Il carrista

1945 Fiamme e metallo, non sembrava esserci soluzione di continuità, ovunque era lo stesso spettacolo. Tranne la terra della puszta arsa dal fuoco in cui…

La battaglia dei giganti

Stone si tirò in piedi, afferrò la scure bipenne, lanciò un urlo nell’aria. Abbastanza sicuro che il suo richiamo fosse echeggiato nelle valli alpine, si…

TERMINALIA

Un vento ostile montò dal mare di Okhotsk, graf­fiando la terra come un artiglio di ghiaccio. Il professor Kranz fissava la distesa rosso cupo ai suoi piedi. La laguna, sgombrata delle ultime nevi di fine maggio, non brillava, non rifletteva: sembrava una  grande pozza di metallo fuso, san­guigno, inintaccabile. Dietro l’uomo, il giovane Brenner prendeva appunti su di un taccuino. Ogni tanto s’interrompeva per scrutare la conca, come se temesse che una minaccia ne po­tesse scaturire. «È vero quel che dicono, professore?» chiese infine.  «Che questo luogo è unico al mondo?» Kranz si volse con un sorriso abbozzato. «Sì. Tre isole e tre laghi, disposti l’uno nell’altra, come matrioske.  Le chiamano isole ri­corsive». Accennò un passo verso la riva, poi si chinò e indi­cò un punto sulla mappa spiegazzata.  «Qui, a sud-est della Kamčatka: quest’isoletta a oriente della fossa delle Curili.  Al centro ospita un lago, nel quale si erge un piccolo vulcano.  Al suo interno, nella depressione allagata del cratere, sorge un ulti­mo lembo di terra da cui sgorga un modesto spec­chio d’acqua termale.  Questo è il livello finale. Il sesto». Brenner fissò ancora la pozza oscura davanti a sé. «A volte la Natura è psicotica», Kranz alzò un dito, picchiettandoselo sulla tempia.  «Alcuni di questi sistemi esistono anche in Canada e nelle Fi­lippine. Ma nessuno con sei livelli.  È un’anomalia topografica unica. Come se la Terra stesse cercan­do una propria essenzialità». Brenner guardò la superficie del lago.  Era un tappeto denso e oleoso, che il vento non muoveva.   «E questo? Come lo spiega?» Kranz s’inginocchiò, sfiorando il liquido con la punta del guanto. …

Il tenente

Casamance, 1982 Amadou si spolverò le mostrine, poi indossò i guanti a mezzedita. Ora, aveva per le mani il fucile e fece attenzione che tutti…

Corazzati contro corazzati

«Vai, vai, vai!». Nicola lo gridava all’intercom, poi fece forza sulle braccia e sbucò dalla torretta dell’Ariete. Di fronte a lui, un’arida distesa. Era il…

Deficienza

 C’è un argomento al centro dell’attenzione, ma di cui è difficile parlare, è difficile trovare degli interlocutori. Quando parlo della Palestina, trovo sempre una risposta:…

Höllenengel: Il Fantasma del Passato

Londra, ottobre 1953. La Duchessa aveva ricevuto un telegramma: la parola *Höllenengel*, seguita da una data, un’ora e il luogo dell’incontro. Quella parola era un…

Fiori nella neve

Ep. 13 della Serie: Trenta secondi alla mezzanotte

Nessun altro osava proferir parola ora che quell’uomo aveva fatto il suo ingresso: era evidente che si trattasse di un pezzo grosso dalla quantità di…

Impavido

Ep. 12 della Serie: Trenta secondi alla mezzanotte

A malincuore, duecentosettantacinque riprese posto sulla sedia di legno e con una smorfia, cercò di far scendere giù per la gola un cucchiaio pieno di…

Villa Torretta

Son nato in cascina. L’era inizio del novecento. Si chiamava Cascina Torretta e stava lì ne la campagna al confine tra Cinisello e Sesto San…

Pagine bianche

Le pagine bianche mi spaventano, sono come silenzi carichi d’accusa di chi hai deluso, l’eco di risate beffarde, bugie che stanno per essere scoperte. Ho…

Cavaliere

Nadya mosse in avanti i suoi uomini, e loro si batterono come dannati, gli AK74 che scatenavano fiammate. I jihadisti reagirono al fuoco, ma ci…

Gheddafi ’84

1984 Timothy si era convinto che il deserto di Libia era diverso da quello del New Mexico. L’infanzia trascorsa fra i canyon dello stato al…

Il demone che porta

Uscì prima con le corna, poi con la testa, dopo il cranio le spalle, allora il busto e il resto del corpo. Con lui, un…

I diadochi del 1821

1821 Parigi era drappeggiata di nero, nessuno era felice, molti piangevano. Napoleone I Bonaparte, imperatore dei francesi, stava morendo. Gioacchino Murat guardò i colleghi, marescialli…

Misantropo

Non mi dispiace affatto ammettere che odio tutte quelle pecore bianche che si raggruppano e, con speranza statistica, fanno affidamento sul fatto di non essere…

Verso la Resistenza

Ep. 2 della Serie: Cyberfobia - capitolo 1

Guardò per un istante quel grande palazzo e vide sbucare dalla finestra ancora rotta le teste della madre e del fratello e sebbene Jutta avesse…

Guerre familiari

Ep. [part not set] della Serie: Cyberfobia - capitolo 1

La comunicazione terminò all’improvviso come al solito e riprese la solita trasmissione dell’unico canale della Propaganda che ricordava delle disposizioni del Governo Ombra, della consegna…

La Propaganda

Ep. [part not set] della Serie: Cyberfobia - capitolo 1

Le cene con loro erano sempre un momento umiliante per Jutta: la madre iniziava con l’elencarle tutta una sfilza di cose che lei avrebbe dovuto…