
Ultima Strada
Aprì il varco e raggiunse Ultima Strada, intorno a lui odore di ozono e le scariche elettriche bluastre. «Ci sono» gridò. Lui era il teppista di Ultima Strada, l’unico abitante di quella località che era la fine di ogni cosa. Il mondo continuava, ma lì no. E lui era tornato a casa.
«Perché fai rumore? Mi fai venire il mal di testa» borbottò una voce.
Il teppista si girò e vide arrivare dall’Altro Mondo il vandalo.
Una bella accoppiata, il teppista dell’Ultima Strada contro il vandalo dell’Altro Mondo.
Eppure, il teppista non si arrese. Gonfiò i muscoli e lo puntò in preda alla rabbia, la rabbia di chi vede casa sua invasa, e non solo, dall’ultimo elemento indesiderato, un intruso:
«Vattene» gli disse. «Vattene al più presto, o sennò…».
Il vandalo era arrivato a sua volta grazie a un varco extradimensionale. «Perché mi dai fastidio?». Fece un sorriso viscido, allargò le braccia. «Potremmo essere amici, invece tu sei dell’idea di fare il bullo» si lamentò, ma qualcosa disse al teppista che lo stava prendendo in giro:
«Hai rotto» gridò, e lo assalì.
Fu come un incontro di wrestling, visto l’abbigliamento variopinto, ma nel wrestling non si usano mazze chiodate e asce e machete e altro ancora.
Almeno, non nell’antico wrestling.
Si affrontarono e il metallo che cozzava creava una danza di scintille, per un momento il teppista stava per cedere, lui che aveva attaccato – ma pensava fosse un contrattacco – poi si rimise in equilibrio e il vandalo, pregustando la vittoria – Un po’ troppo presto? – perse l’equilibrio e al teppista bastò fargli lo sgambetto per farlo inciampare e cadere.
Il vandalo cadde sull’asfalto, di peso, si sentì il rumore dei polmoni che si sgonfiavano e il teppista esultò:
«Ho vinto».
«No» reagì il vandalo, facendolo cadere a sua volta. Gli era bastato tirare a sé con la mano avvolta nella caviglia.
Adesso avrebbe vinto chi si sarebbe tirato in piedi per primo.
Fu il teppista, il vandalo era uno stupido, e le armi del teppista calarono sul rivale staccandogli la testa e smembrando il resto del corpo.
«Ho vinto» gridò il teppista. Raccolse i resti del nemico, e li gettò in un varco extradimensionale in collegamento con Altro Mondo.
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Sci-Fi
A volte gli abitanti di un luogo sono peggiori degli stranieri che arrivano, anche se sono violenti. Bravo, Kenji!
Grazie, Concetta!