
Maturazione
Serie: Un pessimo desiderio
- Episodio 1: Colpevolezza
- Episodio 2: Pareti levigate
- Episodio 3: Aspirine
- Episodio 4: Lavaggio Speciale Sport – 52 minuti
- Episodio 5: Incrostazioni
- Episodio 6: Fiammeggiante
- Episodio 7: Curiosità
- Episodio 8: Ingredienti
- Episodio 9: Riflessi
- Episodio 10: Panino papale
- Episodio 1: Ricreazione
- Episodio 2: Girasole
- Episodio 3: Turchese
- Episodio 4: Pris
- Episodio 5: Maturazione
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Nel silenzio di un salotto lurido, rotto dai respiri concitati di terrore di un minorenne amante degli stupri imposti con le minacce e la violenza ai danni di ragazzine incapaci di difendersi e di reagire, la risata della cagna di nome Priscilla risuonò con la stessa potenza di una solenne campana suonata a morto.
– Povero il mio Michi. Hai fatto bene! È così che ci si libera di un’amica fastidiosa e ingombrante. Ma dimmi, ho perso tanto sangue? Hai dovuto ripulire tutto dopo? – Il cane si mosse di scatto, in una angosciante danza serpentina, ondeggiava emettendo degli strani scricchiolii interni mentre si avvicinava alle gambe del ragazzo atterrito.
Lui urlava tremante e scalciava scompostamente. La sua vescica aveva ceduto creando un’ampia pozza lucente sul pavimento, un gruppetto di biscotti Nivalis rotti assorbivano assetati, aumentando di dimensioni e scurendosi appena.
– Lo sai che dopo che ti avrò ringraziato a dovere, non riuscirai più a punire le ragazzine indifese e paralizzate dalla vergogna, colpevoli solo di considerarti un essere abietto e insignificante? – Il cane emise una risata fanciullesca ancora più inquietante di quella voce da demone canino maligno proveniente da un trentatrè giri ascoltato al contrario.
Pris zigzagò come un enorme sacco pieno di serpenti velenosi ben organizzati. Michele gracchiò tutto il suo rimorso e la sua paura, scalciò debolmente colpendo una delle zampe anteriori fratturate di quella creatura amorfa affezionata, era molle e fece il suono di un palloncino pieno d’acqua.
– Sei pronto a ricevere tutta la mia gratitudine? – disse scodinzolando, piegando la testa e scoprendo una fila di denti affilati e gialli in una parodia di sorriso cortese.
Qualcosa nella mente di Michele si ruppe, un filo di seta sottilissimo di una delicata ragnatela che teneva assieme la ragione, qualche pensiero basilare e una serie infinita di organi genitali femminili a formare un agglomerato roseo indistinguibile, tutto crollò facendo il rumore di un bollito di carne lasciato cadere su una lastra di marmo di uno chef impazzito: così il pianto si trasformò in una risata deforme e priva di senso.
Il cane affondò i suoi denti nella tenera carne del basso ventre di Michele chiamato affettuosamente dal padre Pippo, masticava con gusto e lacerava ogni cosa con estrema facilità, tendini filamentosi opponevano una debole resistenza e il suono del sangue aspirato con quella bocca feroce spense qualunque forma di pensiero.
Michi aveva abbandonato quel chilo e due di materia organica chiamata cervello nel salotto sudicio della sua vecchia casa. Dissolvenza in nero.
* * *
Dalila stava filmando orgogliosa il grande giorno.
Quella data tanto attesa in cui avrebbe dato l’esame era finalmente giunta. Una maturanda pronta ad essere colta dal mondo.
Si chiedeva, sorridendo a perfetti sconosciuti, cosa stesse facendo poco prima. Stava filmando? Sì, probabilmente era così, come sempre, ma la sua mente le mandava dei flash strani, come degli slip color turchese indossati da una ragazzina tremante dal pelo arancione.
Scosse la testa con una risata fatta col naso e spostò l’inquadratura sulla commissione giudicante. La presidente era una signora sulla cinquantina dai capelli di un rosso esageratamente acceso, lunghi e mossi, fissati da un grosso mollettone a lisca di pesce con uno squallido motivo tartarugato. Parlottava allegramente con un professore simile ad un Babbo Natale palestrato che le sedeva accanto, un Santa Klaus dalla voce calda e graffiata che risaltava su tutte e la sua risata esplosiva metteva allegria a prescindere dall’argomento della conversazione.
D’un tratto la donna che doveva valutare il suo grado di preparazione la guardò, fissandola attraverso l’inquadratura di quel cellulare divenuto ormai il suo terzo occhio.
– Signorina Costantini. Prego si accomodi, stacchi o consegni quell’affare infernale ad un suo parente e diamo inizio all’esame per valutare la sua competenza tecnica. –
Poche persone sedute compostamente nella sala iniziarono ad applaudire senza troppa convinzione. Erano tutti agghindati e pettinati con eleganza e gusto, tranne quattro o cinque anziani che sembravano in vacanza su una nave da crociera.
Il padre le tolse di mano il suo prezioso cellulare: – Dallo a me, ci penso io a riprenderti. –
– Mi raccomando papà. Tienilo alto, non fare le tue solite riprese confuse dei piedi e del pavimento. –
Dalila si sistemò i pantaloni eleganti aggiustandoli sulla vita e stirandone le poche pieghe.
– Prego, signorina Costantini, si segga e si metta a suo agio. – La presidente indicò la poltrona messa a disposizione per gli esaminandi. Era una Weelko motorizzata d’alta qualità, foderata con un riposante rivestimento in poliuretano blu, facile da pulire.
Dalila notò l’utilissimo ritaglio quadrangolare sulla seduta che incorporava un vassoio inox per la raccolta dei residui organici.
La ragazza sotto esame, ebbe un leggero sussulto di dubbio e guardò la commissione con un’aria interrogativa e un pochino confusa. Il padre si avvicinò inquadrando la figura intera della figlia titubante.
Una signora tarchiata vestita da infermiera con un camice verde salvia si avvicinò trascinando rumorosamente una sedia scolastica che posò con decisione accanto alla ragazza. Il sorriso fasullo di quella caricatura di paramedico si spense istantaneamente guardando Dalila e assunse più la connotazione di un disgusto palese.
L’infermiera si allontanò camminando all’indietro, continuando a fissarla con la stessa espressione di rimprovero schifato.
– Si spogli e si metta comoda, signorina Costantini. – La voce calda e confortante del Babbo Natale palestrato aumentò i dubbi e il batticuore. Due signori del pubblico sollevarono i loro cellulari puntandoli con cura su di lei.
– Usi pure la sedia per poggiare gli indumenti rimossi. Mi raccomando di non trascurare nulla. – La professoressa Sapuppo, docente di filosofia e storia, fece un evidente cenno d’assenso con la testa come a suggerire alla sua alunna quanto importante fosse la cura mostrata nell’atto di svestirsi di fronte a loro.
Dalila guardò ancora una volta la commissione, la serietà nei loro sguardi metteva in evidenza il fatto che non si trattasse di un angosciante modo di fare dell’ironia.
Serie: Un pessimo desiderio
- Episodio 1: Ricreazione
- Episodio 2: Girasole
- Episodio 3: Turchese
- Episodio 4: Pris
- Episodio 5: Maturazione
Un racconto forte e disturbante, che trascina dentro immagini crude e inquietanti. Sembra quasi di vivere un incubo a occhi aperti: difficile da leggere, ma proprio per questo ancora più incisivo.
Ciao Lino! Che piacere leggere un tuo commento! Il racconto è nato più come una specie di violento contrasto tra la protagonista e il jinn trovato nella bottiglia di rum, ma durante la stesura ha assunto una dimensione horror che mi ha catturato sempre più. Ammetto che è il mio primissimo tentativo in questa zona poco illuminata di una storia, ma non posso negare quanto mi stia divertendo a immaginare questa tipologia di incubi alla Freddy Krueger. Nella realtà nessuno dei ragazzi viene ferito fisicamente, ma il potere del genio influisce più a livello inconscio… Beh dai, vedremo se riuscirò a mantenere un buon livello tra ansia, tensione e riscatti. Grazie infinite per la lettura!
Questo episodio è davvero angosciante. Ho provato la stessa sensazione che provavo quando leggevo i libri di Stephen King. Complimenti 👏👏 mi è piaciuto molto. Avrei letto il seguito tutto d’un fiato. Davvero bravo.
Hai messo insieme, in due righe, i complimenti più belli che mi siano stati fatti… ♥ Riuscire a trasmettere delle sensazioni attraverso un testo e addirittura far provare delle emozioni, non è facile. Io sono un dilettante, che un giorno ha pensato di raccontare qualcosa su questo sito. Ti giuro che la mia aspettativa più grande era quella di ricevere degli insulti velati, delle severe critiche e qualche consiglio pietoso su come migliorare il mio dizionario. Figurati che quando mi hanno chiesto di pubblicare il primo romanzo mai scritto, ho pensato che mi stessero prendendo per il “giro”…
Spero davvero di riuscire sempre a mantenere un buon livello di interesse. Grazie mille Tiziana, davvero. ♥
Te lo meriti. Sei bravissimo 👏👏