
Un gioco senza fine
Serie: Nascondino
- Episodio 1: Nessuna “Tana libera tutti”!
- Episodio 2: Una nuova alba
- Episodio 3: Un gioco senza fine
- Episodio 4: La paura
- Episodio 5: Un passo più vicini
- Episodio 6: Il sesto senso
- Episodio 7: La scuola ĆØ finita…
STAGIONE 1
Elena stringeva tra le mani lāennesima tazza di caffĆØ. Era in piedi vicino al balcone con lo sguardo perso nel panorama. I passi di Filippo la fecero trasalire. Dāistinto guardò lāorologio.
«Sei già sveglio?» Gli sorrise debolmente. Sapeva già la risposta, lo aveva sentito girarsi e rigirarsi nel letto per tutta la notte.
«Ci sono novità ? Papà è tornato?»
La donna chiuse gli occhi e scosse la testa. Non poteva evitare di mettersi nei panni dei Ferretti. Il cuore gli si stava consumando a furia di sanguinare. Il ragazzo emise un sospiro rumoroso e senza dire neanche una parola se ne tornò nella sua camera. Prese i vestiti della sera prima buttati sulla sedia alla rinfusa e iniziò a vestirsi. «Dove pensi di andare?»
«Voglio aiutare a cercarlo. Vado a chiamare anche gli altri.»
Ā«Se ne stanno occupando i Carabinieri. Sareste solo dāimpiccio.Ā»
Filippo ignorò le parole della madre e anche il suo sguardo duro. Passò in bagno velocemente e prese dalla cucina una merendina per fare colazione alla svelta. Prima di varcare il portone di casa sua madre lo trattenne per un braccio.
«No, mamma non rimango a casa ad aspettare. Pensi che loro lo conoscano più di noi che siamo suoi amici da sempre?» La risolutezza del figlio le fece allentare le briglie, non poteva fare altro che fidarsi di lui.
«Ti prego, stai attento.» Gli diede un bacio veloce nei capelli prima di chiudere il portone.
Gli uomini raccolti da Mario avevano passato il paese al setaccio, di Cosimo non cāera più traccia. La nottata passata senza aver nessun risultato si vedeva dai loro volti stanchi e avviliti da una realtĆ che nessuno osava pronunciare a voce alta. Il maresciallo dei Carabinieri si stava recando a casa dei Ferretti per parlare con i genitori del ragazzo. Aveva suonato il campanello attendendo paziente che qualcuno aprisse la porta. La signora Ferretti aveva il volto pallido, gli occhi gonfi e rossi e stringeva tra le mani un fazzoletto stropicciato con cui si asciugava le lacrime che le scendevano in continuazione.
Ā«Prego si accomodi.Ā» Si appiattƬ contro il muro per far spazio alla figura massiccia del maresciallo Costa. Lāuomo guardò la donna e non sapeva cosa dirle. Si stropicciava le mani in attesa di una parola di conforto ma voleva dire che era giĆ troppo tardi per suo figlio. Doveva usare parole che infondevano coraggio, ma non era cosƬ tanto positivo dopo la nottata appena trascorsa.
«Signora Ferretti ho bisogno di parlare con lei e suo marito.» Andò dritto al punto senza illudere o disilludere una madre già a pezzi. La donna alzò gli occhi e lo fissò per un secondo come se non lo vedesse affatto, cosa impossibile data la sua stazza.
Ā«Suo marito ĆØ in casa?Ā» Un sospiro e gli occhi le si puntarono verso la porta che aveva appena varcato lāuomo.
«No, è uscito un attimo» rispose con un filo di voce.
Ā«E dovāĆØ andato?Ā»
La donna scosse le spalle lasciandosi andare a unāaltra crisi di pianto. Il maresciallo Costa dovette trattenersi lāira e cercò di usare un tono calmo. Ā«Io vi avevo chiesto di rimanere a disposizione per unāeventuale chiacchierata!Ā»
Ā«Sono sicura che tornerĆ a breve.Ā» Lo condusse fino allāufficio del marito e lo fece accomodare guardandolo in attesa come si fa con la statua di un santo.
«Mi ripeta di nuovo cosa ha fatto Cosimo ieri sera prima di uscire di casa.» Il maresciallo si tolse il cappello e si asciugò il sudore con un fazzoletto di cotone che si premurò di ripiegare in tasca.
Ā«Abbiamo cenato e poi i suoi amici sono venuti a chiamarlo. Glielāho giĆ detto. Non cāĆØ altro. Io voglio il mio bambino a casa, me lo può riportare?Ā» Fissava la foto di famiglia nella cornice dāargento, Cosimo era stretto tra le braccia dei genitori, aveva cinque o sei anni e il suo sorriso presentava due vuoti in mezzo alla dentatura bianca.
Ā«Faremo il possibile, signora. Lei pensa che cāĆØ qualcuno che possa voler fare del male alla vostra famiglia?Ā» Il rumore di una porta sbattuta li fece trasalire. Lāavvocato Ferretti con la cravatta allentata e la camicia sbottonata aveva i capelli scompigliati e la barba incolta. I suoi occhi erano rossi e costellati da minuscole striature rosse.
«Basta così Assunta. Non dire neanche una parola di più.» Si parò davanti al maresciallo e con il dito puntato contro di lui si mise a urlare. «Voi dovete fare il vostro lavoro e non venire a carpire informazioni a casa di chi cerca disperatamente suo figlio!»
«Sono domande di rito, gliele devo fare per avere un quadro più chiaro della situazione!» La fronte del maresciallo si imperlò nuovamente di sudore e le orecchie divennero rosse.
«Lei deve cercare mio figlio e non fare domande a mia moglie!» Fece un passo avanti con le mani strette a pugno mentre sua moglie Assunta singhiozzava con le mani davanti al viso.
Ā«Si calmi signor FerrettiĀ» si alzò in piedi. Ā«Vogliamo tutti che Cosimo torni a casa, ma per avviare unāindagine devo avere quante più informazioni possibili. Capisco che ĆØ un brutto momento e ripasserò quando lei ĆØ più calmo e ragionevole. Ho dei figli anche io e la capisco. Ma io e lei siamo dalla stessa parte.Ā» Il maresciallo si rimise il cappello in testa e li lasciò soli. La signora Ferretti si accasciò sulla sedia e continuava a singhiozzare. «à tutta colpa mia. Ć tutta colpa mia. Ć tutta colpa mia.Ā» Lāavvocato cadde di colpo seduto e si massaggiava la fronte. Ā«Stai zitta. Nostro figlio tornerĆ a casa te lo assicuro. Ora lasciami da solo, devo fare qualche telefonata.Ā» La donna chiuse la porta dello studio, ma nella loro casa non cāerano solo le loro orecchie ad ascoltare la loro disperazione.
Filippo, Ivan e Roberta seguivano silenziosi Nico che parlava con il carabiniere che stava ripercorrendo i passi di Nico e Cosimo la sera precedente.
Ā«Siamo arrivati qui e ci siamo accovacciati dietro questo muretto.Ā» Nico era sotto il portico dove aveva parlato con il suo amico per lāultima volta.
Ā«Mi sono allontanato per fare la pipƬ e Roberta mi ha trovato. Cosimo ĆØ rimasto da solo. Quando siamo ritornati non cāera più.Ā»
Ā«Vi ha parlato di qualche progetto che aveva? Aveva problemi con qualcuno che ha potuto fargli uno scherzo e si allontanato?Ā» Il carabiniere si guardava intorno, la casa del portico, di giorno, non sembrava incutere nessun tipo di timore. Aveva le finestre sbarrate e il portone era corroso dal passare degli anni, ma aveva lāaria di una casa dove una famiglia era stata felice.
Ā«No, signore.Ā» Li interruppe Filippo. Ā«Cosimo ĆØ un bravo ragazzo. Si fa voler bene da tutti e a parte lāeccessiva rigiditĆ dei genitori non aveva nessun problema.Ā»
«Va bene. Grazie ragazzi» Il carabiniere lanciò una nuova occhiata verso il portico sotto cui si erano nascosti i ragazzi e poi li lasciò da soli.
Nico lo seguì con lo sguardo e quando si fu allontanato abbastanza si girò verso i suoi amici.
«Che hai intenzione di fare?» Filippo aveva intercettato subito la voglia di fare qualcosa per il suo amico.
Nico si avvicinò al vecchio portone di legno e ci battĆ© le nocche più volte. Ā«SempliceĀ», rispose con unāalzata di spalle. Ā«Ora entriamo in questa catapecchia!Ā»
Ivan lo prese per un braccio e lo strattonò allāindietro. Ā«Ma sei impazzito? Vuoi finire nei guai? Guarda che il carabiniere ha visto che la casa era chiusa senza nessun danno.Ā» Nico si lisciò la maglietta che si era appena sgualcita dove lāamico lāaveva afferrato. Ā«Meglio rimanere con le mani in mano ad aspettare?Ā»
«Non iniziate ragazzi. Ci stanno pensando i carabinieri. Facciamo i bravi!» Roberta aveva i brividi e non si sentiva al sicuro. «Nico ha ragione. Dobbiamo fare qualcosa.» Filippo attirò su di sé lo sguardo di tutti. Sul viso di Nico comparve un sorrisetto di soddisfazione. «Ma non adesso e non abbatteremo la porta di questa casa.»
«Che hai intenzione di fare?» Ivan era teso come una corda di violino.
«Vediamoci qui stasera.»
Serie: Nascondino
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- Episodio 2: Una nuova alba
- Episodio 3: Un gioco senza fine
- Episodio 4: La paura
- Episodio 5: Un passo più vicini
- Episodio 6: Il sesto senso
- Episodio 7: La scuola ĆØ finita…
Ciao Jessica, ho ripreso in mano l’intera serie per riprendere il filo della storia. I ragazzini hanno deciso di fare la loro mossa, meglio cosƬ che aspettare senza fare nulla. Mi chiedo cosa troveranno all’interno di quella casa
Grazie!
Molto bene, mi ha dato più di uno spunto di riflessione questo librick… comunque molto bello!
Mi fa piacere di averti dato qualche spunto di riflessione! Grazie
Episodio molto bello, mi sono accorto alla fine che faceva parte di una serie, che recupererò senz’altro, mi ha riportato un po’ alle atmesfere di Stranger Things e Ricordi di un’estate, due narrazioni che amo molto.
Alla prossima
Ti ringrazio, spero che proseguendo la lettura con l’intera serie ti piaccia come questa!
Hai fatto bene a continuare questa serie. à una scrittura che non ha fretta di arrivare, senza mai cadere però nel ripetitivo e la trama è dettagliata e avvincente.
Grazie, sono contenta di leggere queste parole. Spero di continuare cosƬ!