
Ricreazione
Serie: Un pessimo desiderio
La piacevole sensazione di avere una persona vera con cui interloquire era inebriante quasi quanto un buon rum contenuto in una vecchia bottiglia nascosta e impolverata.
Martina avrebbe ucciso per non perdere quella inedita e avvolgente novità.
- Episodio 1: Colpevolezza
- Episodio 2: Pareti levigate
- Episodio 3: Aspirine
- Episodio 4: Lavaggio Speciale Sport – 52 minuti
- Episodio 5: Incrostazioni
- Episodio 6: Fiammeggiante
- Episodio 7: Curiosità
- Episodio 8: Ingredienti
- Episodio 9: Riflessi
- Episodio 10: Panino papale
- Episodio 1: Ricreazione
- Episodio 2: Girasole
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Chi lo avrebbe mai detto: una Martina emozionata che prendeva l’iniziativa e si avvicinava ad una compagna di classe.
Era un evento raro, simile alla cometa A11pl3Z, qualcosa da esaminare e studiare con interesse scientifico.
– Possiamo andare. – disse a Laura, affiancandola con un leggero saltello sbarazzino.
– Andiamo al bar qui sotto o allo spaccio del piano di sopra? – chiese dubbiosa.
– Senza dubbio al bar, i panini della signora Giorgia mi sanno di muffa, anche se costano la metà. E poi il caffè sa… di caffè. –
– Vada allora per il signor Enzo. – Concordarono entrambe.
I corridoi erano affollati di ragazzi e ragazze chiassosi e caotici. Molti si dirigevano verso le ampie scalinate per raggiungere lo spaccio interno, che aveva un aspetto vagamente somigliante ad una piccola salumeria sguarnita. Possedeva due grandi vetrine con all’interno dei fagotti avvolti nella pellicola trasparente con dentro i panini imbottiti: a destra salame ungherese e sottilette, a sinistra prosciutto cotto e delle rotelle sottili di galbanaccio, il classico formaggio a pasta filata. Il negozio annoverava anche una piccola macchinetta casalinga per il caffè e vari snack con marchi da discount, bottigliette d’acqua naturale o esasperatamente frizzante e un piccolo frigorifero che conteneva qualche lattina di Colka e di Aranta. I panini costavano due euro e la bottiglietta piccola d’acqua ottanta centesimi, il resto in monetine veniva quasi sempre sostituito da caramelle senza marchio avvolte in carta dorata, che sapevano di miele vecchio e di carrube stantie.
Gli alunni delle ultime classi, invece, si dirigevano sulla terrazza della scuola, quasi tutti erano armati di sigarette tradizionali, ma qualcuno sfoggiava delle svapo elettroniche: cromate, molto poco raffinate e futuristiche da caricare con liquidi dagli aromi più disparati e fastidiosamente chimici.
– Da dove vieni? Cioè, non sei di qua… sembri nordica. –
Alla domanda di Laura, Martina rise di cuore.
– Tipo norvegese? O più vichinga? –
– No! Intendevo del nord Italia. Non hai un accento chiaro o almeno io non riesco a capirlo… –
– Sorbole! Vengo da Reggio nell’Emilia. – rispose Martina accentuando tantissimo la cadenza e l’inflessione dialettale.
– Cosa ci fai qui in terra sicula? Se non sono troppo indiscreta… –
– Il lavoro di mio padre. Quest’anno sono qui, ma è probabile che il prossimo anno dovrò andare verso la zona di Trapani o forse alle Eolie. Dipende dove lo chiamano per le consulenze tecniche. Lui fa l’archeologo, il tecnico degli scavi, quel mondo lì insomma. – Uscirono dal cancello, dirigendosi verso il bar a pochi passi di distanza.
– Ma che figata. Avrai la casa piena di colonne, statue e vasi e… gioielli antichi. – Gli occhi di Laura luccicavano immaginando forzieri di legno rinforzato da doghe metalliche, ricolmi di dobloni d’oro e gemme preziose di ogni colore.
– Non direi proprio, mio padre non mostra mai a nessuno i reperti su cui sta lavorando ed io non ho accesso al suo studio. –
Rivide la sua mano afferrare una vecchia bottiglia con il vetro di un nero opaco satinato contenente un liquore buonissimo e, avvicinandola alla bocca, udì chiaramente uno strano avvertimento:
Simplex credit omnio verbo, astutus considerat gressus suos.
– Se non sei capace di mentire, credi che tutti ti dicano la verità… – disse Martina, sussurrandolo dubbiosa a se stessa.
– Che vuol dire? – La sua nuovissima e unica amica, aveva inclinato la testa cercando di afferrare il senso di ciò che aveva appena sentito.
– Lascia perdere, ero immersa nei ricordi di papà che s’incazzava a morte perché avevo osato toccare un piatto mediorientale con la costellazione del drago dipinta sopra. – Presero dal bar un paio di panini con la porchetta, verdure grigliate e peperoni ripassati in padella.
– Li andiamo a mangiare in classe? – chiese Martina.
– Direi di sì. A meno che tu non voglia andare sul terrazzo con la folla di gente che fuma. – Laura odiava la puzza delle sigarette. – …E poi i peggiori si riuniscono tutti lì sopra. – Abbassò lo sguardo velato da un’ombra di paura e vergogna miscelate in un cocktail maleodorante.
Si sedettero su due banchi vicini alla cattedra, il brusio della ricreazione copriva la maggior parte dei rumori, così le due ragazze mangiarono il panino in silenzio. L’abbinamento verdure grigliate e porchetta era una bella soddisfazione per le papille gustative ed il palato, anche se alle undici del mattino Martina era abituata ad una colazione più classica: lei portava sempre un paio di merendine dolci tipo le Klinker Brioss o il Fagottino del Mugnaio Bianco, ma oggi aveva voglia di festeggiare.
– La segui la serie “Gli ultimi di noi”? Quella con gli zombie fungosi… – Laura addentava il suo panino come se non mangiasse da giorni.
– Non guardo molta TV. Sono più una lettrice… Adesso sono presa dai regni Vorin e dai cavalieri Radiosi… – Martina aveva quasi finito il suo panino, restavano ancora due o tre morsi.
– Ah… Quella roba con gli elfi e i nani e il cattivo che funziona come un faro del porto? – La ragazza riccia fece il gesto con la mano piegata a lampada da scrivania e accompagnandola col il rumore di un phon acceso fatto con la bocca.
– Guarda che non esiste solo Il Signore degli Anelli! Ci sono un sacco di altri mondi oltre alla Terra di Mezzo… – Lo disse sorridendo e notando come il sorridere le riaccendesse il dolore all’occhio, ma per certi versi quel dolore era quasi piacevole.
– Non leggo molto. Sono un’amante dei film e delle serie TV, non hai sete? – Da sotto al banco tirò fuori una bottiglietta d’acqua.
– Sinceramente sì… ma non ho un bicchiere. –
– Beh, io sono sempre fornita di tutto. – Aveva tirato fuori una serie di bicchieri di plastica colorata protetti dal cellofan.
– Grazie! –
La campanella della fine di qualcosa di raramente piacevole suonò inesorabile.
– L’ultima ora giochiamo a pallavolo? Ti va? – chiese Laura imbarazzata.
– Sono una merda con gli sport… di qualsiasi natura o genere. – Martina non aveva mai giocato, non aveva mai fatto sport, non aveva nessuno con cui confrontarsi fisicamente.
Serie: Un pessimo desiderio
- Episodio 1: Ricreazione
- Episodio 2: Girasole
Questo capitolo è stato come una caccia al tesoro di nomi e citazioni, mi sono divertita a leggere quelle parole storpiate, devo proprio dirlo, con un certo genio. 😼
Dopo una stagione intera in cui Martina ne subisce di cotte e di crude a scuola, mi sento emozionata all’idea che abbia trovato un’amica con cui trascorrere del tempo tra quelle mura infernali.
Spero che la loro amicizia sia per sempre un porto sicuro. ❤️
Appena ho finito di leggere il tuo commento mi è salita una risata maligna dal cuore… Lo so, lo so mi sa che sono un essere malvagio, ma credimi, non lo faccio apposta. Sono i personaggi che decidono per me. 😀 Ma devi aver fiducia, c’è un motivo.
“Era un evento raro, simile alla cometa A11pl3Z, qualcosa da esaminare e studiare con interesse scientifico.”
La cometa Atlas. ❤️
Aw! ❤️ Non tocchiamo l’argomento esplorazione spaziale, nebulose, galassie, magnetar, che non ne veniamo più fuori. Ovviamente tutto rientra nell’ambito delle cose che mi appassionano.
Che bello vedere Martina che fa amicizia, mi hai ricordato quanto sia terapeutico in un mondo ostile trovare qualcuno con il quale finalmente mangiare porchetta e abbassare le difese ❤️❤️❤️❤️❤️
Dai dai facciamo che restano amiche per sempre 🥹🥹🥹
Io non volevo dire niente, ma il mondo di Martina è una vera me…schinità. Quindi preparati a subire qualche colpo poco amichevole da parte mia, fai gli addominali duri! 😀
“Se non sei capace di mentire, credi che tutti ti dicano la verità… “
Questa frase, frega sempre a che me che nemmeno per finta so dire le bugie, e infatti cado come pera secca in quelle degli altri 😂 😂 😂 😂
Scherzi vero? Io sono sempre stato uno che si fida ciecamente del prossimo perché parto dal principio che io non farei mai, non ingannerei mai, non riuscirei mai a ferire mai chicchesia per un mio capriccio e così ogni volta ci rimango fregato. La soluzione dici? Ascetismo estremo e parlare apertamente solo ad animali potenzialmente poco pericolosi, tipo i gechi o le libellule, ma anche le falene dovrebbero andar bene. 😀
Non capisco perché le citazioni, a volte, non mi riescono… comunque. Mi piacciono da morire le rivisitazioni di tutti marchi. Geniale!! L’episodio mi ha entusiasmato: Martina che interagisce con un’amica, è qualcosa che mi genera molte aspettative. Non ti faccio domande, tanto lo so che non mi farai nessun spoiler. Aspetto il prossimo episodio con ansia. Bravo👏
Ciao Tiziana! 😀 So che non è bello fare la pubblicità di qualcosa in commercio, che poi sembra che il mio racconto sia sponsorizzato… Anche se, lo devo ammettere, mi dovesse contattare la CocoCala, proponendomi una fornitura annuale di lattine grandi della loro bibita con zero zuccheri con l’obbligo di far girare i miei protagonisti sempre con una loro bevanda in mano, io accetterei ad occhi chiusi.
Se ti va posso spoilerarti tutto, ma ti rovinerei la sorpresa e onestamente ho proprio voglia di leggere la tua reazione al macello che sta per sopraggiungere. 😀
Aspetto paziente😥
” 😂 “
Fantastica 😂 😂