IL PRESEPE

Serie: STORIE DI GIOVANNI CARDILLO


Serie unica da dieci episodi per raccontare il Natale e l'arte del presepio napoletano, la sua bellezza e la tradizione da cui essa è sgorgata.

    STAGIONE 1

  • Episodio 1: IL PRESEPE

Le strade del paese avevano acquisito quella caratteristica aria natalizia da qualche giorno con tutte le lucine sgargianti, i lunghi serpentoni colorati e le stelle comete ad adornare balconi e finestre. 

È esplosa la bellezza pensò.

E poi, di quel freddo, Giovanni ne era pure contento: amava sbuffare nell’aria e osservare il suo respiro, per poi sorridere ogni qualvolta lo faceva senza nemmeno riuscire a smettere. Gli veniva automatico farlo, il movimento della bocca incontrollabile, e conoscendosi cercava sempre di nascondere il volto dietro la sua lunga sciarpa rossa, il collo avvolto da spirali di seta. 

Lungo la strada, di prima mattina, era solito imbattersi nei suoi amici i quali, giunto dicembre, si accalcavano il primo giorno del mese davanti il suo negozio per osservare le meraviglie messe in mostra.

«Mio padre mi ha insegnato quest’arte da criature, e lui a sua volta l’ha imparato da mio nonno» rivelò una volta. «So’ nat ammiezz e’ pastur e o’ ligname!»

Amava dirlo ad alta voce, per farsi sentire da quante più persone possibili: ogni volta, sfoggiava sempre uno splendido sorriso e mostrava al contempo, anche con un certo orgoglio, le statuine del presepe appena concluse e dipinte. Ormai era abituato a rispondere alle più disparate domande.

Suo padre era Gennaro Cardillo, uomo rude dotato di infinita calma e pazienza, noto artigiano presepiale e incredibile artista del legno. Grazie a lui conosceva le case, i pastori e gli animali, i ponti, gli alberelli e le montagne fin dal primo giorno di vita.

Anche in casa, Gennaro era accorto a ricreare in maniera dettagliata la bellezza della Betlemme dell’epoca, pur restando fedele alla tradizione napoletana, e di sera, le piccole lampadine poste ai piedi della grotta, splendevano vivide nella stanza col loro brillìo accecante.

Quell’arte l’aveva imparata da suo padre, e ne era fiero: come lui si svegliava alle sei del mattino, percorreva la strada fino al negozio e iniziava a creare pecore, pastori e personaggi vari.

«O’ ligname è comm a nu cristian,» gli ricordava il padre a ogni suo errore, «devi essere delicato, come se gli volessi dare ‘na carezza!»

Rise. 

Di carezze, dal padre, non ne aveva ricevuta nemmeno mezza. 

 

Serie: STORIE DI GIOVANNI CARDILLO


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