Un angolo di paradiso perduto

Serie: Il più grande uomo scimmia vivente


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Stefano è un progettista elettronico che vive una vita serena, guidata tra la passione per il suo lavoro e l’amore per la sua famiglia. Stefano non ha idea di quello che il mondo ha in serbo per lui. Stefano conquista e si aggrappa a fragili equilibri.

Fabrizio, dopo un mesetto di formazione, divenne un burocrate da guerra. In un giorno riusciva a fare quello che Stefano impiegava tre giorni a svolgere, e come ci prendeva gusto! Era in una condizione di profonda armonia e concentrazione. Questo stato di letizia scolpito nel volto di Fabrizio turbava profondamente Stefano, il quale per ovvie ragioni si guardava bene da interromperlo, ma dall’altro lato si chiedeva come tutto ciò fosse possibile.

Dal canto suo Stefano ritornò alla sua amata progettazione, ai suoi software CAD e agli strumenti di simulazione per testare le diverse parti del circuito che via via sviluppava e analizzava.

I mesi iniziarono a scorrere felici e finalmente Stefano sentiva di aver trovato il suo posto nel mondo, e per la prima volta sentiva di non voler cambiarne più nemmeno una virgola della sua vita, tutto era al proprio posto, tutto sembrava giusto ai suoi occhi.

Progettava gli schemi, li simulava, ne seguiva la stesura del Layout, e in seguito dava le indicazioni a Fabrizio su come procedere con la stesura della documentazione tecnica del progetto. Ogni tanto andava al banco di saldatura e realizzava dei piccoli prototipi, che in seguito testava in laboratorio, per poi studiarne il comportamento e ricavarne le informazioni necessarie per aggiustare il tiro e ottenere la soluzione ottimale per le esigenze del cliente.

Oltre a ciò doveva tenersi sempre a mente il motto di Tiziano, che ad ogni occasione buona e con il pollice in su sempre in bella vista diceva: “Ricorda, noi non siamo un’onlus. Quindi sempre ridurre all’osso!”

Per il resto era tutto perfetto e il mondo agli occhi di Stefano non aveva mai girato così bene attorno al Sole.

Purtroppo per lui gli altri pianeti avevano qualcosa da ridire a riguardo, in quanto allinearono una serie di avvenimenti che avrebbero sconvolto nel profondo Stefano, il quale felice e gaio ignorava completamente ciò che sarebbe avvenuto.

Responsabile… Lo avevano promosso Responsabile degli hardwaristi; aveva combattuto con le unghie e con i denti per non farsi strappar via il suo angolo di paradiso, ma alla fine eccolo svanito.

Stefano era esausto, aveva detto a quelli della direzione che voleva continuare a fare quello che stava già facendo. Voleva progettare e basta, voleva fare elettronica in santa pace, ma non era possibile.

Tutti avevano deciso che se non lui, nessun altro; l’azienda aveva scelto delle figure tra i diversi reparti dell’Ufficio Tecnico per promuoverle alla figura di Responsabile di Reparto, e Stefano era stato selezionato dalla direzione come unica figura idonea tra gli hardwaristi. Gli avevano spiegato che aveva già dimostrato di saper gestire delle persone sotto la sua ala, e soprattutto era stato l’unico ad andare in direzione e segnalare che le cose non stavano procedendo bene, prendendosi ciò che voleva veramente.

Quest’ultimo punto, che per Stefano era stato uno dei momenti in cui si era sentito più fiero di sé, alla fine lo aveva condannato per aver dimostrato delle qualità da leader.

Dopo le tre ore che aveva passato in direzione, venne richiamato nuovamente in quanto gli avrebbero spiegato il suo nuovo mansionario e i “benefit” che gli spettavano, nonché il suo nuovo stipendio.

Come a fermare le sue proteste sul nascere, partirono proprio dagli ultimi due punti e Stefano rimase sbalordito dal vedere la sua nuova paga e la macchina aziendale che gli veniva data.

La sua mente era già in ebollizione, non avrebbe mai potuto privare la sua famiglia di quelle cifre, sicuramente non dopo anni passati a risparmiare e di continue privazioni fatte a sé e ai suoi cari per fare quadrare i conti.

Per lui essere frugale non era un problema, ma per la sua famiglia voleva qualcosa di più, niente più occhi supplichevoli e infine delusi, il suo cuore non riusciva più a sopportarlo.

Quindi, alla fine della riunione, decise che l’avrebbe fatto per la sua famiglia e per garantirle un futuro più prospero e sereno.

Serie: Il più grande uomo scimmia vivente


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