
Segretamente,La Volpe Rossa
Amore mio,
comincerebbe così questa lettera se questo amore fosse una questione diretta e aperta, se spalancata la finestra dei sentimenti tu potessi vedere chiaramente il mio volto e dolcemente riconoscerlo.
Ma tu ancora non sai, gli orizzonti che ti mostrerei per farti capire quanti cieli hai scoperchiato da quando ti ho incontrato, e tu nemmeno mi hai visto dietro l’ombra fragile delle tue ciglia lunghe, frammenti di immagini che si incagliano nei miei occhi, cercando di custodire per sempre l’immagine di te così spontanea e serena.
Vorrei fermarti lungo le piazze circolari e farti fare un girotondo di emozioni con te sempre al centro, indicarti la traiettoria di quel sentiero che è già la tua bellezza e che io potrei, molto delicatamente, chiamare casa.
Ti vedo da dietro le tende a succhiare penne e far cadere matite, allora lì, in quell’istante ti vorrei immortalare in uno schizzo grigio, delineare solo appena i tuoi profili, le tue linee morbide per mostrarti quanto semplice tu sia, e darti quel foglio e aspettare per vedere quanto ci metti a colorarlo di te.
Di notte la tua voce diventa una cantilena continua, un ciondolo acchiappa sogni che mi incastona fra le lucciole e le cicale, diventare per te stella di musica attraverso la melodica sensazione di sentirti ancora, durante le mie giornate, mentre compri il giornale e ordini un caffè, che se ti spostassi appena un poco, forse potresti accorgerti di me, una volpe rossa nascosta nell’incaglio della fatalità di incontrarti solo da lontano, intuire velocemente i gesti rapidi della tua mano.
Ti soffi il naso in modo strano, come se ti stropicciassi in ogni angolo del tuo corpo, mi fai venire voglia di distenderti per abbracciarti, lenzuolo bianco delle mie notti insonni.
A volte, quando piove, stai qualche minuto sotto ai cornicioni, sussurri parole che non posso sentire e increspi le labbra come la carta vetrata, così contorte da sembrare rigide, aspetti come se i pensieri si potessero trasformare in sole, e sì, starei davvero a guardarti per ore, ma poi scappa via, schizzi con i tuoi stivali pozze di acqua che mi restituiscono addosso la solidità della tua schiena in specchi liquidi, e adesso qui quante cose ancora vorrei dirti…
E ho fermato, per un attimo, le parole insieme ai pensieri.
Come posso dirti, senza che tu nemmeno sappia come è fatto il mio naso, che ti amo?
Un amore discreto, nato acerbo, sull’uscio morbido di un’ombra primaverile, hai urtato la mia spalla, come un usignolo appena giunto in città, ed è bastato quell’attimo per imprimerti come la pittura sulla tela, ancora così grezza e già così bella, e da quel gesto, quel piccolo scontro inatteso, ti ho scoperto più vicino alla mia vita di quanto pensassi, piccoli tragitti distanti e le stesse abitudini, un quartiere variegato, il nostro, che non ci ha ancora presentato.
Il vino lo prendi bianco, e ti piacciono le pizzette, a volte scarti le noccioline, io le mangerei a raffica, ma tu questo appunto non lo sai, e allora di questa tua inconsapevole mia presenza, io come posso farti dono del mio amore, come posso farti capire chi era quella spalla di primavera, gli occhi sui cornicioni opposti, i bicchieri paralleli lungo i tavolini, dove ti ruberei mille baci e poi quelle noccioline, come posso farti aprire gli occhi su tutto questo?
Ho pensato sai, di fermarti un giorno, per caso, chiederti dove sta il negozio di camice oppure quale cinema faccia il secondo spettacolo, basterebbe un attimo per scoprire se anche da sconosciuti questo sentimento sarebbe ricambiato. Potresti sentire il mio odore ed io appiccarmi il tuo alle narici, continuando a sognare di potere essere insieme felici.
Come posso però impormi a te? Distrarti dal tuo quotidiano? Introdurmi nelle tue giornate?
Tu infondo potresti essere chiunque, come lo sono anche io ora tra queste righe, e mi piace pensare che questo sogno basti per aspettare che un giorno oltre la spalla ci urteremo anche il cuore, allora l’amore che sto covando sarà pronto per te, e tu, tu sarai felice di avermi incontrato solo quel giorno, e di avermi amato da lì, da quello scontro di cuori, mentre io in segreto ti stavo già amando lungo tutte queste stagioni.
Segretamente,
La Volpe Rossa
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
Sto pescando racconti a caso (te ne sarai accorta) per recuperare, e questo titolo mi ha incuriosito.
Questo racconto è di un romanticismo e di una delicatezza esemplari.
Quante storie d’amore mai vissute, o meglio: vissute solo nella mente e nel cuore di una persona, ci sono. E tu ne hai tratteggiato un bellissimo esempio
@sergiosimioni ho scritto molto qu su EO, l’amore per me la fa da padrone… ma scoprirai anche il mio lato killer. Grazie di leggermi così tanto.
eheh…quando scopro un autore, mi ci butto! : D
“Come posso dirti, senza che tu nemmeno sappia come è fatto il mio naso, che ti amo”
Questo passaggio mi è piaciuto 👏
@sergiosimioni grazie 😀
“delineare solo appena i tuoi profili, le tue linee morbide per mostrarti quanto semplice tu sia, e darti quel foglio e aspettare per vedere quanto ci metti a colorarlo di te.”
Bellissima immagine. Sottolinea con assoluta dolcezza come amare qualcuno significa permettergli di esprimersi e di essere se stesso
@sergiosimioni sì l’amore è essere se stessi più di ogni altra cosa!