Il bambino si stringe il peluche al petto e sorride.

ยซLโ€™Isola delle Stelle si trova molto, molto lontano. Cosรฌ lontano che non ci si puรฒ arrivare in nave, nรฉ in aereo. Ci arrivi solo se chiudi gli occhi e ci credi abbastanza. Lรฌ vivono creature strane: leoni con la criniera fatta di nuvole, alberi che raccontano storie e laghi che riflettono sogni invece del cielo.ยป

Il bambino ascolta, immobile. Solo il dito accarezza il bordo della coperta, avanti e indietro.

ยซUn giornoยป continua il padre. ยซArrivรฒ un piccolo esploratore. Aveva un elmetto troppo grande per la testa e uno zainetto pieno di biscotti. Costruรฌ un razzo con i fogli delle sue storie preferite e volรฒ oltre le nuvole. E quando tutto diventรฒ silenzioso, la vide: lโ€™Isola delle Stelle, che brillava anche al buio.ยป

Il bambino socchiude gli occhi.

ยซCosa cโ€™era sullโ€™isola?ยป chiede, giร  mezzo dentro il sogno.

Il padre sorride.

ยซCโ€™era un faro che mandava luce al contrario, giรน nel cuore della Terra. E una torre dove viveva un Custode. Il Custode proteggeva un segreto: un seme che sbocciava solo quando qualcuno rideva forte come faceva lui, quel riso che faceva tremare i vetri della cameretta. Ma nessuno rideva piรน, sullโ€™isola.ยป

Il bambino non parla. Respira piano.

ยซCosรฌ il piccolo esploratore si mise a raccontare barzellette agli alberi. Ballava con i leoni. Faceva il solletico ai pesci. E un giorno, lโ€™isola rise. Tutta. E allora il seme fiorรฌ, e da quel fiore nacque una stella nuova, che non era in cielo: era nel suo cuore.ยป

Il padre si ferma. Guarda il viso del bambino, calmo, sereno, perso in un mondo tutto suo.

ยซPapร โ€ฆยป mormora il piccolo. ยซDomani mi ci porti, sullโ€™isola?ยป

ยซOgni volta che vuoiยป risponde lui, chinandosi per baciarlo sulla fronte. ยซIo sono sempre lรฌ.ยป

Il bambino non risponde. Il respiro รจ lento, regolare. Gli occhi chiusi, il sorriso sulle labbra.

La porta della cameretta si apre piano. Una donna entra in punta di piedi. Ha gli occhi rossi. In mano la divisa che stringe ogni sera, come se potesse ancora scaldarsi.

Guarda il letto. Il bambino fa la vocina del papร , poi la sua.

ยซSalta sullโ€™aquila, papร โ€ฆ guardaโ€ฆ siamo arrivatiโ€ฆยป

La donna si morde le labbra. Resta immobile, mentre suo figlio ride piano nel sonno, accarezzando il cuscino come se fosse una mano. Poi si avvicina, e si siede al posto dove si sedeva lui ogni notte, senza far rumore.

Guarda il soffitto, le ombre che ballano. Chiude gli occhi. Vorrebbe tanto sentire anche lei quella voce. Ma non cโ€™รจ suono. Solo il respiro di un bambino che sogna unโ€™isola dove i padri restano per sempre.

Si lascia andare, per un istante, fingendo di essere lรฌ anche lei.

Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni