
Un treno di parole
Stava perdendo l’amore che non aveva mai assaporato. Le sfuggiva dalle dita, le stesse che non lo avevano mai toccato.
All’inizio si era sentita stupida e si sforzò di restare con i piedi per terra. Poi aveva cominciato a sentire la sua mancanza, sempre di più, come un morso allo stomaco. I giorni passavano e da lui solo silenzio e pochi freddi messaggi. Forse la stava mettendo alla prova? Forse si struggeva quanto lei e la sera, con la testa sul cuscino, la pensava, ma era troppo orgoglioso per tornare indietro?
Si erano incontrati in quel mondo virtuale dove tutto sembra essere concesso e avevano capito da subito che la cosa fra loro poteva funzionare. La scusa iniziale erano stati i commenti di gradimento ai rispettivi lavori letterari, nei quali, con maestria, ciascuno metteva riferimenti sempre più personali. Raggiunta una certa intimità, si erano scambiati i rispettivi numeri di telefono e avevano cominciato a flirtare: lui la adulava e lei gli sfuggiva in un gioco già visto. Poi il filo fra loro si era accorciato e allora si erano lasciati andare a qualche confidenza in più fino a raccontarsi le proprie vite che sembravano così diverse. Mentivano? Esageravano? Forse. La distanza geografica metteva entrambi al riparo e permetteva a ciascuno di nascondersi dietro le parole. Il volto su una fotografia e il loro pensiero era tutto ciò che avevano l’uno dell’altra.
Una sera lei si era scoperta innamorata ed era in procinto di confessarlo, quando la razionalità l’aveva frenata. Non esiste un amore così, l’amore è un’altra cosa, si era detta. Aveva però deciso di rimanere nel gioco e gli appuntamenti virtuali si erano fatti più frequenti fino a quando lui aveva preso l’iniziativa immaginando un incontro, carico di promesse. Lei aveva provato una vertigine e allora aveva fatto un passo indietro. Tuttavia, dopo quella promessa, si guardava più spesso allo specchio, immaginando di vederlo apparire in lontananza e pensando a come quel momento sarebbe dovuto essere: perfetto. L’avrebbe trovata veramente attraente come le diceva? O forse ne sarebbe rimasto deluso?
Era subentrata una forma di ossessione: immaginava di essere seguita e cercava i suoi occhi nelle persone che incontrava. Sbirciava dietro i muri sicura di trovarlo lì, nascosto. Un’inquietudine si era impadronita di lei e la disturbava, si era chiusa e, durante i loro incontri virtuali, lui era diventato più freddo e distante. Meglio così – si era detta all’inizio – troppo complicato. Ma lui occupava oramai un posto privilegiato nei suoi pensieri e l’idea di dovervi rinunciare la faceva soffrire.
Allora, gli scrisse un lettera, una lettera d’amore che mettesse tutto a posto fra loro, perché lei aveva deciso di fermare il tempo.
Amore mio dolce fatto di parole e di un volto appena sbirciato in una fotografia. Tu hai la parte migliore di me perché io sono quella che solo noi due vogliamo che io sia. Sono quella immaginata e sognata. Il mio cuore è grande, la mia intelligenza spiccata, la mia bellezza unica, solamente per te. Non posso essere altro da ciò che tu desideri e, per favore, non cercare di cambiarmi. Non cercare di afferrarmi con le mani, perché io sono tutto e sono niente. Mi hai plasmata come tu volevi. Sei stato così presuntuoso da ingabbiarmi nell’immagine che ti sei creato di me e io così sciocca da cercare di diventare quell’immagine, per te e solo per te. Adesso, non buttarmi via solamente per un capriccio. Lascia che nulla cambi. Tu non puoi raggiungermi perché il nostro amore vive di quella distanza e di quella si alimenta.
Noi abbiamo solamente le parole, esse sono il treno che ti porta da me ogni giorno e ogni notte, quando tu lo vuoi.
Scrisse sulla carta migliore che aveva, poi piegò il foglio e lo chiuse in una busta. Ripose la busta nel fondo di un cassetto e si sedette ad aspettare, non aveva fretta.
Avete messo Mi Piace4 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
” 👏”
Incredibile, sensazione che ho vissuto❤️ 👏 👏
Grazie Tiziana, contentissima quando qualche vecchio racconto viene rispolverato e suscita emozione. Un abbraccio 🙂
Eppure succede. Brava a descrivere sfumature e contorni. Anche il finale raggiunge lo scopo.
È vero Rocco. Eppure succede☺️ grazie per averlo letto.
Ma tu appari sempre!
Un amore intangibile fatto di parole. Una donna attratta dalla illusione di uomo, che pare mantenuto in vita da una sorta di seduzione. Affascinante direi.
Giuseppe:) non appaio solo io. A turno!
A parte gli scherzi. Grazie per l’aggettivo ‘affascinante’ che realmente mi affascina. È uno di quelli che più mi piace.
👍
Molto bello.. la scrittura rapida è sintetica si avvicina al mio stile (modestia a parte).. mi dispiace un poco il finale irrisolto, ma coerente con le aspettative che un rapporto online può generare.
Grazie Furio per la tua lettura. Mi piace ‘trattare’ di amore, in tutte le sue forme. E di viaggi, di luoghi. Reali e virtuali. Mi piacciono le città e mi piacciono le persone. Ecco, tutto spiegato.
L’amore nato dall’incontro di due sole menti è la perfezione: non può esistere nella vita di tutti i giorni. La sublimazione che troviamo solo nelle storie che amiamo tanto, che rincorriamo perchè abbiamo ne abbiamo bisogno. É un amore plasmato dai nostri sentimenti migliori, il desiderio di trasformarci e lasciarsi andare alla favola. Comprendo la scelta della protagonista, a parer mio è giusto che così rimanga: nel limbo dove tutto è possibile.
chiedo venia, mi sono scappati due “abbiamo”…
Io mi spingo oltre e dico che un amore così potrebbe sopravvivere anche al fianco di un amore reale. Mi spiego, incontrarsi in quel mondo dove tutto è possibile ed essere capaci di lasciare quel mondo chiuso in una valigia e lì ritrovarsi, è meraviglioso e addirittura gratificante. Se siamo così bravi e non gli permettiamo di interferire con la nostra realtà, la potrebbe addirittura migliorare. Se ci fa stare bene, perché no? Difficile, ma non utopistico. Grazie Micol per la tua lettura
In un certo ordine di idee condivido questo tuo pensiero
Che dire Cristiana, questo racconto fa riflettere molto. Capisco il finale e ancora più la lettera, capisco le paure della protagoniste e le sue parole perchè le ho vissute e in parte le vivo ancora ora. Eppure mi lascia l’amaro in bocca ugualmente. Speravo in un finale diverso, che lei potesse trovare la forza di vincere le sue angosce e di far convivere i due mondi. Riflettendo attentamente sulle parole della lettera e su cosa sia l’amore per me non riesco a trovarmi d’accordo completamente con la protagonista. Vedo più una rinuncia, scegliere di non osare per paura, come se pensasse di non meritare la felicità che merita. Faccio il parallelismo con la protagonista inglese di un tuo vecchio racconto, (Hanna?), lei scelse di agire, di affrontare le sue paure e dare una scossa alla sua vita per essere felice. Invece questa protagonista preferisce restare nell’immaginazione e non darsi nemmeno la possibilità di essere felice. Comprendo ed è comprensibile, ma lascia comunque l’amaro in bocca. In ogni caso grazie per avermi fatto riflettere, è stato, come sempre, un piacere leggerti. Alla prossima!
Certo, il finale sembra amaro. A volte la vita che ci siamo costruiti fatta di quotidianità, cozza un po’ con i nostri desideri. Tuttavia, bisogna sempre trovare il giusto equilibrio e saper scegliere ogni giorno, senza mai stancarsi. Credo che la vita, a un certo punto diventi un fatto di scelta. Quando si è molto giovani si sperimenta e prevalgono i sensi, poi, più avanti nella vita devono prevalere l’equilibrio e la razionalità. Mi rendo conto che questo è un punto di vista molto discutibile su cui si potrebbe litigare per giorni, però io personalmente credo di essere arrivata a un punto in cui mi sento di “coltivare” al meglio ciò che ho costruito, anche se costa fatica e a volte fa male. La mia protagonista ha sperimentato contemporaneamente due forme d’amore e deve fare una scelta. Per questo ripone la lettera nel cassetto. Può essere che il destinatario della stessa la legga, magari un giorno, con il cuore. Lei ci spera
Hai ragione e lo comprendo. Probabilmente la mia amarezza è legata al fatto che io al contrario della protagonista ho tanta voglia di agire, conoscere, buttarmi…in una parola: vivere. Ne ho discusso parecchio in alcune lettere con una ragazza che mi ha ricordato la tua protagonista, forse anche per questo sono rimasto male dal finale. Concordo però che con il tempo e le esperienze, più che con l’età, si tende a cambiare, a rispondere in maniera diversa ad alcune situazioni. Comprendo bene il bisogno di equilibrio e razionalità, in alcune circostanze però io voglio ancora essere impulsivo e non pensare al domani.
E io ti incoraggio a farlo! Buttati fino a che puoi e fino a dove puoi. Il nostro tempo, alla fine lo decidiamo noi. Un abbraccio
Ho letto. La forza di questo testo narrativo è condensata nella lettera che la protagonista scrive, dove hai saputo così bene esplicitare tutto il sentimento non soltanto di amore, meglio forma di amore, che scorre in questa storia virtuale, ma anche il motivo della rinuncia a volerlo concretizzare.
Non è mai facile scrivere d’amore, almeno per me, quindi sono contenta quando leggo qualcosa che mi convince e che tratta quel tema. Brava.
Dico che questo racconto solleva nelle sue righe anche la riflessione su cosa sia l’amore virtuale ormai dilagante per la disponibilità e immediatezza dei social media e cosa sia invece l’amore reale. Rispettabili entrambi. Il primo somiglia all’idea di un innamoramento dell’idea dell’amore, l’altro è vissuto nei fatti.
Quindi contenta che sollevi anche questa riflessione. I racconti, a mio avviso, devono servire a pensare quando hai finito di leggerli.
Grazie Bettina, il tuo commento mi onora, veramente. Non ho mai scritto d’amore nemmeno io, in verità, e forse mai mi sono addentrata così nella profondità della mia intimità. Poi un amico mi ha spinta a provare e devo dire che è molto liberatorio. Certo, non è tutto pubblicabile, però mi sentivo di farlo in questo caso per dare voce e valore a una forma d’amore che spesso viene snobbata e giudicata frettolosamente e con superficialità. Chiaro che tutti noi desideriamo un amore concreto che possiamo toccare e tenere vicino, però l’intimità si può creare anche con le parole, con l’anima e, appunto, con un volto sbirciato in una fotografia. Non è facile perché a volte fa male, però se si trova il giusto equilibrio, si può provare a sopravvivere.
Bello, coinvolgente. Chi di noi non ha mai immaginato di vivere un amore virtuale, nato da un sito di incontri? E poi, per paura, per l’ assoluta mancanza di certezze (che la vita rararamente da`), e` rimasto, per la maggior parte di noi, solo una possibilita` inesplorata di rapporto immaginario, vagante tra le nuvole del cielo virtuale.
L’ amore puo` essere, come dice Achille Lauro – per restare in tema Sanremo – “panna montata al veleno”, nella vita reale cosi` come nella dimensione meno tangibile di chi vive una relazione a distanza, fatta di parole in rete. L’ amore e` anche il motore principale della nostra vita. Senza questa ricerca, nelle sue infinite forme, forse non riusciremo neppure a trovare la forza di alzarci ogni mattina.
L’amore è veramente il motore e ha infinite forme, come dici tu. In amore abbiamo la forza di essere noi, e perché no, anche il diritto di “concedere” l’immagine perfetta di noi. Se ciò non causa sofferenza in un’altra persona, possiamo anche “regalare” una felicità che magari è fatta solo di un volto e alcune parole, però appaga e fa stare bene. Possiamo anche permetterci di giocare. Grazie per il tuo commento, che potrebbe diventare spunto di infiniti scambi di punti di vista
Questo racconto è delizioso, il testo scorre come una delicata melodia e al tempo stesso scatena un’emozione quasi surreale che incute incertezze. In effetti i sogni sono preziosi e difficilmente la realtà si rivela all’altezza.
Grazie Anna X il tuo commento che mi dà modo di sottolineare che, come dici tu, a volte la realtà non è all’altezza dei nostri sogni. Nei sogni, però, siamo totalmente liberi di esprimere ciò che siamo e ciò che proviamo, senza freni né pudore. E soprattutto senza il timore di essere giudicati. Lì, in quel posto bellissimo, possiamo essere noi.
Cara Cristiana, con questo racconto ci lasci sospesi e pieni di interrogativi, come questo amore fatto di immagini e sogni, che non diventera’ profumi e contatto fisico.
“Amore mio dolce fatto di parole e di un volto appena sbirciato in una fotografia. “
Che bello questo incipit…
Grazie Nyam per i tuoi graditi commenti. L’amore ha infiniti nomi e infiniti modi, siamo noi che decidiamo che vestito dargli. Ho voluto dare voce a questa forma di “amore” che è quello virtuale, dove si accende il senso della vista e dove l’immaginazione entra in gioco. Esso non va svilito, al contrario, merita che gli si dia la stessa importanza delle altre forme. Fa bene e fa male, allo stesso modo. Conta solamente la felicità di chi lo dà e lo riceve, senza giudizio alcuno.
Una splendida lettera nel cassetto dei sogni a difesa di un amore che deve rimanere platonico. Confidenze talmente intime da non poterle condivide neanche nella rete. Grazie per averla fortunatamente condivisa con noi openiani.
Grazie Fabius, chissà quante passioni nascono a distanza. Saranno forse quello più appaganti?
Molto bello! E poi la lettera finale…
Grazie! Non sono proprio la più romantica, però oggi è venuta così…