Un Inizio Turbolento 

Serie: Rivelion: La Guardiana Del Nucleo


In un mondo futuristico corrotto dall'avanzamento tecnologico ed una struttura a caste, una minaccia inevitabile ha preso forma. Ritorno alle origini, la chiamano, e solo un nuovo promettente agente può impedirne la diffusione, in una corsa contro il tempo che potrebbe cambiare le sorti dell'impero

Thomas si avvicinò al bordo del parapetto, osservando con angoscia lo stormo di grattacieli che puntavano a un cielo ingrigito da una perturbazione inattesa, occupando gran parte dell’orizzonte. E pensare che si trattava di meri orpelli, del tutto insignificanti dinanzi alla maestosa struttura che si ergeva alle loro spalle, così maestosa da essere paragonabile a una montagna che puntava alle stelle e al loro splendore. Nucleo, il suo nome, sede del Governo Centrale ed epicentro pulsante dell’intera Artamis, antica e gloriosa capitale dell’impero Riveliano.

Perlomeno, così si sarebbe potuto affermare in passato, prima che l’avanzata tecnologica portasse con sè lo squallore di una struttura a caste oppressa dalla nascita di un sistema cibernetico che basava la propria esistenza sul costante monitoraggio di ogni aspetto. Ancora il Nucleo, il nomignolo più diffuso tra la popolazione, lo stesso utilizzato per identificare la fortezza impenetrabile visibile da ogni angolo della metropoli, segno evidente di tirannia e sfarzo incommensurabile. Una maledizione dettata dall’ignoranza e la sempre crescente esigenza di nuove frontiere che permeava la popolazione, troppo distratta da futili palliativi per comprendere cosa succedesse ad un palmo dal proprio naso.

Manipolazione delle informazioni, privazioni della libertà: questi solo gli ultimi di una lunga lista di diritti infranti con la scusa di un sistema disposto a vegliare sulla vita di ogni singolo, migliorandola per fronteggiare  un male non ben precisato. La preservazione del Governo e di quella ristretta cricca che costituiva l’alta società, la cruda realtà, fondata sullo sfruttamento di tutti coloro che non ne facevano parte. Per questo Thomas aveva deciso di ribellarsi, lavorando in gran segreto ad un progetto che in effetti non avrebbe mai dovuto vedere la luce del sole. Un virus, dei più potenti e letali mai idealizzati. Non di quelli chimici associabili a un nuovo ceppo di malattie corporee, per essere precisi, ma uno creato per disintegrare ogni forma di evoluzione tecnologica. Ritorno alle Origini, il soprannome che aveva dato il via al progetto, col tempo sfuggitogli di mano. Colpa sua e della follia dell’amore, toccava ammetterlo, anche se sarebbe stato più indicato descriverlo come un imbroglio ben orchestrato. Era stato soggiogato dalla donna per la quale aveva perso la testa, così cieco da non comprenderne le intenzioni proprio come la popolazione che tanto disprezzava, a voler essere pignoli. Tuttavia, non avrebbe chiuso un occhio, non dopo tutto ciò che aveva scoperto. Avrebbe tentato il tutto per tutto, più che consapevole della sorte che lo attendeva in quel posto dimenticato da Dio, forse ultima tappa di una troppo travagliata vita.

«Smettila con questi giochetti, Thomas.»

Lo apostrofò una figura avvolta da un tessuto scuro come la pece, di pelle pregiata. Lo sguardo, nascosto da occhiali tondi dalla montatura spessa, era così penetrante da farlo rabbrividire ma forse si trattava solo della suggestione provocata dall’arma a stento celata, nascosta all’altezza della vita. Un emissario del Governo, lo stesso da cui aveva cercato invano di fuggire, chiudendosi in trappola con le sue stesse mani. Questa volta, però, non gli avrebbe concesso ciò che cercava. Thomas se lo sarebbe portato con se all’inferno, sperando di mettere la parola fine alla perversa malattia alla quale aveva finito per dare origine. Col sorriso sulla bocca, come mai aveva fatto prima d’ora. Peccato solo per quel singolo istante cui seguì l’azione più idiota che avesse mai compiuto, abbandonandosi a una caduta libera contro l’asfalto di una stradina che in pochi avrebbero saputo riconoscere. In quel frangente lungo quanto un battito di ciglia scorse un semplice fiore che lo condannò alla certezza che il suo sacrificio non sarebbe bastato a salvare Rivelion dal morbo apocalittico a cui, inconsapevolmente, aveva dato vita.

Serie: Rivelion: La Guardiana Del Nucleo


Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Sci-Fi

Discussioni

  1. sono sicura che leggendo gli altri capitoli riuscirò a capire meglio questa storia, di cui mi ha colpito l’incipit, che apre una visuale di grande ampiezza sul mondo in cui ci trasporti.
    Non sono una gran lettrice di questo genere di letteratura e mi mancano i riferimenti che invece sono molto familiari a chi ha commentato prima di me.
    L’idea di un virus culturale, o forse ideologico, che attacca gli elementi portanti di una società che ha gli stessi caretteri elitistici di quella in cui viviamo mi attrae.

  2. Mi piace, seguirò tutti gli episodi. E concordo con Mary e con Giuseppe. Mi richiama un po’ una struttura cinematografica, con i ricordi che sono dei flashback, e un’ambientazione in stile Dick (di Total Recall) o Orwell (di 1984). Ma ci sento anche aria di grandi classici della SF, con il suo Impero. Certo, se vogliamo proprio cercare riferimenti a tutti i costi, potremmo scoprire anche un richiamo a Ghost in the Shell, con quel virus informatico… Vedremo l’anomalia in cosa consiste, in fondo anche Neo era stato considerato un’anomalia nel sistema.

  3. Mi piace, seguirò tutti gli episodi. E concordo con @8Genea8 (Mary) e con @joe8Zeta7 (Giuseppe). Mi richiama un po’ una struttura cinematografica, con i ricordi che sono dei flashback, e un’ambientazione in stile Dick (di Total Recall) o Orwell (di 1984). Ma ci sento anche aria di grandi classici della SF, con il suo Impero. Certo, se vogliamo proprio cercare riferimenti a tutti i costi, potremmo scoprire anche un richiamo a Ghost in the Shell, con quel virus informatico… Vedremo l’anomalia in cosa consiste, in fondo anche Neo era stato considerato un’anomalia nel sistema.

  4. Ammetto di avere un debole per l’ambientazione Cyberpunk e non sono rimasta delusa dalla sua descrizione.
    Ho avuto la sensazione di essere all’interno del primo episodio di una serie TV.
    “Intrigante” è la parola che userei per descrive questo scritto.