
Un branco di matti
Serie: La Finestra in via dei matti
- Episodio 1: Scrittura di gruppo
- Episodio 2: Il manoscritto
- Episodio 3: Finalmente… l’inizio
- Episodio 4: Come รจ nato il libro (prologo 1/2)
- Episodio 5: Com’รจ nato il libro (prologo 2/2)
- Episodio 6: Guardo fuori per la prima volta veramente
- Episodio 7: Basta una spinta
- Episodio 8: Un nuovo punto di vista
- Episodio 9: Scrivere
- Episodio 10: Un branco di matti
STAGIONE 1
Le cartacce si stavano accumulando intorno al mio letto. Giusto per precisare, non mi ero comprato un letto nuovo, ma dal momento che il mio divano-letto rimaneva costantemente aperto, aveva perso la sua prima funzione e quindi si poteva chiamare semplicemente letto.
Fatto sta che mi aspettavo una denuncia prima o poi per โmassacro inutile di alberiโ viste le decine di fogli che iniziavo a scrivere per poi accartocciare e lanciare senza un bersaglio preciso. Il racconto di Carlo era venuto fuori bene, come anche โCarmeloโ (che in realtร era Bruno, ma lui mi aveva chiesto di concentrare il libro sulle storie che avevo inventato, non sulla realtร ), Joanna e le mie speranze disattese e infine (anche se lโavevo immaginata per prima) le avventure romantiche di Irina e del suo bel cameriere sudamericano.
Il problema era che dopo lโesperienza creativa a due con Bruno, la finestra era improvvisamente diventata scura, come le finestre-specchio delle sale per gli interrogatori, ma il sospettato che non poteva vedere al di lร del vetro ero io.
โEccoti quaโ sembrava dirmi il mio riflesso โdi nuovo imbarcato in un progetto che non hai nรฉ la forza nรฉ la voglia di portare avanti! Qui, davanti ad una finestra ad immaginare la vita degli altri perchรฉ la tua non ti soddisfa; anzi, perchรฉ tu una vita in realtร non ce lโhaiโฆโ
Cosรฌ avevo smesso di mettermi davanti alla finestra e me ne stavo seduto sul mio letto, cercando di inventare personaggi dal nulla, inutilmente. Avevo bisogno del mondo esterno per le mie storie ma temevo che mi sarei di nuovo concentrato sui miei occhi riflessi nel vetro piuttosto che sulle persone che mi passavano davanti.
La frustrazione aumentava anche perchรฉ ero in โferieโ e quindi privo di qualsiasi altra distrazione. Valerio aveva deciso di chiudere la pizzeria un paio di settimane per andare in vacanza dalla famiglia della moglie. Io invece non avevo un posto dove andare nรฉ tantomeno dove avevo voglia di tornare.
Provai a scrivere qualche parola sul foglio bianco che avevo davanti agli occhi, ma anche quello finรฌ accartocciato in un punto della casa che non mi curai di verificare. Stavo per cedere di nuovo al fallimento e abbandonare tutto. Fortunatamente me lo impedirono.
Era giovedรฌ sera, 19.30 circa. Qualcuno bussรฒ alla mia porta e quando andai ad aprire pensando fosse Bruno per una partita a Briscola, mi ritrovai scaraventato da una parte, spinto via da Irina che urlava forsennatamente qualcosa che non capivo. Bruno entrรฒ subito dopo di lei, un poโ incerto e con uno sguardo che mi sembrรฒ divertito e imbarazzato allo stesso tempo.
โTi sta dicendo di andare alla finestraโ mi disse lui pacato mentre Irina spostava le tende continuando a parlare concitatamente. Ubbidii e mi avvicinai al vetro. A quanto pareva, cโera un uomo misterioso che stava passando davanti alla mia finestra e che sicuramente sarebbe stato interessante analizzare.
โMa cheโฆ? Quello รจ Miguel!โ esclamai incredulo.
Miguel, il marito di Irina, stava passeggiando avanti e indietro in un completo estivo grigio chiaro, un cappello texano e Ray-Ban scuri, accarezzandosi i baffi fingendo di meditare su chissร quali pensieri profondi.
โOh, che noioso che sei!โ rispose Irina โFai finta di non conoscerlo! Andiamo! Guardalo: un affascinante straniero ti sta camminando davanti con fare misterioso! Chissร qual รจ la sua storia!โ
โIrinaโ dissi esasperato โMi fa piacere per voi che dopo tanti anni di matrimonio trovi tuo marito ancora affascinante, ma la storia di quellโuomo che chiameremo Miguel, perchรฉ quello รจ il suo vero nome, รจ semplicemente quella di un uomo che รจ arrivato in Italia 30 anni fa e che dopo una serie di lavori pesanti ha finalmente trovato il suo posto in questa cittร trovando un impiego un poโ meno faticoso delle solite pulizie che lui e la moglie facevano ormai da anni.โ
Bruno si schiarรฌ la voce, mentre Irina era rimasta senza parole. Lo guardai e vidi un accenno di incoraggiamento a guardare fuori unโaltra volta. โDai, prova a dargli una possibilitร โ sembrava dirmi con lo sguardo. Sospirai, feci uno scatto con le spalle da adolescente che viene obbligato a fare qualcosa che non vuole e, resistendo alla tentazione di sbattere anche il piede a terra (quello sarebbe stato davvero infantile) tornai a guardare fuori dalla finestra. Ma ero piรน che determinato a evitare di guardare Miguel. Quello sforzo mi portรฒ a guardare dallโaltra parte della strada e quindi, logicamente, non avevo modo di concentrarmi sul mio riflesso. Gli occhi stavano vagando molto oltre.
Fu cosรฌ che vidi la storia piรน bella che mi sono ritrovato a scrivere.
Un ragazzo africano stava avanzando lentamente, seduto sulla sua sedia a rotelle, sul marciapiede dallโaltra parte della strada. Si stava godendo una birra e quindi doveva alternare la mano che spingeva la ruota della sedia e quella con cui teneva la bottiglia per andare dritto mentre beveva. Mi domandai se chiedesse lโelemosina per potersi comprare la birra. Che lavoro poteva fare in quelle condizioni? Poi mi vergognai dei miei pregiudizi verso lโhandicap e verso la razza, perchรฉ osservandolo bene, notai che era un ragazzo ben vestito e pulito, pieno di dignitร mentre avanzava sulla sua sedia. Meritava un background molto diverso da quello che stavo per appioppargli. In piรน, mi piaceva il suo cappello da Cowboy, in perfetto contrasto con le treccine che gli arrivavano alle spalle.
Ad un certo punto fu impossibile non spostare il suo sguardo su un altro ragazzo africano che gli si stava avvicinando di soppiatto alle spalle. Questโaltro sarร stato alto almeno un metro e novanta, indossava una canottiera bianca e, non sto scherzando, dei pantaloni fucsia. Non riuscivo a immaginare cosa stava per succedere, so solo che aprii la finestra e dissi a Miguel di spostarsi per poter vedere meglio. Rimasi a bocca aperta.
Il โragazzo Fucsiaโ prese le maniglie della sedia e diede uno strattone prima in avanti e poi indietro. Il ragazzo che cโera seduto sopra fece un movimento di sorpresa e dopo essersi assicurato che non si fosse versata nemmeno una goccia di birra, si girรฒ a vedere chi fosse stato, visibilmente intenzionato ad insultarlo. Vedendo di chi si trattava perรฒ, la sua espressione cambiรฒ immediatamente e iniziรฒ a ridere. Anche Fucsia iniziรฒ a ridere e iniziรฒ a spingere la sedia a rotelle prima camminando piano e poi iniziando a correre con grandi falcate. Il ragazzo disabile continuava a ridere tenendosi il cappello con una mano e la birra sollevata al cielo con lโaltra. Sembravano dei pazzi, ma erano anche palesemente decisamente felici. Sparirono alla vista molto prima che le loro risate si dissolvessero .
Tornai a guardare Miguel che sorrideva per la scena che si era appena svolta sotto i nostri occhi. Guardai Irina e Bruno. Per non so quale motivo controllai che Oliver fosse alla finestra dellโappartamento del mio amico e lui era lรฌ, concentrato verso il punto dove i due ragazzi erano spariti. Come sentendo il mio sguardo su di lui, alla fine anche Oliver si girรฒ verso di me. Chiuse gli occhi in due fessure sottili, come sorridendomi.
Avevo capito. Ero come quel ragazzo sulla sedia a rotelle, che avanzava faticosamente nelle sue difficoltร . Inaspettatamente, era poi arrivata una persona fuori di testa pronta a dargli una mano a rimettergli il buon umore. Nel mio caso non era stata una sola persona ma un vero e proprio branco di matti.
โEntra dentro, Miguelโ dissi ricacciando indietro il magone โa quanto pare ho due, se non tre storie da scrivereโ
Miguel sorrise e venne verso la porta di casa dove andรฒ ad aspettarlo Irina. Guardai Oliver per lโultima volta prima di chiudere la finestra e lui iniziรฒ a lavarsi il muso. Sembrava pensare โFinalmente lโumano strambo ci รจ arrivato. Non cโรจ piรน niente da preoccuparsi.โ
Serie: La Finestra in via dei matti
- Episodio 1: Scrittura di gruppo
- Episodio 2: Il manoscritto
- Episodio 3: Finalmente… l’inizio
- Episodio 4: Come รจ nato il libro (prologo 1/2)
- Episodio 5: Com’รจ nato il libro (prologo 2/2)
- Episodio 6: Guardo fuori per la prima volta veramente
- Episodio 7: Basta una spinta
- Episodio 8: Un nuovo punto di vista
- Episodio 9: Scrivere
- Episodio 10: Un branco di matti
Un branco adorabile di matti: ce ne vorrebbe uno nella vita di ognuno. Anche a me la scena con il ragazzo disabile รจ piaciuta molto e nutro curiositร sulla storia che il protagonista scriverร su di loro. Sono contenta di sapere che la tua serie mi terrร compagnia per ancora molto, molto tempo ๐
Molto bella la coclusione di questo episodio, anche l’insegnamento che ne ricava Tommaso.
Anzi tutto, ben trovata nel club contro il “massacro inutile di alberi”, col tuo messaggio tra le righe. L’ episodio pone il dito anche sulla piaga dei pregiudizi e dei giudizi superficiali che si basano sulle apparenze. E poi ho l’ impressione che dietro qualche personaggio ci siano dei sottintesi che ci riservano delle sorprese. Aspetto il prossimo episodio con curiosita`.
Grazie del tuo commento, mi fa capire che i messaggi che volevo trasmettere sono arrivati! ๐ Diciamo che i personaggi che sembrano scontati in realtร non lo sono e viceversa.
Secondo me ti piacerร molto l’epilogo che ho giร in mente…
Che branco di amici รจ se non รจ un branco di matti? Bellissimo anche questo episodio, ora perรฒ sono maledettamente curioso di sapere la storia (rigorosamente inventata ovviamente) dei due ragazzi. Fratelli? Amanti? Amici? Sappilo, questa cosa mi perseguiterร a lungo!
Come ho scritto in precedenza… per chi รจ curioso di sapere la vita “vera” (sempre nella mia immaginazione ovviamente ๐ ) di questi personaggi ho giร in mente una seconda stagione.
Una cosa perรฒ ci tengo a dirla: i due ragazzi esistono davvero e la scena si รจ svolta sotto ai miei occhi. Generalmente non uso avvenimenti reali quando scrivo, ma questi due ragazzi mi hanno trasmesso cosรฌ tanti sentimenti positivi che non potevo non condividerli con altri.
Hai fatto benissimo, allora non vedo l’ora di leggere anche la seconda stagione!