Padre Holmes
Serie: Buio al tramonto
- Episodio 1: Pesca grossa
- Episodio 2: Qualcosa che mi appartiene
- Episodio 3: Nicholas
- Episodio 4: George Robertson
- Episodio 5: Eliah Blackthorne
- Episodio 6: La pagina mancante
- Episodio 7: La svolta
- Episodio 8: Telefonata
- Episodio 9: Senza pensarci su
- Episodio 10: Padre Holmes
STAGIONE 1
Rotten Bridge – Stato del Montana
Capitolo 2
Padre Holmes
1
Passeggiava, come ogni sera da quando, tramite un’anonima busta marrone, gli erano stati comunicati gli esiti della biopsia. Camminare non avrebbe rinforzato il corpo al punto da annientare il cancro, ma lo spirito ne traeva vigore. E anche la fede.
Difficile credere che un sacerdote anziano potesse nutrire dubbi sull’esistenza di Dio, o sulla natura giusta dei suoi piani, e tuttavia era un essere umano. Un uomo, attaccato alla vita e nel profondo del cuore timoroso della morte. Come chiunque si trovasse in situazioni analoghe, si rendeva conto di come tutto stesse per finire, e si sentiva solo. Alla fine dovette accettare che in tutto ciò Dio non era di grande aiuto.
Aveva paura. Nonostante le scritture avessero codificato la morte rendendola poco più che un passaggio burocratico, il suo istinto gli diceva, quando le viscere gli si annodavano, che la morte invece era una terribile faccenda.
Quindi passeggiava, percorrendo il sentiero che cingeva il lago. E coccolato dallo sciabordare dell’acqua, dal canto delle ghiandaie, respirando l’aria limpida, ritrovava la pace, e il passo verso il giorno seguente gli sembrava un po’ meno pesante. Forse sarebbe guarito.
Ci credeva davvero? Ah, la fede! A quanto pare la raffigurazione di una grossa macchia scura in mezzo al suo cranio era stata più convincente di qualsiasi preghiera. Uno a zero per la scienza. Scacciò quel pensiero. La scienza non poteva essere negata, sarebbe stato assurdo farlo. Ma qualcosa oltre a ciò che si vede c’era, su questo non aveva dubbi.
Arrivò a un’insenatura dove le acque erano più calme. Un ragno acquatico galleggiava sulle punte delle zampette, un punto nero su uno specchio purpureo. La giornata stava giungendo al suo epilogo, in perfetta sincronia con il suo percorso. Ancora qualche passo e avrebbe raggiunto la spiaggia artificiale, completando il giro del lago. Quel posto gli permetteva di ritrovare la pace, ma solo in parte. Era bravo a nasconderlo, ma nel profondo dell’anima conservava un peso ancor più grave di quello procuratogli dalla malattia. Erano le conseguenze che la sua scomparsa avrebbe portato. E quando ci pensava, avvertiva il pericolo; non per lui, ma per le persone attorno, verso le quali si era preso un impegno.
Imboccò il sentiero che attraversava la pineta fino alla città. Il silenzio, escludendo il chiacchiericcio dei turisti che ammiravano il tramonto, era assoluto. Forse proprio per l’intensità di quel silenzio non poté ignorare i suoni che gli giunsero da qualche parte alle sue spalle. Si fermò ad ascoltare: qualcuno piangeva. Per un attimo pensò di lasciar stare; in fondo, anche lui aveva validi motivi per piangere, e nessuno si prendeva la briga di consolarlo. Poi ricordò che si era preso un impegno. Rammendò una parola: conseguenze.
Si voltò, e tornò sui suoi passi fino alla spiaggia, guardandosi attorno per capire da dove provenisse quel lamento. Al margine della spiaggia, dove la sabbia confinava con le conifere, scorse la fiamma traballante di un fuoco. Davanti al fuoco c’era un uomo.
Si avvicinò, e non ci mise molto a riconoscere Jonathan Atkins avvolto in una coperta di lana. Osservando quella scena, sentì la temperatura aumentare, e la camicia a maniche corte che indossava gli parve un po’ troppo stretta attorno al collo. Accanto ai resti carbonizzati di un falò che non era mai partito, c’erano alcune bottiglie di liquore vuote. Poco più in là – troppo vicina al falò – una tenda da pochi spiccioli. La zip della tendina era slacciata, e dall’interno Padre Holmes colse lo scintillio di tanti aghi sparsi sul pavimento.
Padre Holmes spostò lo sguardo su Jonathan. La fronte del ragazzo era imperlata di gocce di sudore. Il poveretto era scosso dai tremori. Non si accorse della presenza del prete; fissava un punto fisso nella sabbia.
“Ciao, Jonathan” disse Padre Holmes.
Il ragazzo alzò lo sguardo. Squadrò per qualche istante la nuova compagnia, lo sguardo vacuo e le pupille dilatate all’inverosimile. Poi la sua bocca si contrasse lentamente in un sorriso sbilenco, mettendo in mostra una fila di denti cariati.
“È arrivato Dio!” esclamò scoppiando in una risata che fece rabbrividire Padre Holmes.
“Mi dispiace, Padre Nostro” sbiascicò mimando il gesto di sistemare il nodo della cravatta, “ma ho altri accordi.” Si guardò attorno, come a voler controllare che nessuno li stesse spiando, poi rivoltosi di nuovo a Padre Holmes aggiunse: “con una persona che veste come Lei”. E scoppiò a ridere.
Padre Holmes indugiò un istante, decidendo se valesse la pena soffermarsi su quelle parole. Dopo tutto, era fatto da far schifo.
“Non vorrai farti trovare dallo Sceriffo Boone” lo rimproverò alla fine.
Il sorriso sulla bocca di Jonathan mutò in un ghigno.
“Lo Sceriffo?” disse, e sputò un grumo di catarro nella sabbia. “Ha piani anche per lui” disse con il tono di chi sa che tutto andrà per il verso giusto. “Non so quali, ma non può non avere piani per lo Sceriffo.”
Padre Holmes soppesava il significato delle parole.
“Chi è questa persona?” chiese. “Questo uomo che si veste come me?”
Lo sguardo del ragazzo si perse nell’orizzonte. Anche Padre Holmes guardò in quella direzione, e vide il sole che s’incendiava. E le acque del lago, sembravano bruciare a loro volta.
“Non l’ho ancora visto di persona” disse pensando, e per un attimo ogni traccia di alterazione sparì dalla sua voce. “Mi parla in sogno” disse guardando il prete negli occhi. Questo notò che le pupille erano tornate alla grandezza naturale. Ma poi si dilatarono di nuovo, e il ghigno tornò improvvisamente a deturpargli il volto.
“Ho sentito dire” iniziò, “che si immagina le cose, Padre.”
L’altro lo guardò diffidente, forse anche impaurito. Non riuscì a trovare le parole giuste per replicare a quell’insolenza.
“Qualcuno mi ha raccontato che… sente le voci. Forse vede pure i fantasmi?”
Il prete, in piedi davanti a Jonathan, lo fissava immobile, stringendo i denti dietro alle labbra serrate, soffocando l’impulso di tirare un calcio a quella bocca sdentata.
“Mi dica,” continuò Jonathan, “è come il crack?”
Padre Holmes si voltò, e a grandi falcate si allontanò dal ragazzo, che urlando oscenità lo avvertiva riguardo a qualcosa.
“Non scapperà, Padre! Non scapperà!”
Serie: Buio al tramonto
- Episodio 1: Pesca grossa
- Episodio 2: Qualcosa che mi appartiene
- Episodio 3: Nicholas
- Episodio 4: George Robertson
- Episodio 5: Eliah Blackthorne
- Episodio 6: La pagina mancante
- Episodio 7: La svolta
- Episodio 8: Telefonata
- Episodio 9: Senza pensarci su
- Episodio 10: Padre Holmes
Ciao Nicola. Questi ultimi due episodi mi sono particolarmente piaciuti per la capacità che hai dimostrato di intrecciare vicende apparentemente lontane l’una dall’altra.
Tre uomini, due sicuramente importanti ai fini della storia, il terzo, il tossico, che, per come lo hai inserito, mi sembra altrettanto importante, o comunque una chiave per srotolare la vicenda.
La tensione è palpabile, sia quando ci racconti della stanza nell’episodio precedente, sia ora, sulle rive di questo lago che così tanto attrae il protagonista.
L’inconscio fa da filo conduttore e il narratore onniscente bene ci mostra i pensieri dei personaggi.
Scritti sempre molto bene e con quella nuova ‘pazienza’ che ti riconosco e che continua, a mio avviso, ad essere molto efficace.
La tua scrittura è efficace e coinvolgente e i dialoghi sono ben descritti.
Il mistero porta a continuare la lettura e incuriosisce.
Attendo il seguito…