Scrittura di gruppo

Serie: La Finestra in via dei matti


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Tommaso, aiu

Rientrato in casa, Miguel mi diede una mano a spostare il tavolino dalla finestra verso il letto, in modo tale da permettere a Irina e a Bruno di sedersi sul materasso mentre io e Miguel ci appropriammo delle sedie. 

โ€œSarร  meglio che tu ti decida a integrare la mobilia che mancaโ€ disse Irina guardandosi intorno.

โ€œCosa manca, scusa?โ€ chiesi senza capire a cosa si riferisse nonostante la situazione di forte di disagio collettivo fosse proprio davanti ai miei occhi. Prima ancora che Irina rispondesse, Miguel dovette cedere la sedia a Bruno che a star seduto sul letto cominciava giร  a sentire dolore alla schiena e alle ginocchia.

โ€œDelle sedie magari?โ€ disse poi Irina.

Sbuffai โ€œMa se poco piรน di un mese fa stavo per venderne una!โ€

La mia risposta non piacque a Irina, che ancora piรน animatamente mi ricordรฒ che adesso avevo delle persone che piรน o meno regolarmente avrebbero passato del tempo insieme a me. Bruno tese le braccia sul tavolo e aprรฌ le mani per riportare la calma.

โ€œSu, suโ€ disse โ€œTommaso, prendi carta e penna prima che ti passi di mente quello che vuoi scrivere. Irina, potrai trascinare questo ragazzo in tutti i negozi di mobili che desideri quando si sarร  fatto strada come scrittoreโ€ e detto questo, Bruno mi diede una pacca sulla spalla mentre Irina sorrideva come se quello fosse un futuro certo.

โ€œAlloraโ€ dissi cercando di schiarirmi la voce, imbarazzato da quelle tre paia di occhi in trepidante attesa โ€œdirei che la prima cosa da fare รจ prendere appunti su quello che ho visto cosรฌ da valutare se fare un unico racconto oppure dedicarne uno ad ogni persona.โ€

โ€œMi sembravano molto connessi quei due ragazziโ€ disse Miguel sorridendo al ricordo.

โ€œAnche secondo me. Quindi, starebbero meglio in un unico racconto. Perรฒ vorrei evitare i soliti stereotipi e creare una storia degna di quello che abbiamo visto. Mi piace pensare che Fucsia e Cowboy si conoscano da quando sono piccoli o comunque molto giovani.โ€œ

โ€œLi chiami proprio cosรฌ? Fucsia e Cowboy?โ€ mi chiese Irina perplessa. 

Non sapevo bene come risponderle e mi morsi le labbra. Il motivo per cui volevo tenere i nomi cosรฌ era perchรฉ, se mai davvero i miei racconti fossero stati sufficienti per un libro e questo davvero fosse stato pubblicato, magari quei due ragazzi sarebbero riusciti a identificarsi e avrebbero saputo quanto la loro amicizia possa essere importante per le persone che li vedono insieme. Ma ammetterlo sarebbe stata una mancanza di modestia eccessiva per i miei gusti.

โ€œNon mi viene in mente altroโ€ mentii. 

โ€œPer me ci staโ€ intervenne Miguel โ€œin fondo usare dei soprannomi rende una persona molto piรน vicina, non รจ vero Cucciolina?โ€ concluse dando un bacio sulla guancia rossa peperone di Irina. Era talmente imbarazzata che non trovรฒ il coraggio per ribattere niente, cosรฌ potei andare avanti.

โ€œAllora, si conoscono da bambini, ma le loro strade si separano anni fa, chi partito per un posto e chi per un altroโ€ฆโ€

Bruno parve pensarci un poโ€™ su e suggerรฌ โ€œE se invece uno fosse partito prima dellโ€™altro, e una volta sistematosi fosse riuscito a far venire anche il suo amico?โ€

โ€œMagari sono parentiโ€ suggerรฌ Miguel.

โ€œScusate se intervengo ancora, ma non avevamo detto di evitare stereotipi?โ€ intervenne Irina. Fummo tutti dโ€™accordo e continuammo a pensarci un poโ€™ su.

โ€œBasket!โ€ esclamai alzandomi in piedi e puntando la biro sul foglio.

โ€œEcco, a proposito di stereotipiโ€ฆโ€ disse Bruno riprendendosi a stento dallo spavento dovuto al mio scatto.

โ€œNo, ascoltatemi! Il basket รจ la risposta!โ€ continuai io, iniziando a scrivere sul foglio. โ€œErano tutti e due alti, anche se uno era seduto sulla sedia lo si capiva lo stesso, ed entrambi con un fisico da sportivi. E se fossero due stelle del basket?โ€

โ€œPerรฒ giocherebbero in due categorie diverseโ€ mi rispose Miguel pensieroso.

โ€œMa no, Cowboy รจ in pensione. Purtroppo a seguito di una brutta, bruttissima caduta, a un centimetro dal canestro, si รจ ritrovato con le gambe paralizzate. Impossibilitato a continuare a giocare a basket, ha scelto lโ€™Italia come paese in cui ritirarsi. Arrivato qui nel quasi totale anonimato, tranne per gli intenditori del campo, รจ riuscito ad entrare in unโ€™associazione di volontari che insegnano basket ai bambini fino agli 11 anni. Riesce ancora a mantenere un tenore di vita medio-alto perchรฉ durante la sua carriera, memore degli insegnamenti materni, ha sempre messo da parte e investito buona parte dei suoi ingaggi, cosรฌ che ora ha una buona rendita che gli permette di andare avanti.โ€

Nella stanza non volava una mosca. Bruno, Irina e Miguel mi guardavano a bocca aperta.

โ€œEโ€™ incredibileโ€ disse Irina โ€œfila meravigliosamente!โ€

โ€œE Fucsia chi รจ?โ€ chiese Miguel.

โ€œFucsiaโ€ risposi rabbuiandomi โ€œรจ il giocatore della squadra avversaria che ha causato lโ€™infortunio di Cowboyโ€

โ€œOh, che tragedia!โ€ esclamรฒ Irina coprendosi la bocca con le mani.

Iniziai a scrivere pronunciando a voce alta le parole che venivano tracciate sul foglio.

Cowboy era stato portato via dal campo in tutta fretta per andare in ospedale. Fucsia aveva capito che la situazione era piรน grave di quello che tutti si erano aspettati, perchรฉ quando lui e Cowboy erano caduti, aveva sentito un rumore secco, agghiacciante e le urla di Cowboy non erano di dolore, ma di paura. Quindi si era fatto sostituire dal coach e aveva seguito lโ€™amico (avevano frequentato la stessa universitร  da ragazzi, entrando grazie ad una borsa di studio per lo sport) arrivando allโ€™ospedale appena mezzโ€™ora dopo lโ€™ambulanza. Ancora vestito con la sua divisa, grondante di sudore aveva chiesto informazioni di Cowboy ad un infermiere rimasto paralizzato alla vista del suo beniamino sportivo. Lโ€™infermiere lo informรฒ tramite penosi balbettii che il suo amico stava ancora facendo degli accertamenti. Le lastre non preannunciavano niente di buono, ma i dottori non volevano dare un giudizio troppo affrettato.

Fucsia rimase nellโ€™atrio ad aspettare per Dio solo sa quanto tempo, finchรฉ unโ€™infermiera con un poโ€™ piรน di luciditร  e cuore non lo andรฒ a prendere per portarlo nella stanza di Cowboy. Il paziente stava ricevendo proprio in quel momento la notizia, seppur ancora in fase di accertamenti, che il midollo spinale sembrava esser stato danneggiato in modo irreparabile. 

Lo sguardo di Cowboy si spostรฒ dal medico a Fucsia che era rimasto con un piede sulla soglia e lโ€™altro giร  rivolto verso lโ€™uscita, pronto a scappare da quellโ€™incubo.

โ€œSei venutoโ€ disse Cowboy; sembrava che nella sua voce ci fosse un poโ€™ di sollievo.

Fucsia si girรฒ dubbioso, gli occhi pieni di lacrime, ancora di piรน di quelle di Cowboy.

โ€œIoโ€ rispose incerto โ€œvolevo vedere come stavi.โ€

Il medico preferรฌ lasciarli soli, dicendo che i dettagli sulla fisioterapia necessaria glieli avrebbe spiegati in seguito.

โ€œNon farlo Fucsiaโ€ disse Cowboy โ€œnon darti la colpa per quel che รจ successo. Anzi, devi aiutare anche me a non dartela. Aiutami a ricordare tutte le spallate che io ho dato a te quando eri lรฌ lรฌ per schiacciare, tutte le cadute che ti ho fatto fare durante il campionatoโ€ฆ aiutami a ricordare che questi sono incidenti, di cui non puoi dare la colpa a nessuno!โ€ e scoppiรฒ a piangere.

Fucsia si avvicinรฒ al letto e lo abbracciรฒ. Rimasero lรฌ cosรฌ a piangere tutte le lacrime che avevano e una volta finito fu Cowboy il primo a sorridere.

โ€œIl mio errore lโ€™ultima volta รจ stato farti sbattere la testa contro la panchinaโ€ฆ alla testa non potevo certo causarti danniโ€

โ€œMaledettoโ€ disse Fucsia tra i denti e ricominciando a piangere.

A cadenza regolare, Fucsia raggiungeva Cowboy in Italia, a volte avvisando, altre no. Quella era una delle volte “no”. Non avendo trovato a casa lโ€™amico, aveva chiesto alla domestica dove fosse andato Cowboy ed era riuscito a farsi dire piรน o meno la direzione. Il resto giร  lo sappiamo.

โ€œMolto belloโ€ commentรฒ Bruno.

Irina e Miguel annuirono. 

โ€œInvece per te ne faccio uno separatoโ€ dissi continuando a scribacchiare sul foglio, piรน per non dare a vedere lโ€™imbarazzo della gratitudine che per scrivere veri appunti. 

I miei amici si guardarono incerti poi Irina disse a suo marito โ€œForse dice a teโ€

โ€œVuoi scrivere un racconto per me?โ€ chiese Miguel, con unโ€™espressione stupita sul volto โ€œPensavo avessi detto cheโ€ฆโ€

โ€œLo so cosa ho dettoโ€ lo interruppi. Continuavo a tenere lo sguardo sul foglio. โ€œ e mi dispiace di essere stato cosรฌ insofferente prima. Vi devo molto, a tutti voi. Irina ha il suo racconto, anche Bruno, scusa, Carmelo o come lo vogliamo chiamare ha il suoโ€ฆ รจ giusto che ne scriva uno anche ispirato a te. Soprattutto dopo tutto lโ€™impegno che ci hai messo per trasformarti in un โ€œaffascinante stranieroโ€, come ti ha definito Irinaโ€

Miguel sorrise e si rimise il cappello, cercando di ridarsi il contegno che aveva mentre passeggiava di fronte alla mia finestra e facendoci ridere tutti di gusto.

Serie: La Finestra in via dei matti


Avete messo Mi Piace4 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Bellissimo episodio! Allora la mia curiositร  della volta precedente รจ stata saziata, e di questo ti ringrazio. La storia dei due ragazzi รจ ancora piรน bella di come la immaginavo, piena di speranza e amicizia, quella vera. Attendo Miguel, pardon, l’affascinante straniero, ora!

    1. Bada bene, questa รจ la versione di Tommaso… ma questi due in realtร  chi sono? ๐Ÿ˜€ scherzo, comunque anche l’affascinante straniero verrร  presentato a breve… e Miguel sarร  davvero contento del suo racconto personale. Grazie del tuo commento, mi fa piacere che ti sia piaciuto anche questo episodio

  2. Un episodio ricco di valori umani, espressi dai vari protagonisti della storia, dalla modestia dello scrittore, all’ altruismo, alla solidarieta` espressa anche dai componenti del gruppo… Un concentrato di parole buone, come il pane ancora caldo, appena sfornato. Uno piace al palato e all’ olfatto; le altre fanno bene al cuore.

    1. Grazie… non sapevo come sarebbe stato accolto questo racconto, decisamente piรน tragico dei precedenti. Mi fa piacere ti sia piaciuto cosรฌ tanto. Il tuo commento รจ una piccola poesia, ti ringrazio davvero.

  3. Mi hai ricordato un episodio di quando ero ragazza. Dovevo occuparmi di due cugini piรน giovani (sui dieci/undici anni) e non sapendo che fare ho deciso di scrivere una storia collettiva tipo gioco di ruolo: ognuno di noi aveva il suo personaggio da “muovere” nella vicenda. Ne รจ venuto fuori un pandemonio! Ti lascio immaginare lo scontro di due bambini che pretendevano d’essere il piรน figo, il piรน forte, il piรน di tutto… Ma รจ stato divertente. Chissร  come sarebbe quell’esperienza da adulta…

    1. Anche io ho provato a fare questo “gioco” con dei bambini di prima elementare… non ti dico cosa รจ venuto fuori.
      Anche a me piacerebbe provare con amici “piรน grandi”!