Sali 

Sali, sali, sali. La strada non è nemmeno tracciata, un semplice tratto sterrato in pendenza rivolto verso il sole e gli dei.

Ha piovuto tanto negli ultimi tempi; le scarpe impiastricciate ricoprono i piedini gelati che un passo dopo l’altro infuocano sempre più, incuranti della temperatura esterna.

Ogni tanto ti fermi, giri lo sguardo e lo rivolgi verso la strada percorsa. Sembra quasi impossibile che tu abbia fatto tutto questo da solo e che ciò che ti circonda sia di un così sconsiderato splendore. Riesci a vedere le più alte vette, mentre il sudore viaggia lungo la tua schiena, facendoti rabbrividire di tanto in tanto.

Devi salire, non è finita.

Prima la destra su un cespuglietto d’erba secca, poi la sinistra la supera oltrepassando dei sassi bianchi luccicanti. Un altro passo. Il piede affonda nella melma, piano piano sprofonda sempre di più e si allarga quel buco fino a divenire un immenso cratere, vuoto. Il buio sotto i tuoi piedi. Stai cadendo verso l’ignoto, avvolto nell’oscurità, urlando, scendi e scendi.

Un tonfo fragoroso ti catapulta su di un divano, davanti a un televisore. Stranito, inizi a tastare la melma adiposa che ti ricopre, quasi non fosse tua. Ti accarezzi il viso e scovi ogni decadenza del torpore nel quale sei sempre stato all’interno di ogni solco della tua pelle. Riscopri la realtà contro cui hai sempre combattuto. Riscopri l’insicurezza, la titubanza, l’esitazione che ti hanno sempre accompagnato.

Era un sogno.

Cambi canale. Zip-zap. Persone rivedono parenti persi da tempo; una donna vistosamente truccata tergiversa con ospiti di dubbio onore avvicinando il suo faccione alla telecamera; un miscuglio di umani vivono insieme procreando e abortendo in una stessa casa.

Procedi a prenotare un ordine on-line per la tua cena: pizza e coca-cola, come ieri. Magari anche un tortino.

I parenti si riabbracciano per poi uscire dal programma e non rivedersi mai più; la donna si strucca e piange sul divano di casa coccolando il cane; degli altri non se ne hanno notizie.

Ti riaddormenti sperando di arrivare alla fine del percorso, per cambiare le cose. “Domani mi metto a dieta e chiamo Gianluigi per bere una birra!”. Sicuro che è così che cambieranno le cose?

“Ora del decesso: 3:00 del mattino. Causa: infarto da ipercolesterolemia.”

Magari sarebbero potute cambiare, a pensarci prima.

Ti piace0 apprezzamentiPubblicato in Narrativa, Amore

Discussioni