
Rompere il legame
Serie: Wiccats.
- Episodio 1: Lory
- Episodio 2: Mizu
- Episodio 3: Thanos
- Episodio 4: Ditteri
- Episodio 5: Order Received!
- Episodio 6: Velluto bordeaux
- Episodio 7: Il libro della strega
- Episodio 8: Palla di pelo
- Episodio 9: Idropittura
- Episodio 10: Matilda
- Episodio 1: Argilla rossa
- Episodio 2: Diluvio
- Episodio 3: Clientela
- Episodio 4: I tuoi desideri…
- Episodio 5: Hollandia
- Episodio 6: La crudeltà delle streghe
- Episodio 7: Mamma mia
- Episodio 8: Battaglia!
- Episodio 9: Caramello
- Episodio 10: Luci e Ombre
- Episodio 1: T-shirt
- Episodio 2: Nhtoi
- Episodio 3: Divorare l’anima
- Episodio 4: Prigionieri segreti
- Episodio 5: Il nero più nero
- Episodio 6: Lezioni di metafisica
- Episodio 7: Una faccia maledetta
- Episodio 8: Ricordi neri
- Episodio 9: Vibrisse
- Episodio 10: Nuovi colleghi
- Episodio 1: Francesismi
- Episodio 2: Fantasmini
- Episodio 3: Un grido d’aiuto
- Episodio 4: Spettacolo di luci
- Episodio 5: Rompere il legame
- Episodio 6: Pace
- Episodio 7: Proiezione
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
Loredana porse penna e un paio di fogli per le quietanze, immaginando un messaggio d’amore cifrato dedicato solo a lei.
– Andranno benissimo! – Davide iniziò a tracciare un’intricata matassa di linee che somigliavano ad un epicicloide abbastanza semplice, ma realizzato con uno spirografo d’altri tempi.
Era proprio l’incantesimo che rendeva visibile uno spirito legandolo all’umidità dell’aria, ma Davide aveva apportato delle modifiche non previste, aggiungendo due simboli non inclusi nel sortilegio originale.
– Cosa fanno questi symboles? Non ho mai visto un èpeler fatto così! – Nadine era ammirata dalla bravura che uno stregone con così poca esperienza dimostrava nella stesura e gestione di magie tanto complesse.
– Vuoi il mio catalizzatore? – chiese la strega biondo ramata tirando fuori la collanina con il pollice della mano destra.
– No, grazie mille! Utilizzerò la mia di fonte magica – rispose il mago lanciando il foglietto appena disegnato in aria.
– Che cazzo state farfugliando? E cosa hai segnato su que— –
Il fogliettino bruciò in un bellissimo lampo blu elettrico, illuminando l’intera area intorno alla cassa. Per un brevissimo istante a Loredana parve di vedere gli occhi del suo ammiratore brillare di una calda luce dorata.
– C’est un chaton ! Amore! –
Nadine stava saltellando gioiosamente applaudendo piano con le mani davanti alla bocca.
– Io non capisco più nulla! Che state combinando voi due? – Lory fissava il volto di Davide senza accorgersi che sulla spalla adesso aveva un piccolo fantasma azzurrino traslucido con la forma stilizzata di un gatto dal pelo lungo.
– Ci vedo di nuovo! – Esclamò il micio trasparente con la voce di Anais Watterson doppiata da Agnese Marteddu.
L’urlo di Lory riuscì a far girare l’intera clientela del ristorante, si avvicinava pericolosamente ai 20 Khz come frequenza o comunque molto prossima agli ultrasuoni… Il mago s’immaginò uno stormo di pipistrelli che virava scompostamente, confuso da quel suono tanto acuto.
– È un ologramma! È un semplice ologramma! Se ti fa quest’effetto vuol dire che il trucco funziona! – disse Davide sfiorando ancora il dorso della mano della cassiera terrorizzata.
– È finto? Cos’è tipo una roba da prestigiatore? – domandò Loredana guardando con inquietudine il felino trasparente sulla sua spalla. Gli occhi di Davide si accesero nuovamente con la bella gradazione dell’oro fuso.
– È una specie di immagine fatta al computer, animata e programmata per sembrare interattiva… viva. Ho impiegato mesi per realizzarla! Poi la mostro con questo piccolo proiettore da polso che sembra un orologio… – il mago indicò il suo cronografo che, solo agli occhi della cassiera, sembrava emettere un fascio di luce azzurrognola. A Loredana tutto sembrava perfettamente coerente e assolutamente credibile: Davide era un genio dei computer, lui le sapeva fare queste cose, fu il pensiero dominante.
– Devo ancora programmare bene domande e risposte, così, durante il nostro spettacolo, il pubblico può interagirci. –
– Ma dai? È una figata! Ma tipo spettacolo sul palco? Con la gente vera che applaude? – La cassiera allungò la mano nel tentativo di accarezzare il piccolo spettro azzurro: la mano attraversò quella figura senza percepire niente.
– Mi hai donato la tua energia! Mi hai collegato alla tua anima! Io adesso ti vedo, ho vissuto nel buio per anni e… non sei una strega! – Quel micio stilizzato, sembrava una sorta di disegno, come nei cartoni animati dei Looney Toons.
– Chi sei? E come mai mi hai seguito? – chiese Davide affascinato da quella creatura eterica.
– Mi chiamo Caprice. Sono… ero la fonte di energia magica della strega più potente del mondo! –
– Matilda? Sei tu il catalizzatore della strega nera! – Davide si sporse in avanti avvicinandosi al volto della cassiera che arrossì visibilmente.
– Fa parte dello spettacolo? – balbettò Loredana.
– Nessuna strega dona la propria energia così, senza pretendere niente in cambio. Tu sei diverso, sei strano! – La gattina fantasma saltò sul bancone muovendosi liquidamente verso lo stregone.
– Cazzo, fa impressione! Ma la stangona ti farà da assistente? Tipo valletta? – Lory guardava il fisico di quella ragazza sul metro e ottanta, scoprendosi oltremodo invidiosa e decisamente gelosa.
– Che sono strano, me lo dicono tutti! Caprice, dimmi come posso aiutarti! –
– Distruggimi. Trovami e liberami annientandomi! – disse il piccolo ectoplasma azzurro con un tono colmo di speranza.
Davide si portò una mano sul petto, come se quelle parole fossero spilloni puntati sul setto interatriale: – Non potrei mai farti del male! Mi stai chiedendo qualco— –
– Sono morta tanto tempo fa. Uccisa e trasformata in un feticcio di dolore e sofferenza. Io amo la mia padrona, ma lei è… no, lei non è più chi amavo. – Quell’ombra azzurra provò a strofinare la testa impalpabile sulla mano di Davide in cerca di un ricordo d’affetto, ma attraversò mano e bancone.
– È inquietante questa cosa! Ho i brividi, guarda il braccio! – Lory mostrò la sua pelle d’oca evidente.
– Cela liè son âme ! Le ha legato l’anima e adesso la usa come la mia collanina! – Nadine aveva appena espresso quello che Davide stava pensando da un pezzo: una sorta di tubo di gomma sfruttato per annaffiare di magia la streghetta nera.
– Ragazzi! Qui stiamo facendo notte! Ho solo un’ora di pausa pranzo io! – Lucio, l’addetto vendita esperto di musica e videogames, mostrava tutta la sua impazienza.
– Davide, lo sappiamo che ti piace Lory, ma a noi piacerebbe più avere lo stomaco pieno! –
– Scusa Liuc! Colpa mia! –
Pagò i suoi piatti e quelli di Nadine, ringraziò Loredana e le fece promettere di non rivelare il trucco del gatto, lei fece il gesto della bocca chiusa a chiave e senza farsi notare, sfiorò la mano di quello strano corteggiatore, cercando di rivelargli una sorta di ammirazione.
– Fra un po’ dovrò andare, la mia padrona sta riposando. Uccidere come fa lei è sempre qualcosa di stancante… –
Caprice salì sulla spalla dello stregone.
– Uccidere? – chiese preoccupato il mago.
– Trovami e rompi il legame! Te ne prego – disse con un filo di voce la gattina azzurra per poi sparire senza lasciare traccia.
Serie: Wiccats.
- Episodio 1: Francesismi
- Episodio 2: Fantasmini
- Episodio 3: Un grido d’aiuto
- Episodio 4: Spettacolo di luci
- Episodio 5: Rompere il legame
- Episodio 6: Pace
- Episodio 7: Proiezione
Credo di star rivalutando Matilda: all’inizio pensavo che avrebbe intrapreso un certo tipo di percorso, una redenzione lungo la storia, ma a questo punto ne dubito fortemente. Avevo iniziato ad avere i primi dubbi dopo che aveva divorato Fahri, il povero tecnico, poi questo…
Davide e Matilda ce li vedevo bene assieme, ma ora dubito che tra loro possa funzionare!😹
Mai dar niente per scontato! Matilda è una marionetta, anche se di base non è proprio uno stinco di santa. Davide però è una testaccia dura, se si mette in testa di voler salvare tutti, a costo di perdere ogni cosa, lui salva tutti!
Grazie Mary, adoro sapere che ti ricordi ancora del povero Fahri! ♥
Eh, però! Che bella lettura
Ciao Kenji! Ma grazie! Avrei dovuto abbreviare un pochino la parte al ristorante, ma mi divertiva troppo ricordare i miei pranzi da “Con Sapore” al Centro Giotto di Padova! Spero di non annoiare troppo…