Sempre come la prima volta

Serie: MEZZANOTTE COSMICA


Una serie antologica di racconti brevi ambientati in un mondo sull'orlo dell'apocalisse a causa di una tempesta solare chiamata "mezzanotte cosmica". Ogni storia segue gli ultimi momenti di vita di diversi personaggi mentre affrontano il passato e cercano redenzione o liberazione.

Fisso il cielo stellato dal cortile di casa. Decido che è giunto il momento di rimediare.

«Che faccio, vado?» mi dico «Ma sì!»

Lascio il bicchiere con un ultimo fondo di bourbon.

Mi avvicino alla porta di casa. Ad aprirmi è Jane, la mia ex moglie.

È in bilico. «Mi lascia entrare o mi manda a cagare?» penso «Chi lo sa?»

«Ehi Jane» le dico «Come stai?»

«Che vuoi?» Come se fossi uno sconosciuto.

«Anche di fronte alla fine del mondo, sei ancora la stessa» dico.

«Non è colpa mia» ribatte.

«Stiamo per morire tutti Jane.»

«E quindi? Le tue figlie non vogliono nemmeno vederti.»

«Continui a non capire.»

«Pensi che cambi qualcosa?» Mi chiede.

«Non lo so» rispondo «Ma voglio almeno provare.»

«Cosa speri di fare?»

«Potremmo goderci l’ultima mezzanotte insieme» le dico.

«Ci siamo già organizzate per l’ultima mezzanotte» mi informa, senza un briciolo di empatia.

«Wow, splendido» Mi informo: «con lui?»

«Si con lui…»

«Come una famiglia normale» dico.

«Come una famiglia normale» ripete lei.

Il presentatore in TV ci annuncia che stiamo per diventare polvere cosmica, io e Jane ci guardiamo negli occhi, chiedendoci se vale la pena provare a rimediare. Lei trattiene a stento le lacrime, come se l’idea di morire fosse meno spaventosa di affrontare i suoi sentimenti.

«Beh, tutto chiaro allora» mi sbotta.

«Tesoro, ma chi è?» sbuca una voce stridula dall’interno della casa.

«Meglio crepare sotto la tempesta solare» penso.

Faccio per andarmene.

«Stammi bene Jane!» le dico.

Appena inizio a scendere le scale, sento una chiamata, come previsto.

«Ehi, John!» mi fa.

«Si?» rispondo, fermandomi a metà scala.

«E tu come stai?» mi chiede.

Ha sempre avuto un debole per chi le voltasse le spalle.

«Che vuoi?» Come se fosse una sconosciuta.

Mi accendo la miccia e prima che lei sbatta la porta, mi ritrovo qui, davanti all’ultimo sorso di bourbon.

Questo whiskey compie trent’anni proprio stanotte.

Mando giù l’ultimo sorso. «Fantastico» penso, «sempre come la prima volta».

Serie: MEZZANOTTE COSMICA


Avete messo Mi Piace8 apprezzamentiPubblicato in Umoristico / Grottesco

Discussioni

  1. “come se l’idea di morire fosse meno spaventosa di affrontare i suoi sentimenti.”
    Questo passaggio mi è piaciuto. Cosa faremmo se fosse il nostro ultimo giorno? Bel racconto, leggerò anche gli altri.

  2. sei riuscito a dire molto in poche battute e utilizzando soprattutto i dialoghi per definire la terribile situazione in cui si trovano i tuoi personaggi. Forse è vero che quando un cataclisma è troppo grande e supera qualsiasi dimensione umana, quest’ultima ritorna paradossalmente al primo posto.

  3. Scritto bene e molto scorrevole. Il tentativo di rimediare agli errori o alle situazioni passate sull’orlo del cataclisma mondiale mi ha ricordato l’ultimo racconto di Giorgio Faletti – L’ultimo giorno di Sole.
    Attendo gli episodi successivi!

  4. Il racconto è un gioco di specchi posti uno di fronte all’altro che si avvicendano nella riflessione del medesimo fotone. Cosmogonia di un eterno