Una relazione (?) morbosa 

Tu non lo sai che ti sto guardando, ti sto spiando mentre racconti balle. È da giorni che ormai so, ma faccio finta di non sapere. Sei brava a recitare, la voce al telefono sembra sincera, ma ora che ti posso osservare mentre mi parli noto le sfumature, le discrasie, i piccoli gesti che denotano incertezza. Guardo e, però, noto la tranquillità nei tuoi occhi: che rabbia mi sale dentro. “Sono in pausa pranzo, rientro a lavoro tra dieci minuti, non mi posso trattenere tanto”, ma l’ufficio è dall’altra parte dell’isolato. Cosa hai da fare ormai l’ho capito, stai lì a guardare l’orologio… Ti infastidisce che ti intrattengo? Su dai, parliamo ancora un po’, tu che ti guardi intorno incurante, io che mi nascondo dietro una vecchia cabina telefonica, che simulo un atteggiamento da turista con i passanti: in una mano il cellulare, nell’altra il binocolo con cui ti spio. Non me ne frega un cavolo del fiume, del ponte… Voglio proprio vedere se alla fine me lo dici quello che vai a fare! Ti ci voglio portare verso l’argomento, parliamo della promessa che mi avevi fatto: con nessun altra persona, ma solo con me! Come? Non ora? Non hai tempo? Vabbè, cambia pure discorso…  Ti ho visto  sia ieri che lunedì, sei uscita sudata e spettinata (o forse reduce da una rapida doccia),  ti abbottonavi rapidamente la giacca, poi quel saluto frettoloso e complice. Inutile che sorridi, mentre il vento ti scompiglia  i capelli e si porta a giro le tue falsità. Ok, ti rispondo, faccio finta di nulla “bla, bla, bla, bla”… Adesso riattacchi e ti seguirò, pazienterò un’ora e ti aspetterò all’uscita. Vi voglio cogliere in flagrante. Ok, ho un carattere morboso, a volte posso sembrare petulante, ma così infida  da iniziare a evitarmi non ti facevo…  Eppure lo sai, brutta stronza, quanto ci tenevo! Perché, PERCHÉ LEI E NON ME? AVEVI DETTO CHE CI SARESTI ANDATA CON ME IN PALESTRA!!! 

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Discussioni

  1. … e io che pensavo a un fidanzato geloso e mi ero persino arrischiata ad immaginare un femminicidio! Invece il finale è divertente, umano e assolutamente non prevedibile. L’amicizia a volte è un sentimento talmente forte da assomigliare all’amore e tu sei riuscita a camuffarlo davvero bene. Brava e complimenti per l’interpretazione originale della traccia.

  2. Ciao Silvia, amo i racconti “inattesi”. Alla fine tutto quadra, l’amicizia è una forma d’amore in grado di sopravvivere ad apocalissi e matrimoni. Ognuno la vive modo suo.

  3. All’inizio mi sembrava di essere all’interno della serie tv “You”, con un ragazzo che stalkera la ragazza per vedere se lo tradisce. Il finale mi ha completamente spiazzata, non ci avevo pensato. Il testo è scorrevole e mai monotono, bel lavoro, complimenti.

  4. Finale davvero a sorpresa anche se dal titolo avrei dovuto intuire che la morbosità era indirizzata verso qualcosa di alternativo. Il racconto si sposa perfettamente con la traccia video del Lab, complimenti!