Ostacoli di nuvole
Se mi affaccio al lucernario della mia mansarda ho una vasta visione su tutto il paesaggio costituito prevalentemente dai tetti delle case dei miei vicini, dai campi che ne occupano un considerevole tratto, e dalle montagne che posso intravedere da lontano. In questo caso l’ostacolo potrebbe essere qualsiasi cosa: dalle montagne lontane al lampione della mia strada, ma non sono questi scogli fisici che mi impediscono di andare oltre perché anche negli spazi più spogli riesco a crearne togliendomi la possibilità di vedere meglio. È da tempo che cerco di intuire cosa c’è al di là di quello che mi permetto di vedere ma non ho mai avuto una risposta definitiva. Mi pongo questi limiti, il tempo passa e invece di crescere divento sempre più piccola come se in tutto questo tempo non avessi vissuto, come se fossi appena nata con tutto ancora da scoprire e da imparare ma con la differenza che la spensieratezza che spinge i bambini ad andare oltre ora è sostituita da paura e incertezza. La tua voglia di conoscere e di farti conoscere è ostacolata da te stessa. La curiosità di imparare a buttarsi e di scoprire che forse il mondo fuori non è troppo per te, che forse le altre persone non valgono così tanto in più rispetto a te. Saper di poter dare tanto ma non farlo perché non sai come farlo. Sapere di aver un’opinione su tutto ma non dirla perché non sai come dirla. Perdere tante occasioni di essere se stessi perché sottovaluti te stessa e sopravvaluti il mondo e chi ti sta intorno. È straziante aver bisogno di affetto, di compagnia, di contatto fisico e non riuscire nemmeno a chiedere un abbraccio o accennare un sorriso in mezzo a tanta gente per paura di doversi giustificare in un qualche modo. É straziante non riuscire a conoscere la vita oltre a te sapendo che la colpa è solo tua e del tuo sentirsi inadeguata in tutto. Nella confusione dei miei pensieri immaginavo potesse esserci un bosco con piccoli arbusti, imponenti alberi e un prato fiorito che emana diversi profumi, oppure una zona secca e desertica abbandonata e sconosciuta a chiunque, più semplicemente ci saranno altri piccoli centri urbani che magari neanche conosco, ma per quanto ne so al di là di questi ostacoli più o meno reali potrebbe esserci la soglia del pianeta che finisce in un buco nero preceduto da un burrone. Tante potrebbero essere le realtà, probabilmente anche diverse dalle mie, ma la verità non la so e chissà se mai la saprò. Ho provato tante volte a capire il significato di queste barriere astratte cercando il modo per non alzarle, ma non l’ho mai trovato. Ho tentato varie volte di uscire dal mio lucernario per abbattere questi ostacoli mentali, ma è come se fossi bloccata e ad ogni minimo progresso finivo sempre per rimanerci solo affacciata.
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa
Ho sentito il tuo racconto come fosse una pagina di diario cui affidare sofferenze e disillusioni. Bella l’immagine del lucernario da cui osserviamo il mondo che a volte, nella vita capita, prosegue il suo giro senza di noi. Il momento di saltarci sopra, come fosse una giostra, arriva per tutti. Prima o poi.
Grazie 💕
Ti capisco molto bene
💕