Rapporto 41

Nicklas ha sempre cercato di tenere segreta la sua scoperta per evitare che finisse in mani sbagliate o, semplicemente, che qualcuno potesse sfruttarla per ottenere grossi guadagni…magari mettendolo a tacere per sempre. 

Ci ha lavorato per anni e giungere alla conclusione è stato, per lui, il risultato di tanti sacrifici, di innumerevoli notti insonni, di calcoli ripetuti migliaia di volte…e anche quando qualcosa non quadrava, lui ricominciava da capo perché è sempre stato convinto di quanto fosse straordinario lo scopo della sua ricerca : regalare al mondo una nuova fonte di energia. 

Pulita e a buon mercato. 

Per migliorare la vita delle persone e, da questo, iniziare a sperare in un mondo migliore. 

Il problema era riuscire a trovare qualcuno che potesse essere sufficientemente affidabile da iniziare a sperimentare in termini pratici ciò che, nella teoria, era ormai ben definito. 

Una mattina, nel suo piccolo laboratorio tanto disordinato quanto pervaso da un’atmosfera di genialità, giunge un personaggio. Si presenta come agente di una grande azienda…”buongiorno dottor Nicklas, mi chiamo Irwick”, fa una pausa mentre chiude la porta del laboratorio che, nel frattempo, è rimasta aperta…”siamo colpiti dalla sua ricerca e saremmo interessati a saperne di più. Anche noi pensiamo che sia importante voltare pagina e migliorare. Naturalmente abbiamo il nostro tornaconto, siamo pur sempre una società che trae profitto dalle proprie attività…ma intendiamo farlo in maniera sostenibile. E la sua ricerca potrebbe essere la chiave per raggiungere tale scopo”…segue un’altra pausa…”e anche lei avrà il riconoscimento che merita”. 

Nicklas non risponde…si limita ad osservare il suo interlocutore…come se stesse cercando di carpire una qualche menzogna nelle parole dell’agente. 

Poi rompe il silenzio…”una ricerca, se non si concretizza in qualcosa di pratico e utile alla società…non rappresenterà mai un vero progresso…si limiterà ad essere un puro esercizio di stile”. 

Segue un sospiro e qualche altro istante di silenzio…”quindi per me si può fare”, conclude tendendo la mano al suo interlocutore. 

Irwick sorride…”bene dottore, possiamo iniziare la sperimentazione già a partire da domani”. 

I due si stringono la mano. “Ora ho altri impegni, mi devo allontanare. A domani dunque”. 

Irwick esce dal laboratorio seguito dallo sguardo fisso di Nicklas. Il dottore torna a casa…ha un pensiero fisso…”non mi ha detto per chi lavora, dove si trova la società che rappresenta…e non ho avuto la prontezza di chiederlo”, dice tra sé. 

E si è accorto che, per l’appuntamento, non sono stati dati riferimenti né di tempo, né di luogo…se non un generico…”a domani”. 

Nicklas non riesce a trovare una spiegazione. Poi decide di andare a dormire, stanco, forse un po’ preoccupato per aver abbassato troppo presto la guardia ma al tempo stesso soddisfatto per quello che rappresenta, in ogni caso, il traguardo tanto sperato. 

Durante la notte viene svegliato da un forte rumore che sembra provenire dallo studio al piano inferiore. Come un vaso rotto o qualcosa di simile. Pensa subito a qualche malintenzionato che si possa essere introdotto in casa sua. 

Scende le scale. 

Arrivato in fondo si avvicina allo studio…apre la porta. Il rumore proviene proprio da lì. 

Accade tutto in pochi istanti. 

Nicklas viene colpito con forza e perde rapidamente i sensi. 

Quando si riprende…si ritrova legato a una sedia…in una stanza dalle pareti verdi sfumate di bianco. 

Entrano due individui. 

Il primo a entrare è noto a Nicklas…si tratta di Irwick. Quando entra il secondo soggetto, Nicklas trattiene un grido a metà fra lo stupore e la paura. 

È identico a lui. Un sosia. 

Si siedono. Attimi interminabili di silenzio…poi Irwick si rivolge al dottore indicando il suo “gemello”. “Ecco dottore…lei sta per iniziare una nuova vita”. 

Entrano altri due uomini, molto eleganti. Irwick passa a loro una cartellina. Sulla copertina una scritta… “Rapporto 41”. Nicklas riconosce per pochi istanti, al suo interno, alcuni documenti relativi alla sua ricerca. I due soggetti in giacca e cravatta prendono la cartella ed escono senza parlare. 

Sono le ultime cose che Nicklas riesce a vedere…poi la vista si appanna e inizia a perdere nuovamente i sensi. Riesce solo a sentire alcuni frammenti della conversazione fra Irwick e il sosia…”siamo salvi, con questa operazione abbiamo sistemato i conti”. 

Quando si sveglia è solo, in una stanza simile a quella nella quale aveva ripreso i sensi in precedenza. Davanti a lui un televisore acceso con un video in riproduzione. E’ un video nel quale il suo gemello dichiara, in un’intervista, di essere stato aggredito da sconosciuti che gli avrebbero sottratto i documenti delle sue ricerche. 

In particolare quelli relativi al misterioso componente chimico denominato “Elemento 41” che è stato alla base degli ottimi risultati di quella che poteva essere la scoperta scientifica del secolo. 

Nel video, il sosia di Nicklas annuncia anche di lasciare il campo della ricerca e ritirarsi a vita privata. Il video termina…e la stanza piomba nel silenzio…rotto da una voce…”Dottor Nicklas, si abitui, da oggi questa sarà la sua casa”.

Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa, Sci-Fi

Discussioni

  1. Ciao Rossano, libroCK dal sapore malinconico, umano. Gli interessi delle major vincono sempre sul bene comune e la situazione che hai descritto non è poi così paradossale. Per quanto riguarda la forma del racconto, si legge che è un piacere 😀

    1. Ciao Micol. Ti ringrazio per l’attenzione e per aver letto Rapporto 41. La situazione, in effetti, non è di per sè paradossale. Il paradosso, secondo me, è che in tanti sospettano che dietro le scoperte scientifiche possano esserci trame oscure…ma rimangono ugualmente sorpresi quando le medesime vengono alla luce. Piacere mio per il tuo commento 🙂

  2. Ciao Rossano, questa storia, raccontata anche con un ritmo che via via diventa sempre più avvincente, mostra la verità più grande: diffidare sempre, mai andare allo sbaraglio e accettare alla prima occasione. Eppure hai mostrato anche il lato più difficile della questione, ossia che spesso rimaniamo inermi, convinti di stare facendo la cosa giusta, oppure di subire la situazione, come è accaduto al tuo protagonista. Hai dato il perfetto colpo di scena, e stavolta, devo essere sincero, sono rimasto pienamente soddisfatto, perché questo libriCK, a mio avviso, è autoconclusivo, con una conclusione perfetta! E ovviamente, il tuo solito incedere tra reale e surreale, le tue descrizioni senza fronzoli, che però non impediscono la visualizzazione, e il ritmo rapido, mai noioso, mi piace come sempre! Alla prossima!

    1. Ciao Antonino. Con ritardo, ti ringrazio del commento e dell’apprezzamento. Fino a quando riuscirò a raccontare qualcosa mischiando reale e surreale, potrò dire di sentirmi “a casa mia”. In effetti le mie descrizioni sono spesso senza fronzoli, ma ho letto da qualche parte (non ricordo dove sinceramente) che un linguaggio essenziale (senza eccessi ovviamente) e una conclusione che, spesso, tale non è potrebbero rappresentare “ingredienti” validi per questa forma di flash fiction. A presto.

  3. Il furto di idee e passioni… conosco la tremenda sensazione. A volte la voglia di diffondere il proprio lavoro rende ingenui… mai abbassare la guardia. Ti attirano e poi ti danno una botta in testa: verità.

    1. Grazie Francesca per aver dedicato qualche minuto del tuo tempo alla lettura di “Rapporto 41”. Il furto di idee è all’ordine del giorno e lo sarà sempre. E’, in qualche modo, un ingranaggio del sistema. Il problema diventa più spinoso quando una scoperta scientifica viene “soppressa” a scapito del bene comune. E spesso tale progetto di oscuramento viene messo in pratica con modalità che superano il limite che separa la realtà dalla finzione.