
Notti di stelle (A casa)
Serie: L'Impero della Stele
- Episodio 1: Notti di Stelle
- Episodio 2: Notti di Stelle (Il sogno)
- Episodio 3: Notti di Stelle (Selene)
- Episodio 4: Notti di Stelle (Ritorno a casa)
- Episodio 5: Notti di stelle (A casa)
- Episodio 6: Notti di Stelle (L’allenamento)
STAGIONE 1
“Quarantotto… quarantanove… c-cinquanta,” contava a bassa voce, sudando copiosamente, mentre Rea si avvicinava.
“Mamma!” esclamò lui, non potendo fare a meno di alzare la voce. “Ti ho lasciato che ti stavi allenando e ritorno che ti stai allenando ancora! Non dovresti anche riposare ogni tanto?”
Liara, che aveva appena terminato l’esercizio, si girò di scatto verso il figlio, con un sorriso che si allargò sul suo viso stanco. “Amore mio!!! Eccolo di ritorno!!” gridò con entusiasmo, correndo verso di lui per abbracciarlo.
“Mamma, sei tutta sudata!” protestò Rea con un sorriso tirato, cercando di divincolarsi dal suo abbraccio. “Mi farai puzzare ancor prima di cominciare l’allenamento. Smettila!”
Liara, una donna alta e robusta con capelli ricci castani raccolti in una coda alta, continuava a stringerlo affettuosamente. I suoi occhi neri, come il carbone, brillavano di una forza ineguagliabile, e le cicatrici sul suo corpo raccontavano storie di battaglie passate. Quella più profonda, sul ventre, era il ricordo indelebile del parto di Rea, ma lei non sembrava mai fermarsi, sempre in movimento, sempre pronta a lottare per la sua famiglia, inoltre Liara era stata un cavaliere del regno di Anjoha che aveva combattuto diverse battaglie contro il regno del Nord di Matos per poi ritirarsi dall’esercito e dalle guerre dopo essersi sposata con Jonah, padre di Rea e aver avuto il primo figlio Agaso primo genito e fratello maggiore di Rea.
“Dai, Rea, un po’ di affetto ci vuole, no?” disse Liara, ridendo. “E poi, mi chiedi di riposare? La forza si mantiene solo con l’allenamento, e guarda, guarda, ti mostro che a quarantadue anni posso ancora dimostrarne molti meno!”
Rea, scuotendo la testa con un sorriso sarcastico, ribatté: “Beh, oddio…” ma prima che potesse concludere la frase, la madre lo colpì con un deciso schiaffetto sulla nuca, ridendo di gusto.
“Te ne avrei dato qualcuno in più!” urlò Rea mentre si allontanava, camminando velocemente verso la strada che portava all’area di allenamento.
“Ehi! Attento che stasera tornerai a dormire qui, ricordatelo!” urlò Liara in risposta, ma il ragazzo ormai si era già allontanato, correndo lungo la strada di ciottoli. La via si snodava tra le case del villaggio, e proprio all’angolo, Rea vide un suo compagno di allenamenti uscire da una casa. Era Axel, un ragazzo della sua età che prendeva anche lui parte alle lezioni pomeridiane.
“Ehi, Rea!” lo salutò Axel alzando la mano, il sorriso largo sul viso.
Rea, pur con fretta, ricambiò il saluto, sollevando la mano e facendo un cenno di testa. Non poteva perdere altro tempo: doveva arrivare in anticipo all’allenamento, non voleva correre il rischio di essere l’ultimo, ma un piccolo sorriso si formò sul suo volto. Con Axel, forse l’unico amico maschio che avesse mai avuto, tutto sembrava più semplice come quando passavano i pomeriggi a fare duelli in modo spensierato, lontani dalla disciplina e dai doveri del villaggio. Ma ora non c’era più tempo. Dovette accelerare il passo, scomparendo tra le curve della strada che lo portava verso il campo.
Il campo di allenamento si estendeva in un ampio spiazzo polveroso, situato verso la zona est del villaggio. Manichini di fango, avvolti in sacchi di paglia e foglie, accuratamente posizionati, pronti ad essere utilizzati. Le baracche, costruite con travi di legno massiccio, custodivano armi e pezzi di armature, tutte rigorosamente sotto chiave.
Giunto sul posto, Rea si diresse senza verso il Maestro d’Armi, che si trovava al centro dello spiazzo, intento a sistemare i sacchi e le pietre sul terreno in modo meticoloso. Il suo volto, segnato da anni di duro lavoro, era concentrato, ma il suo sguardo era sempre vigile.
“Maestro, eccomi, come posso aiutarla?” chiese Rea, avvicinandosi con passo deciso, ma con un tono rispettoso, appena alle sue spalle.
Il Maestro, un uomo corpulento, molto alto e dalla folta chioma grigiastra, si voltò verso di lui con un sorriso appena accennato. “Ah, Rea, bentornato. Puoi andare a prendere le spade lunghe in legno per voi ragazzi più grandi e quelle corte per i più piccoli. Prendine una quindicina e altrettanti parabracci. Non vogliamo che qualcuno finisca per farsi male prima del grande giorno.” Con un cenno della testa, il Maestro indicò la baracca delle armi, una struttura che emanava il profumo di ferro e cuoio. Rea si affrettò a sistemare i parabracci e le spade sul terreno, sentendo la consistenza del legno sotto le mani e le schegge che fuoriuscivano dalle loro punte.
Lo spiazzo, prima quasi deserto, cominciò a riempirsi rapidamente. I ragazzi accorrevano ad alta voce, chiacchierando tra loro, ridendo e scherzando, mentre il sole faceva capolino tra le nuvole, illuminando l’intera scena con una luce dorata. Il rumore dei passi sulla terra battuta e delle armi che si scontravano riempiva l’aria.
Il Maestro, senza perdere tempo, si posizionò al centro del campo, piantò la sua spada nel terreno con un gesto preciso e risoluto, poi sbatté le mani ripetutamente per attirare l’attenzione di tutti. “Attenzione, ragazzi!” gridò con voce autoritaria, facendo in modo che il vociare si placasse. “Come vi ho già detto, quella di oggi sarà l’ultima lezione prima degli esami di specializzazione e di punteggio. Questo per i ragazzi dai sedici anni in su mentre per i più piccoli il vostro allenamento continuerà come al solito, in giornate separate.”
Un brivido percorse la schiena di Rea, come una scarica elettrica. L’idea di affrontare l’esame, l’ultimo passo per entrare a pieno titolo nel mondo dei combattenti, lo riempiva di adrenalina. Quella era la sua occasione, il momento in cui le sue capacità sarebbero state messe alla prova davanti a tutti. Gli esami si tenevano ogni due anni, e solo quelli che avevano compiuto sedici anni potevano prenderne parte. Unico, irripetibile.
Il Maestro, con un gesto deciso, iniziò a dividere i ragazzi in coppie. “… E per finire, Rea con Allyson” concluse, guardando il ragazzo con uno sguardo che sembrava avvertirlo di tenersi pronto.
Serie: L'Impero della Stele
- Episodio 1: Notti di Stelle
- Episodio 2: Notti di Stelle (Il sogno)
- Episodio 3: Notti di Stelle (Selene)
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- Episodio 6: Notti di Stelle (L’allenamento)
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