
L’ombra della maledizione
Serie: Lo spettro della foresta di Khoun
- Episodio 1: Sam e Bill
- Episodio 2: Iris
- Episodio 3: L’ombra della maledizione
- Episodio 4: Segreti e Maledizioni
- Episodio 5: Il giuramento tradito
STAGIONE 1
«È solo un sogno» ripeteva tra sé San’Aten, cercando di esorcizzare l’ansia che, dopo ogni risveglio, opprimeva la sua anima. «Non posso sprecare il mio tempo con questi inutili pensieri. Si avvicina il giorno della partenza, devo preoccuparmi solo di questo.»
Parole che risuonavano inconsistenti mentre i suoi occhi si posavano su Iris. Era scesa al lago per lavare i panni, mentre lui era rimasto in casa. La osservava dalla finestra, trattenuto dal timore di disturbarla.
Quando rientrò, le andò incontro con un entusiasmo che non fu in grado di dissimulare. «Aspetta, è troppo pesante» disse, afferrando la cesta del bucato. «Stavo riflettendo su una questione che merita la tua attenzione. Il tetto del fienile è danneggiato e potrei ripararlo. L’inverno non è ancora passato, ed è meglio assicurare un riparo sicuro e asciutto agli animali.»
Iris sorrise con accondiscendenza. «Povero Mores, alla sua età dovrebbe passare più tempo al caldo, ma finora non è stato possibile.»
«È deciso.»
San’Aten lavorò con fervore, martellando sui chiodi e rinforzando le travi fino a tardo pomeriggio. Quando posò il martello, si asciugò la fronte con il dorso della mano e osservò soddisfatto il tetto appena riparato. Una folata di vento freddo gli sfiorò il viso, facendolo rabbrividire.
Le nuvole si erano addensate e un’ombra grigia avanzava verso di loro.
Rientrato in casa, il tepore del focolare lo accolse, insieme al lieve profumo di erbe che aleggiava nell’aria. Iris stava sistemando il bucato piegato accanto al camino e si voltò al suo ingresso.
«Goibniu e Mores passeranno le prossime notti all’asciutto» precisò soddisfatto.
«Non dovevi sforzarti tanto» osservò lei preoccupata.
San’Aten fece spallucce e passò una mano sul volto, come se volesse cancellare l’espressione abbattuta. «Non dormo bene, per questo sembro stanco. Dal giorno dell’incidente faccio sempre lo stesso sogno, e al mattino mi risveglio più stanco della sera precedente.»
«Vuoi raccontarmelo?»
Lui esitò un istante. Non voleva parlare, ma il modo in cui il sogno lo tormentava notte dopo notte lo costrinse a farlo. Si passò una mano tra i capelli, poi inspirò a pieni polmoni.
«Vago per la foresta finché un pianto inconsolabile attira la mia attenzione. La sua tristezza penetra in me come una lama che affonda, sempre più in fondo, nel mio cuore. Alla fine, mi ritrovo davanti al feretro di ghiaccio di una donna. Non posso distinguere il volto, solo le lacrime che scorrono lungo le guance. Cerco in tutti i modi di frantumare il ghiaccio, ma non ci riesco. Non posso nemmeno spostare quel funesto giaciglio perché un groviglio di edera lo fissa al terreno. Alla fine, il suo sconforto diventa il mio. Mi sveglio mentre mi sussurra un unico messaggio: «Non puoi infrangere la mia prigione. Non puoi liberarmi dal gelo che attanaglia il mio cuore. Abbandona la tua impresa. In questa terra troverai solo morte e disperazione.»
Iris si lasciò cadere sulla sedia.
«Ti senti male?» chiese subito il conte.
Lo fissava quasi senza battere ciglio. «Sei sotto l’influenza di un potente incantesimo. Ti sta attirando in una trappola» disse tutto d’un fiato.
«Chi mi vorrebbe imprigionare? Non capisco.»
Iris strinse il grembiule. Il suo sguardo vagava per la stanza in cerca di una via di fuga senza trovarla.
«Parla! Non avere paura.»
«È uno spettro, un’anima tormentata, intrappolata tra la vita e la morte. In un tempo lontano, era una principessa venuta in queste terre per far visita a un parente. Conobbe un giovane, un nobile signore, e il suo cuore, ancora inesperto, si consegnò a lui senza esitazione. Si giurarono amore eterno, ma quando fece ritorno a casa, lui infranse la promessa e prese in moglie un’altra.»
La voce di Iris era ridotta a un sussurro.
«Il resto è avvolto dal mistero. Si dice che fuggì dal suo palazzo, spinta da una forza che nessuno poteva comprendere. Forse cercava risposte, o vendetta. La gente di Glanghery crede che sia tornata per fuggire insieme al suo amante… ma sono convinta che si sbaglino.»
Iris era sempre più immersa nel suo racconto
«La verità… è che si perse nella foresta. Sola, avvolta dal gelo e dalla disperazione, con il cuore in frantumi. Il suo respiro si fece sempre più debole, le forze la abbandonarono… piano piano, fino a esaurirsi del tutto. Forse cadde in un sonno eterno, o forse fu la consapevolezza della fine a chiuderle gli occhi. Ma prima di lasciarsi andare all’ultimo respiro, invocò una potente maledizione, così potente da dannare per sempre la terra che le aveva rubato tutto. Quando il re, suo padre, giunse qui a Khuon, era ormai troppo tardi. I druidi di corte le diedero una sepoltura degna di una regina nel cuore della foresta. La racchiusero in una bara di ghiaccio, perché il tempo non potesse deteriorare il suo corpo. Ma il tempo non può placare il dolore. Il tempo non può spegnere il desiderio di vendetta.»
Il tono era cambiato ancora. Era più pungente, aspro.
«Da allora, il suo spirito vaga senza pace. Odia queste terre e chiunque le abiti. Considera tutti colpevoli della sua solitudine, del suo tormento. Gli abitanti di Glanghery hanno paura di lei, non attraversano la foresta dopo il calare del sole: chi lo fa, non torna indietro. Ma con alcuni la sua vendetta è più sottile… più crudele. Si insinua nei loro sogni, tormenta la mente fino a farla impazzire. E alla fine li chiama a sè…li attira nel cuore della foresta… e di loro non si sa più nulla.»
Il conte di San’Aten voleva dissimulare il turbinio di emozioni che lo avvolgeva ma non ne fu capace. «Sono solo leggende» disse con voce incerta. «Non farti suggestionare da queste storie.»
«Non sottovalutate il pericolo che corri» replicò lei con voce implorante. «Mio padre fece lo stesso errore, e oggi non è qui con me. Devi promettermi che non ti addentrerai nella foresta di notte. Giuralo?»
«Non mi succederà niente di male» rispose prima di volgere lo sguardo alla finestra. Il suo riflesso lo osservava, carico di dubbi.
Serie: Lo spettro della foresta di Khoun
- Episodio 1: Sam e Bill
- Episodio 2: Iris
- Episodio 3: L’ombra della maledizione
- Episodio 4: Segreti e Maledizioni
- Episodio 5: Il giuramento tradito
Ho adorato l’immagine della donna che piange all’interno della bara di ghiaccio, percependo tutta la sua solitudine. Le parole di Iris, che dipingono di lei un’immagine profondamente diversa da quella che mi ero fatta, mi lasciano perplessa. La storia che stai creando è davvero molto bella e ricca degli elementi tipici delle leggende antiche come il divieto di addentrarsi nel bosco di notte. Temo che l’avvertimento di Iris rimarrà inascoltato.
La figura dello spettro è centrale e da consistenza al tema della storia. Ora è solo abbozzata ma nei prossimi episodi tutto sarà più chiaro. Il conte ci guida verso la verità….
Si sta trasformando in una storia di fantasmi, mi piace!
Il racconto di Iris della principessa e della maledizione carica il finale di tensione, lasciando il lettore con la voglia di leggere il secondo episodio… cosa che aspetto 🙂
il prossimo episodio, volevo dire
Lei è la vera protagonista…
Bella la leggenda raccontata e bello l’episodio in generale. Complimenti!!!! 👏👏
Mi è piaciuta molto la leggenda della donna sepolta nel ghiaccio, brava!
Grazie❤️